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U.D.S. Uomini e Donne della Sicurezza - Pino Rauti | Immigrazione | Aveva previsto tutto! | Video


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Estratto Immigrazione | Riproduzione Integrale in Calce

Ripropongo a tutti i cittadini un intervento del 20/02/1990 dell’Onorevole Pino Rauti, il quale affrontava il problema legato all’immigrazione.

Tre particolari sono emersi velocemente.

  1. L’intervento è stato fatto all’interno della Camera dei Deputati: notate il silenzio assordante di tutto il Parlamento durante lo svolgimento del pensiero politico dell’Onorevole, tutti zitti. Massimo rispetto dell’ideologia politica d’appartanenza, senza nulla obiettare durante tutto il tempo, questo è sinonimo di grande STIMA per il pensiero dell’avversario politico. Oggi durante un intervento di un politico, gli Italiani assistono ad uno scempio vergognoso, sembra di essere al bar e non in una Camera del Parlamento.
  2. Se dedicate 10 minuti del vostro tempo ad ascoltare tutto l’intervento, noterete che in quel periodo, la Comunità Europea non era favorevole all’ingresso di immigrati, infatti, avevano, già nel 1974, fissato dei livelli di tolleranza di arrivi in un Paese, oltre i quali scattava un allarme sociale per lo Stato ospitante.
  3. L’onorevole Pino Rauti, dava già allora, delle soluzioni su come affrontare la situazione emergenziale dei contrasti sorti negli Stati Europei con abnorme concentrazione di clandestini Musulmani. Pino Rauti, un grande Statista (VERO), oggi avrebbe dato una lezione di buona politica a tutti gli eletti in Parlamento. Un luminare, che dovrebbe essere da esempio per affrontare il drammatico problema legato all’immigrazione incontrollata: scatenata dai nostri attuali politici.

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Estratto Immigrazione | Riproduzione Integrale in Calce

https://www.youtube.com/watch?v=-fV_W4almdY

Intervento integrale

[Fonte: www.clubuds.com]




RaiTre - Blu Notte Misteri Italiani Piazza della Loggia - Il luogo della memoria [con intervista a Pino Rauti, a 1 ora e 19 minuti]


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[al minuto 1:19:00 intervista a Pino Rauti]

28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della CISL Franco Castrezzati, dell’On. Adelio Terraroli del PCI e del segretario della camera del lavoro di Brescia Gianni Panella. L’attentato provocò la morte di 8 persone e il ferimento di altre 102.




il Sussidiario.net - Ordine Nuovo/ Il movimento di destra di Pino Rauti c’entrava con Piazza Fontana?


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Ordine Nuovo, quale fu il ruolo del movimento di destra fondato da Pino Rauti all’interno della strage consumata a Piazza Fontana a Milano?

Il ’69 sarà un anno importante per Ordine Nuovo, il movimento di destra fondato da Pino Rauti nel ’56 e poi abbandonato nello stesso poco per rientrare nell’MSI proprio l’anno in cui avverrà la strage di Piazza Fontana a Milano. Un movimento che unisce la formazione ideologica con lo studio di Renè Guenon e Julius Evola a quella politica grazie alle parole di Giudio Giannettini e al suo Tecniche della guerra rivoluzionaria, oltre al Mein Kampf di Adolf Hitler. Gli affiliati di stampo neofascista verrano subito associati ad un termine in particolare: terroristi neri. In contrasto con i terroristi rossi, gli anarchici, e forse sottovalutati inizialmente. Soprattutto dalle autorità che inizieranno ad indagare sulla strage della Banca Nazionale dell’Agricoltura, che si concentreranno per lo più sull’ipotesi anarchica. “Mio padre nel ’72 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto”, dice la figlia del fondatore, la senatrice Isabella Rauti, all’Adnkronos. “Il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa benchè prosciolto allora e benchè non sia più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”, sottolinea. Rauti verrà infatti associato alla tragedia nel ’72, due anni dopo l’esplosione, con l’accusa di terrorismo. Poi verrà incarcerato per due mesi e liberato dai magistrati Emilio Alessandrini e Gerardo D’Ambrosio. “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e ceh è durata quindici anni”, dirà Rauti in un’intervista di diciannove anni fa, “negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e anceh per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrato nell’MSI. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo, sarei stato il primo a combatterli”.

