Polstrada: parco auto è tutto da rottamare

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Quando si parla di efficenza dei pubblici servizi, specie in riferimento alla sicurezza, bisogna aver presenti molti “fattori”. Guardiamo, ad esempio, cosa accade nella Polizia Stradale di Roma e del Lazio. Con il sindacato “Consap” che denuncia: mezzi inadeguati a garantire la sicurezza. E denuncia cifre da brivido in un esposto al ministero dell’Interno.

Annota e commenta Federica Angeli, su “Repubblica”: Il settanta per cento delle pattuglie della polizia stradale, sul Gra, viaggia su mezzi inadeguati, vecchi, vecchissimi. A denunciarlo è il Consap, il sindacato di polizia più rappresentativo della capitale, che chiede ai vertici del ministero degli Interni «un intervento immediato, per una situazione a dir poco indecente».

Ecco perché Delle ventuno automobili , disposizione del Compartimento della polizia stradale Lazio, chiamata a garantire la sicurezza del Grande raccordo anulare, ovvero una delle arterie più fortemente a rischio di tutta la rete viaria nazionale, oltre il settantapercento ha abbondantemente superato i 200 mila chilometri. Tra le Fiat Mareae le Subaru Legacy in dotazione, ce ne sono tre che addirittura hanno 328 mila chilometri di percorrenza. «Operare con questi mezzi — denuncia la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia — rappresenta un pericolo per i colleghi, oltre a una perdita di prestigio ed autorevolezza per tutta l’istituzione e per tutti gli agenti della stradale, costretti a svolgere il proprio servizio con autovetture indecorose e insicure». Situazioni di estrema carenza della automobili pesano infatti sulle attività di controllo e prevenzione in ambito di sicurezza stradale. Anche perché il Grande raccordo anulare è stato spesso e volentieri utilizzato come via di fuga da parte di malviventi che, per evitare di rimanere intrappolati nel traffico cittadino, scelgono le tre corsie del nastro d’asfalto attorno alla città. Inseguimenti mozzafiato con macchine di servizio arrivate all’età della pensione diventa dunque un’impresa al limite del possibile, a volte oltre il limite della prudenza.

«E’ paradossale — si legge nella lettera indirizzata dal Consap al ministero dell’Interno — che un’istituzione, che ha tra i suoi scopi primari quello di tutelare la sicurezza dei cittadini, non riesca nemmeno a garantire quella dei suoi dipendenti».

Ma c’è dell’altro. Da questo risicato parco auto a disposizione della stradale di Settebagni, basta un semplice guasto di uno dei veicoli (come ad esempio l’avaria di un anabbagliante), per mandare al collasso la situazione «con conseguenze sempre peggiori sulle condizioni della auto stesse. Cosa che accade frequentemente».

Il problema della inadeguatezza delle 21 pattuglie della Stradale è stato portato, qualche giorno fa, all’assemblea della Consulta del Cnel sulla sicurezza stradale. Giorgio Innocenzi, segretario generale del sindacato di polizia, presente all’incontro in qualità di delegato della Cisal, ha sollevato forti perplessità per le linee progettuali d’intervento esposte dal ministro dei trasporti Alessandro Bianchi: «II governo punta le sue politiche di contenimento delle stragi sulle strade e sul potenziamento e sul potenziamento delle attività di pattugliamento, sostenendo di avere come obiettivo il raddoppio degli equipaggi delle forze di polizia sulla rete viaria nazionale. Quello che mi domando è: ma con quali risorse?».

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