agi.it - Rauti al "manifesto": no al razzismo di Le Pen


Su razzismo e sulle tentazioni di un ”lepenismo” all’italiana esplode la polemica all’interno del Movimento Sociale tra la sinistra di Pino Rauti e la maggioranza che fa capo al segretario Gianfranco Fini, le due ali del partito già duramente scontratesi nel novembre scorso a sorrento in occasione dell’ultimo congresso del MSI. ”No, non penso che in italia sia possibile, oggi, un fenomeno Le Pen” e soprattutto “noi come destra non dobbiamo cadere nell’errore del razzismo”. Questa l’esplicita presa di distanze di pino rauti dall’ondata di intolleranza xenofoba proveniente d’oltralpe, apparsa oggi, un pò a sorpresa, sulle colonne del ”quotidiano comunista” il manifesto. ”L’asse del mondo – dice ancora Pino Rauti – si sta spostando: non è più est-ovest, ma nord-sud”. A ciò occorre poi aggiungere “l’esplosione demografica del terzo mondo” e un’Europa che ”diminuisce e invecchia a ritmo accelerato”. Di fronte a questi tre dati di fatto, prosegue l’esponente missino, la destra deve saper sfuggire alla ”trappola di tipo razzista” anche perché quello che ci si propone è uno ”scenario che invece ci può permettere di fare un discorso nazionalpopolare, rivoluzionario e anticapitalista”. Per Rauti l’Europa deve ”rivedere i rapporti con il terzo mondo e capire che se non si creano lì le condizioni” perché la gente resti ”saremo sommersi”. Di qui l’obiettivo da perseguire, che non deve essere quello della cacciata degli stranieri, ma di ”incentivare il più possibile il loro ritorno a casa, e creare nei loro paesi i meccanismi che evitino emigrazione”.

[Fonte: archivio.agi.it]