Ordine Nuovo, Cassazione senza dubbi

La Cassazione non avrà alcun dubbio sul fatto che la strage di Piazza Fontana è stata messa in atto da una cellula eversiva di Ordine Nuovo. Una pista veneta, che porterà presto a due nomi in particolare: Giovanni Ventura e Franco Freda. Non più processabili tuttavia grazie all’assoluzione piena ottenuta nell’87 e di sicuro non gli esecutori materiali. A piazzare la bombas, secondo i magistrati, è il Paracadutista. Un esponente del filone veronese di Ordine Nuovo, in stretti rapporti con La Fenice di Giancarlo Rognoni e con il padovano Massimiliano Fachini. Per Giampaolo Stimamiglio, amico di Ventura e confidente proprio sui fatti di Piazza Fontana, l’uomo in questione sarebbe il mestrino Delfo Zorzi. A sua volta processato e assolto. “E’ stato Zorzi a trasportare gli ordigni. Lui non è entrato in banca, è entrato un ragazzo giovane. Il figlio di un funzionario di banca”, aggiungerà, riferisce Gianni Barbacetto. Sarà lo stesso Zorzi a confidargli di aver preso parte all’attentato con l’aiuto del Paracadutista, forse Claudio Bizzarri di Verona. Come si giunge al suo nome? E’ il magistrato Guido Salvini nel suo La maledizione di Piazza Fontana, edizione Chiarelettere, ad intuire che Il Paracadutista e il complice di Zorzi sono la stessa persona. “Aveva poco più di vent’anni. Era un giovane benestante: il padre, col suo stipendio da dirigente, poteva assicurare alla famiglia un tenore di vita piuttosto agiato”, scrive. Il Paracadutista, l’uomo della bomba, era un attivista operativo e ricorreva alla violenza, grazie agli anni maturati nel servizio militare all’interno dei corpi d’elite. “Nel dicembre ’69”, dirà l’ex fidanzata in un processo di due anni dopo, “il mio fidanzato si assentò dalla scuola per cinque o sei giorni. Quando lo rividi gli chiesi il motivo di tali assenze e mi rispose che era stato a Milano”.

Morgan K. Barraco

[Fonte: www.ilsussidiario.net]




viagginews.com - Chi ha compiuto la Strage di Piazza Fontana: colpevoli e condannati


Strage-Piazza-Fontana

La Strage di Piazza Fontana è uno dei capitoli più dolorosi della storia della Repubblica Italiana, vediamo chi sono i colpevoli e i condannati.

La strage di Piazza Fontana non è solo uno dei momenti più dolorosi della nostra storia recente è anche una vicenda criminale e giudiziaria molto complicata. Dopo quasi 40 anni si è giunti alla convinzione della colpevolezza di Giovanni Ventura e Franco Freda e si è certi, in quanto reo confesso, che all’organizzazione abbia partecipato anche Carlo Digilio, mentre le accuse contro Pino Rauti sono definitivamente cadute nel 2010. Tutti gli indagati e i colpevoli della strage erano membri del gruppo di estrema destra Ordine Nuovo, costituitosi da una branca di fuoriusciti dall’MSI e sciolto dal Ministero dell’Interno per il tentativo di rifondare il Partito Fascista Italiano.

Strage di Piazza Fontana: indagini, processi, condanne e assoluzioni

Sebbene alla fine si sia giunti a provare chi siano stati i colpevoli della strage, le indagini e l’iter processuale che ha condotto a questa definitiva posizione sono state complicate e intricate. Una prima inchiesta è partita nei giorni immediatamente successivi all’attentato. Due giorni dopo l’esplosione dell’ordigno è stato arrestato Pietro Valpreda. L’uomo era stato indicato da un tassista come colui che aveva portato all’interno della banca una grossa valigia che si riteneva fosse quella contenente l’ordigno.
Le indagini sono state lunghe e complicate, così come il processo di primo grado che si è concluso il 23 febbraio 1979. In quella occasione vennero condannati all’ergastolo Freda, Ventura e Giannettini come gli ideatori della strage, mentre Valpreda ricevette una condanna a 4 anni e 6 mesi. Nell’estate del ’79 sono stati arrestati Freda e Ventura. Le accuse contro di loro, però, sono cadute durante il processo di appello dell’81, in cui è stato scagionato anche Giannettini.Confermata invece la condanna per Valpreda e sentenziata la condanna per Merlino. L’anno successivo la Cassazione ribalta la sentenza d’appello, confermando solo l’assoluzione per Giannettini. Nel 1985, in seguito ad una seconda indagine, la Corte d’Assise d’Appello riporta tutti al punto di partenza, annullando le condanne precedenti per mancanza di prove. Sentenza questa che viene confermata nel 1987 dalla Cassazione.

