ALLE RADICI DI UN’IDEA: Il progetto nazionalpopolare e l’attualità del pensiero di PINO RAUTI – Hotel Loreto San Gabriele – Via Guglielmo Marconi 22, Loreto (AN) – Intervento di Fabrizio Del Gobbo

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Aprire, introdurre questo incontro, questa che vuole essere una “festa” delle idee o di un grande progetto è un ruolo, un compito che mi si addice poco, sia perché i nostri ospiti hanno certo cose da dirci più interessanti e più attese rispetto alle mie sia perché caratterialmente preferisco ascoltare più che a parlare, considerato che nell’epoca del social ritengo che in troppi parlino, spesso a sproposito e senza dire nulla, e invece sarebbe meglio adottare la prima regola imposta dal Capitano alla sua Legione dell’Arcangelo Michele, ossia il silenzio.

Ringrazio innanzitutto i nostri ospiti, Isabella, Nazzareno e Giuseppe e, nel ringraziarli, voglio ribadire che la nostra associazione, ma credo di parlare anche per Aries e il Fronte antagonista ecologia e politica, nasce, è e vuole rimanere distinta e distante da qualsiasi contenitore politico oggi esistente che più o meno faccia riferimento ad una idea di destra latamente intesa. Ribadiamo fortemente, come associazione la nostra assoluta libertà rispettando le scelte dei nostri singoli associati. Forse con ambizione e presunzione il nostro obiettivo è mettere in campo, e mai sede più appropriata di questo incontro per ribadirlo, una azione diffusa metapolitica, allo scopo di promuovere e attualizzare i valori di appartenenza ad una comune Tradizione Politica e Culturale che affonda le proprie radici nella millenaria storia d’Europa, nelle sue radici Ellenistico – Romane, poi Cristiane e nello sviluppo delle Identità Nazionali e dell’Idea di Nazione, nel reciproco rispetto delle identità e culture altrui.

E quindi un particolare ringraziamento ad Isabella che, con grande sensibilità, nulla ha obbiettato, anzi ha accettato, nel non comparire nella promozione di questa iniziativa come senatrice di noto partito, avendo noi preferito evidenziare e privilegiare la presidenza del centro studi Pino Rauti.

E’ attuale il “rautismo”? E’ ancora, come dire, contemporaneo e realizzabile un progetto definito dallo stesso Pino Rauti Nazional Popolare e nazional rivoluzionario? Lasciando ai nostri relatori la risposta più approfondita, mi limito a poche ed essenziali riflessioni: nazionalpopolare è una definizione che, fuori dall’uso volgare e gergale poi acquisito, nasce con ben più nobili origini intellettuali riportandosi alla riflessione critica di Gramsci, in ordine a quei fenomeni culturali che, esprimono valori profondamente radicati nella tradizione di un intero popolo e riescono a interpretare le aspirazioni e la specificità della civiltà di una nazione.

Qui si origina il tutto…… Pino Rauti, “il Gramsci nero”, l’ideologo messo all’attenzione della Pravda, oggi più che mai, in virtù del suo articolatissimo pensiero, va scoperto e studiato, prima ancora che ricordato e celebrato nella sua azione politica, come Maestro di pensiero e di filosofia politica; un caposcuola che ci insegna, innanzitutto, il primato della cultura in politica, a discapito del piccolo cabotaggio elettoralistico, e quindi il dovere morale di tracciare sempre e pervicacemente una LINEA FUTURA, UN COSTANTE ANDARE OLTRE la stretta contingenza, l’ insostituibile necessità di continua ricerca culturale e politica per coniugare e portare a sintesi i valori della tradizione, della nostra tradizione italiana ed europea, con la questione sociale o le questioni sociali.

E se questo, con un po’ di presunzione, trovo essere il nucleo, lo spunto di riflessione essenziale del pensiero rautiano e del conseguente progetto nazionalpopolare, il progetto non può che essere sempre attuale, perché ontologicamente proiettato oltre la contingenza e in un continuo presente. Così Pino Rauti anticipa e prevede, quelle che oggi sono emergenze sociali quando se ne manifestavano alle sue spesse lenti solo accenni in embrione, dalle nuove povertà all’impatto disgregante dell’immigrazione, al crollo dell’Unione Sovietica in piena guerra fredda, al pericoloso risveglio delle mai sopite pulsioni islamiste e a tutto quello che più diffusamente viene raccontato e analizzato nell’Aquila e La Fiamma.

Nella desertificazione culturale – tanto a destra quanto a sinistra -, nell’affermazione del pensiero debole o relativista o – più modernamente – del pensiero FLUIDO, il progetto nazionalpopolare, il “sogno” nazional rivoluzionario è non solo attuale ma, ancora una volta, l’unica possibile e praticabile alternativa all’esistente, trovandone i giusti interpreti. In conclusione, ringraziando nuovamente i nostri relatori, mi permetto di parafrasare Ezara Pound, invitando noi tutti a “Rendere forti i vecchi sogni, perché questo nostro mondo non perda coraggio. A lume spento”.

Fabrizio Del Gobbo

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