Adnkronos - Piazza Fontana: Isabella Rauti, 'Mio padre assolto, verità si trova altrove' = La figlia del fondatore Ordine Nuovo, in carcere nella primavera del '72 per 55 giorni: 'basta chiamarlo in causa, assomiglia a persecuzione'


Roma, XXX dic. (Adnkronos) (di Francesco Saita) – “Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto, risultando estraneo ad ogni fatto imputato e dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Con l’AdnKronos la senatrice Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura, a Milano, preferisce non aggiungere altro: “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”. Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causo 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati milanesi Gerardo D’ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti. Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 – . Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e per anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”. (Sai/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 08-DIC-19 16:18 NNNN




adnkronos.com - Piazza Fontana, Isabella Rauti: "Mio padre assolto, verità si trova altrove"


di Francesco Saita

“Mio padre nel 1972 uscì dalla vicenda processuale di Piazza Fontana totalmente assolto, risultando estraneo ad ogni fatto imputato e dichiarato innocente con formula piena, rispetto a tutti i capi d’accusa formulati”. Con l’AdnKronos la senatrice Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, a 50 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura, a Milano, preferisce non aggiungere altro: “Perché il ricorrente e confuso richiamarlo continuamente in causa – sottolinea – benché prosciolto allora e benché non più in vita, assomiglia più ad una persecuzione e ad un accanimento che ad una ricerca di verità, che evidentemente si trova altrove e non nella vita di mio padre”.
Nelle carte dei processi per la strage di Piazza Fontana, il nome di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, e poi segretario del Msi-Dn ci finì tre anni dopo l’esplosione che causo 17 morti. Nel marzo del ’72, Rauti fu chiamato in causa dai giudici di Treviso per fatti di terrorismo. Poi venne incarcerato per la strage di piazza Fontana, detenuto per quasi due mesi. L’inchiesta finì in mano ai magistrati milanesi Gerardo D’Ambrosio e Emilio Alessandrini, i quali decisero di rimettere in libertà Rauti.
Lui si dichiarò sempre estraneo ai fatti contestati: “Ordine Nuovo è stata un’organizzazione che ha avuto migliaia di iscritti e che è durata quindici anni – disse anni dopo, intervistato nel 2000 -. Negli anni del grande conflitto sociale ho avuto paura che i miei ragazzi fossero vittime della violenza e anche per questo uscimmo dal mondo extraparlamentare rientrando nel Msi. Se ci fossero però stati episodi di terrorismo sarei stato il primo a combatterli”.

[Fonte: www.adnkronos.com]




Mercoledì 4 dicembre, ore 19:30 – “Addio maledetto muro” mostra fotografica a 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino – Via Sommacampagna 29, Roma


Addio Maledetto Muro - 4-5-6 dicembre 2019

Guarda la galleria fotografica:

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Video Sicilia News - Nasce la rete tra fondazioni e centri studi non conformi


https://www.youtube.com/watch?v=vbviiq37vPg

Al minuto 4.55 l’intervista alla senatrice FdI Isabella Rauti, presidente del Centro Studi Pino Rauti




formiche.net - Altro che Sardine, ecco il manifesto della cultura non conforme


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Genesi e missione del documento Idee per un manifesto della cultura identitaria e non conforme, redatto dalla Fondazione Tatarella

Mentre il movimento delle sardine furoreggia nelle trasmissioni televisive mainstream ringalluzzendo gli esponenti di una sinistra sempre più annichilita e che, per mancanza di argomenti, ha dovuto ripiegare sul pesce azzurro, sull’altra sponda del guado (tra acqua dolce e salsedine) c’è chi propone una sorta di contro-manifesto. Idee per un manifesto della cultura identitaria e non conforme. Già nel nome, ambizioso e pregno di contenuti sintetizzati negli aggettivi “non conforme” e “identitaria”, si percepisce una buona dose di coraggio in chi lo ha stilato.

Non a caso il principale promotore del documento è la Fondazione Tatarella che, nel solco dell’operato di un politico di comprovata lungimiranza come Pinuccio, sta via via ricavandosi un ruolo di primo piano nella compagine politico culturale del centrodestra. In un certo senso il documento, presentato questa mattina alla sala stampa della Camera dei Deputati, è stato l’atto fondativo di una rete di associazioni che convergono sui dieci punti di cui è composto. Dalla Fondazione Tricoli alla Fondazione Rivolta Ideale, passando per il Centro Studi Pino Rauti e il Centro Studi Dino Grammatico, il Centro Studi Machiavelli, Cultura Identità, la Fondazione An e la Fondazione Almirante. Per la parte più politico istituzionale, erano presenti Paola Frassinetti (Vicepresidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione) e Carolina Varchi (Commissione Giustizia), oltre a Isabella Rauti (Centro Studi Rauti) e Fabrizio Fonte (Centro Studi Dino Grammatico).

