Applausi ai soldati la gente è più sicura


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Superiore ad ogni previsione l’accoglienza della gente ai soldati che sono stati “dislocati” sul territorio. Ovunque, sono stati salutati con affetto, spesso con applausi, come in qualche stazione della metropolitana a Roma. La gente ha detto: “ora restate qui”, e anche: “magari ce ne fossero di più”.Definitivamente rimbecilliti, quelli della sinistra radicale e ultrà – che continuano a suicidarsi politicamente ad ogni occasione di rilievo – che hanno lanciato lo slogan: liberiamo la città dai soldati! Chiediamo: ma si può essere più cretini di così? Come si fa a non capire che più divise si vedono in giro, più si vedono ragazzi in divisa e bene armati e meno la gente si sente insicura; e che più grati ne sono le cosiddette “fasce deboli” della popolazione: gli anziani, le donne, i bambini.C’è, in questo inconsulto atteggiamento della sinistra radicale, una ignoranza abissale di “cose” e di stati d’animo, che invece sono evidentissimi per la gente normale; e che tali sono sin da quando l’uomo si è costituito in società e ha cercato un suo “vivere” civile.

Perfino il sinistrorso “Messaggero” che spara a zero su tutto ciò che fa il governo Berlusconi, ha dovuto prenderne atto. Scrive, fra l’altro: “Sono scesi al volo dalle jeep. Addestrati, abbronzati, il basco, la camicia grigio-verde, gli anfibi e le mostrine conquistate nelle ultime missioni…”Ecco: anche questa è una “missione”; è una operazione; ed è anzi particolarmente difficile perchè va a calarsi in realtà di grande degrado, diventate tali per anni di incuria e di colpevole “buonismo” della sinistra, come è facilmente riscontrabile nella Roma dei Rutelli e Veltroni.Leggiamo ancora, nel sinistrorso “Messaggero”: … “e i romani non sembrano sorpresi, anzi sono contenti di questo esercito armato che si posiziona in zona di pace : “Bravi, fate bene. La sera noi abbiamo paura, il sabato e la domenica poi non ne parliamo…” “Adesso capiranno cos’è stata per noi la vita in questi ultimi anni”, si sfoga un vigile urbano in servizio all’Anagnina. E’ il capolinea dei bus diretti all’Anagnina ma anche il capolinea della sopportazione. Tra ubriachi che oscillano a zig-zag in pieno giorno e sbandati che alzano una grata e se ne vanno a dormire nelle condotte come topi, non è un bel vedere. E ci sono anche i topi veri, quelli che a partire da una certa ora, con grande naturalezza, percorrono le pensiline come viaggiatori in transito.

Bagni fuori uso, sale d’attesa chiuse da sempre, videocamere che da anni hanno smesso di comunicare l’immagine alla sala operativa… “La sera spuntano coltelli” – spiega un altro agente – “e noi siamo in due per ogni turno, siamo soli e disarmati”. I giornali – anche quelli di sinistra – debbono prendere atto dei primi risultati; il primo ad essere arrestato, in flagranza, all’ Anagnina, è uno scippatore romeno minorenne: “ha dato cinque nominativi diversi” – si viene a sapere dopo qualche minuto… “Ma la sera, ora, fa già meno paura…”