Ogni giorno muoiono nel deserto messicano…

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Ogni giorno muoiono nel deserto messicano…

Nessuno riuscirà mai a stabilire con esattezza il numero dei morti che costa l’immigrazione “selvaggia”, quella per lo più clandestina. Ci sono battelli interi carichi di profughi “scomparsi” nel canale di Sicilia; altri morti, a centinaia, sono stati contati nelle acque attorno a Gibilterra, fra il Marocco e la Spagna. Ma una cifra, adesso, viene fuori da un’altra zona “classica” di quel tipo di immigrazione: il deserto messicano che si trova al di sotto del confine con gli Stati Uniti e che gli USA pensano di munire di una “barriera di sicurezza” lunga 3.200 chilometri ; un “muro elettrificato”, come proponevano alcuni parlamentari repubblicani in un loro progetto depositato qualche giorno fa al senato degli Stati Uniti.

Sono state rese note le cifre dei cadaveri “contati” dal 1995 ad oggi: sono 3.600.  Ma per ogni morto individuato si calcola che ce ne siano almeno 2-3 non identificati. Nel commentare queste cifre, il politologo messicano Sergio Aguayo – che ne ha scritto nel quotidiano “Reforma” – fa notare che durante i suoi 28 anni, il muro di Berlino “costò” la morte di 192 tedeschi che avevano tentato di superarlo.

Pino Rauti

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