All’Alberghiero ma… senza cucina

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Ci chiediamo spesso, leggendo le cronache dei giornali che “grondano” di notizie spesso sconcertanti su quel che accade in questa nostra – e sgangherata! – Italia; e domandiamo spesso come e perché avvengano “cose del genere”; addirittura paradossali.

Leggiamo, dunque, le cronache che riguardano gli studenti dell’Istituto Alberghiero, ad Azio, presso Roma. Scrive Tiziana Paolocci, su “Il Giornale”:

Frequentano l’Istituto Alberghiero ma non hanno i laboratori e la cucina per esercitarsi. È il destino degli studenti della scuola Marco Gavio Apicio di via Nerone, ad Anzio. I genitori dei ragazzi hanno formato un Comitato per denunciare la violazione del diritto allo studio e hanno scritto alla presidenza del consiglio dei ministri e al ministero dell’Istruzione per chiedere di intervenire per risolvere il problema.

«L’istituto è vittima di una situazione di grande disagio – racconta Renato Costi, presidente del comitato genitori -. Dal 1967 aveva a disposizione i laboratori di sala e cucina e diversi locali presso il noto Paradiso sul Mare di Anzio, acquistato dal Comune con fondi dello Stato, nonché mutuo delle Casse Depositi e Prestiti con vincolo d’uso esclusivo della scuola, che nasce con Convitto annesso. Ma il 23 luglio 2009 la Provincia di Roma, organo delegato all’edilizia scolastica, con una delibera ha dismesso l’uso del Paradiso sul Mare, motivando la scelta con i costi troppo elevati per i necessari lavori di adeguamento». Da settembre, quindi, l’istituto si trova improvvisamente privo dei laboratori di sala e cucina e dei locali a essa funzionali, con l’evidente conseguenza di non poter avviare regolarmente le attività didattiche che comprendono anche, e soprattutto, le esercitazioni pratiche.

«Nonostante le reiterate segnalazioni fatte a tutti gli organi istituzionali competenti in materia, la situazione non è stata risolta – prosegue Costi -. Chiediamo quindi la riapertura immediata del Paradiso sul Mare e il completamento dei lavori edilizi per l’adeguamento della sede di via Nerone». Il Comitato sostiene che le alternative proposte in questi giorni dalla Provincia sono assurde, perché le strutture private indicate sono troppo piccole e insufficienti, oltre a non essere state progettate per uso scolastico. «Prevedono poi costi di affitto che la Provincia potrebbe invece usare per il Paradiso sul Mare», conclude il rappresentante dei genitori. I familiari degli studenti hanno chiesto alla protezione civile di realizzare un blocco di laboratori (sale e cucine da campo) in prossimità dell’Istituto, in attesa che si arrivi al più presto a una soluzione definitiva del problema.”.

Pino Rauti

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