La nuova indagine

Si apre una terza indagine che porta all’arresto di Stefano Delle Chiaie e Massimiliano Fachini, ma anche in questo caso l’accusa viene seguita da un’assoluzione. Dodici anni dopo, nel 1999, vengono rinviati a giudizio Zorzi, Maggi, Rognoni e Tringali. Decisiva la collaborazione di Digilio, il quale confessa di aver preso parte alla strage. Nel 2001 vengono emesse le condanne all’ergastolo per i primi 3 ed una a 3 anni di carcere per Tringali.
Nel 2004 la Corte d’Appello assolve i tre condannati all’ergastolo per non aver commesso il fatto. L’accusa ricorre in Cassazione, ma la Corte Suprema conferma la sentenza del Tribunale di secondo grado. Nella sentenza viene anche appurata la colpevolezza di Freda e Ventura, i quali però non sono più condannabili per prescrizione del reato.

Piazza-Fontana

[Fonte: www.viagginews.com]




Adnkronos - Piazza Fontana: Isabella Rauti, 'Mio padre assolto, verità si trova altrove' = La figlia del fondatore Ordine Nuovo, in carcere nella primavera del '72 per 55 giorni: 'basta chiamarlo in causa, assomiglia a persecuzione'


Roma, 11 dic. (Adnkronos) (di Francesco Saita) – “Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto, risultando estraneo ad ogni fatto imputato e dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Con l’AdnKronos la senatrice Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura, a Milano, preferisce non aggiungere altro: “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”.
Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causo 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati milanesi Gerardo D’ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti.
Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 – .
Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e per anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”.
(Sai/AdnKronos)
ISSN 2465 – 1222
11-DIC-19 17:39
NNNN




Adnkronos - Piazza Fontana: Isabella Rauti, 'Mio padre assolto, verità si trova altrove' = La figlia del fondatore Ordine Nuovo, in carcere nella primavera del '72 per 55 giorni: 'basta chiamarlo in causa, assomiglia a persecuzione'


Roma, 11 dic. (Adnkronos) (di Francesco Saita) – (Ripetizione da altra categoria)
“Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto, risultando estraneo ad ogni fatto imputato e dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Con l’AdnKronos la senatrice Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura, a Milano, preferisce non aggiungere altro: “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”.
Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causo 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati milanesi Gerardo D’ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti.
Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 – .
Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e per anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”.
(Sai/AdnKronos)
ISSN 2465 – 1222
11-DIC-19 17:40
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Secolo d'Italia - Piazza Fontana, Isabella Rauti: basta tirare in ballo mio padre, fu assolto nel 1972


pino-Rauti-e-Isabella-il-giorno-della-laurea

Piazza Fontana: associare il nome di Pino Rauti, ex segretario del Msi, alla strage somiglia a una persecuzione. A dirlo è la figlia Isabella, oggi senatrice di Fratelli d’Italia.

“Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto. Risultando estraneo ad ogni fatto imputato. E fu dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Così Isabella Rauti all’Adnkronos, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura.

E non nasconde il suo fastidio nel vedere tirato in ballo suo padre per quella sanguinosa vicenda. “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”.

Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causò 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati milanesi Gerardo D’Ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti.

Piazza Fontana e il terrorismo, la posizione di Rauti

Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 – . Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e per anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”.

[Fonte: www.secoloditalia.it]




Adnkronos - Piazza Fontana: Isabella Rauti, 'Mio padre assolto, verità si trova altrove' = La figlia del fondatore Ordine Nuovo, in carcere nella primavera del '72 per 55 giorni: 'basta chiamarlo in causa, assomiglia a persecuzione'


Roma, 8 dic. (Adnkronos) (di Francesco Saita) – (Ripetizione da altra categoria)
“Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto, risultando estraneo ad ogni fatto imputato e dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Con l’AdnKronos la senatrice Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura, a Milano, preferisce non aggiungere altro: “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”.
Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causo 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati  milanesi Gerardo D’ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti.
Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 – .
Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e per anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”.
(Sai/AdnKronos)
ISSN 2465 – 1222
08-DIC-19 16:22
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Adnkronos - Piazza Fontana: Isabella Rauti, 'Mio padre assolto, verità si trova altrove' = La figlia del fondatore Ordine Nuovo, in carcere nella primavera del '72 per 55 giorni: 'basta chiamarlo in causa, assomiglia a persecuzione'


Roma, XXX dic. (Adnkronos) (di Francesco Saita) – “Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto, risultando estraneo ad ogni fatto imputato e dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Con l’AdnKronos la senatrice Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura, a Milano, preferisce non aggiungere altro: “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”.
Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causo 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati milanesi Gerardo D’ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti.
Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 – .
Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e per anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”.
(Sai/AdnKronos)
ISSN 2465 – 1222
08-DIC-19 16:18
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