Rifiuti: pessimi risultati per tutti i commissariamenti

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Leggiamo sul “Corriere della Sera”, a firma di Lorenzo Salvia

“«L’abbandono della gestione ordinaria a favore di quella straordinaria non sembra affatto giustificato dai risultali ottenuti». Anzi, «l’inefficienza del regime commissariale ha assicurato a se stesso la sopravvivenza in un circolo vizioso, dove : I ritorno alla ordinarietà è divenuta una prospettiva assai lontana». È una bocciatura su tutta la linea quella che arriva dalla Corte dei conti per i commissari straordinari nominati dal governo per l’emergenza rifiuti. Le 200 pagine della relazione non si occupano solo della situazione della Campania esplosa in questi giorni. Ma analizzano i risultati ottenuti nelle cinque regioni dove dal 1994 a oggi si è fatto ricorso ai commissari: oltre alla Campania, ci sono Puglia, Calabria, Sicilia e Lazio. Le conclusioni sono severissime. Non c’è stata alcuna velocizzazione delle procedure: «II risultato non è stato una più efficace applicazione della disciplina ambientale, bensì quello di differirne nel tempo l’applicazione». La Corte dei conti accusa i commissari per «l’inerzia nel non affrontare con forza le cause del mancato decollo della raccolta differenziata». E critica anche il modo in cui sono state impiegate le risorse sottolineando le «significative quote di spesa per il funzionamento della struttura in relazione alle spese per la realizzazione degli obiettivi». Critiche anche per la «mancanzs di un approccio decisionale improntato al dialogo e alla negoziazione» che ha prodotto una «pletora di ricorsi, rallentando pesantemente la soluzione dell’emergenza». Ma sono soprattutto gli effetti di lungo periodo a preoccupare i magistrati: la relazione sottolinea la «non applicazione delle norme di concorrenza nell’affidamento degli appalti», e ricorda gli affidamenti diretti in Campania, come quello per la messa in sicurezza della discarica di Sant’Angelo Trimonte che ha portato al modesto ribasso del 6,25%. L’effetto peggiore? «La deresponsabilizzazione degli enti locali che ha fatto loro perdere, probabilmente negli anni, le capacità tecniche necessario per affrontare l’ordinaria gestione».

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