L’addio al Ponte….

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Deciso dal governo di centrosinistra, avrà – subito – una serie di conseguenze negative, a comminciare dai “Conti” che lo stato dovrà fare con L’impresa Impregilo. Prima penale da pagare, entro fine anno, 60milioni di euro. Sta chiudendo e si tratta secondo i comunisti di Rifondazione, di una “pietra tombale” come scrivono molti giornali, una grande fabbrica dei sogni, aperta da piu’ di 35 anni, e che adesso sarà consegnata ad alcuni bauli con 126 chili di mappe e grafici.

A suo tempo si dice che, impegnando 40 mila lavoratori, sarebbe stata in funzione per il 2012;adesso -anzi,da settembre- sono stati lincenziati i 12 ragazzi (sei siciliani e 6 calabresi) ingaggiati per i 2 «infopoint» ai 2 lati dello stretto. Si stanno facendo i conti delle spese che erano state già a affrontate; 78 mila euro soli per fotocopie e 48; oltre ai 150 milioni di euro spesi dalla “Stretto di Messina S.p.A.” per riproduzione di foto e filmati. Leggiamo su “Repubblica” in un servizio dettagliatissimo di Attilio Bolzoni:

Gli orfani in carne ed ossa dello “Stretto di Messina spa” sono in tutto 85, tredici dirigenti e settantadue impiegati. Hanno elargito quattrini anche per commissionare nel 2005 una indagine «psico-socio-antropologica sulla percezione del Ponte presso le popolazioni residenti nell’area interessata alla costruzione». Una volta sponsorizzati dai vecchi ras democristiani, coccolati dai nuovi padroni della Sicilia, la “Stretto di Messina spa” negli ultimi mesi si è ritrovata al fianco tutta la destra. Il governatore della Sicilia Totò Cuffaro per primo. E poi quel Raffaele Lombardo del Movimento per l’Autonomia, che un mese fa ha trascinato a Roma 5 mila siciliani che volevano il Ponte. Li ha anche portati a Messina, proprio sulle banchine dello Stretto. A protestare contro il governo. A minacciare rivolte. Agridare:«Noi lo facciamo lo stesso, noi lo facciamo da soli». È partita così l’operazione Ponte-fai-da-te. E sono sempre gli orfani irriducibili che l’hanno architettata. È di appena qualche giorno fa l’ultima «invenzione» del governatore. Ha creato l’ennesimo «ufficio speciale» alla Regione Siciliana. È l’ufficio per il Ponte. Ha come obiettivo ricercare fondi per finanziarlo.

L’ufficio alla Regione Siciliana avrà 5 dipendenti “e tre o quattro consulenti di altissimo livello”

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