Passa in Tribunale ben sedici anni

image_pdfimage_print
[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

E’ accaduto – e accade – ad un uomo oramai ottantenne che nel 1993, a Milano, si rivolse alla Giustizia perché fosse stabilito con chiarezza il “diritto di passaggio” sotto la sua abitazione.
Il ricorrente chiedeva sapere chi aveva ragion; se lui o il Comune.
Qualche giorno fa, quando pensava che fosse tutto finito, o quasi, si è visto rinviare l’ ultima causa in Appello a Milano: per le conclusioni, cui seguirà la sentenza, l’ appuntamento è per il 25 febbraio 2014…
Quello di questa storia è, suo malgrado, Filippo Marsiglione, che negli anni Sessanta lasciò Catania per fare il restauratore di quadri antichi a Milano. Resistette una ventina d’ anni prima di fuggire dal caos e dallo smog rifugiandosi a Castelmarte, ameno paesino di 1.200 anime a 450 metri di altitudine nelle Prealpi in provincia di Como, dove comprò una casa medioevale adiacente al Comune con un bel portico attraversato tutti i giorni dai compaesani che andavano in Municipio. Quando il viavai gli diventò fastidioso, Marsiglione reclamò il diritto di chiudere il passaggio e si finì in giudizio. Ci vollero sei anni per la sentenza di primo grado con la quale il Tribunale di Como gli diede ragione, ma solo in parte…
Nove anni per una causa fino all’ Appello non sono poi tanti in Italia, se le cose fossero finite lì. Invece parallelamente si innescarono una serie di cause con i protagonisti (Comune, un vicino, Marsiglione) che di volta in volta indossavano vesti diverse, spesso per questioni minime, di puntiglio e ripicca oppure già chiarite.

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Comments are closed.

Post Navigation