Ad oggi, come tiene a precisare il presidente della Fondazione Tatarella, Francesco Giubilei “siamo tratta di un’iniziativa aperta a tutte le realtà culturali non conformi: dalle fondazioni ai centri studi e i think tank”, con l’obiettivo però “di ampliare sempre di più l’iniziativa a riviste, case editrici, fondazioni e centri studi”. L’idea di costituire una forma di aggregazione per mettere a sistema tutte le realtà anti mainstream per la verità nasce a settembre, in occasione della Giornata Tricolore a Custonaci. Ora, che da idea si è trasformata in realtà tangibile (visto che dieci tra centri studi e fondazioni di area hanno aderito), la rete si è incaricata di organizzare incontri, dibattiti e iniziative da organizzare lungo tutto lo Stivale.

La chiave resta quindi “il radicamento al territorio”, che in un certo senso è stata la carta vincente per l’affermazione dei partiti a trazione sovranista. Nel dettaglio, il manifesto parte dal concetto di identità. “La difesa dell’identità – si legge – non è passatismo (chiaro il richiamo al linguaggio futurista di conio marinettiano) ma affermazione di noi, di una tradizione per affrontare le sfide della modernità”. Attingendo a piene mani dal lessico tradizionalmente riconducibile alla destra a tinte missine troviamo il concetto di Patria, declinato come “consapevolezza delle proprie radici e l’orgoglio dell’appartenenza comune”.

Partendo da un elemento unificatore: “la lingua italiana: fondamento dell’identità nazionale e culturale”. Di qui il richiamo al concetto di popolo, inteso nel senso più ampio e trascendente del termine, richiamando la necessità di “ricostruire il rapporto fra politica e popolo”. Non scontato, specie di questi tempi, fissare un punto relativo all’Identità europea facendo riferimento tra le altre cose alla mitologia greca per spiegare che “le nostre più lontane radici italiche sono al tempo stesso europee” perché Roma “venne fondata dai discendenti di Enea”. Il refrain riguarda comunque le radici. Un’affezione più o meno conscia alla penna di Tolkien che scriveva “le radici profonde non gelano mai”. E in un certo senso, battendosi per salvaguardare identità, patria, popolo, territorio e tradizioni vuol dire anche questo.

[Fonte: formiche.net]




La voce del patriota.it - Destra: nasce rete delle fondazioni e dei centri studi 'non conformi'


È nata la rete delle fondazioni e dei centri studi “non conformi” che si ispirano alla cultura identitaria della destra italiana. L’iniziativa è stata presentata alla Camera dei deputati su iniziativa dei parlamentari di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, Carolina Varchi e Paola Frassinetti. L’idea è finalizzata alla messa a punto di un vero e proprio manifesto della cultura identitaria non conforme: “Al momento – ha spiegato la senatrice Rauti presidente del Centro Studi Pino Rauti –abbiamo presentato un decalogo che rappresenta solo il punto d’avvio e con il contributo di tutti e facendo rete si arriverà ad articolare un pensiero nuovo per difenderci e combattere le derive gender, gli attacchi alla sacralità della vita che noi riteniamo vada difesa sempre e comunque. Solo così potremo difendere l’Italia da tutte le minacce che arrivano dalla globalizzazione, dall’islamizzazione, dalle minacce ai simboli cristiani”. “La cultura politica deve sempre essere messa al primo posto” – ha detto Paola Frassinetti. “Deve essere l’attività propedeutica per governare bene e per lasciare segni tangibili. La libertà è importante, viviamo in un’epoca dove c’è davvero da domandarsi se vi sia ancora libertà di pensiero e parola. A me è stato cancellato il profilo Facebook, senza aver fatto nulla. Un clima del genere non c’era neanche nel dopoguerra o negli anni di piombo”. “È necessario – ha aggiunto Carolina Varchi – dare profondità al proprio pensiero perché solo così l’azione che realizziamo potrà essere rappresentativa del mondo che vogliamo creare. Siamo sotto attacco con una cultura del relativismo etico che vogliono imporci, penso alla famiglia e alla tutela della vita che va difesa sempre e comunque”. I dieci punti del manifesto della cultura identitaria e non conforme che verranno sviluppati nei prossimi incontri e dibattiti sono: Identità, Sovranità, Patria, Popolo, Territorio, Economia, Libertà, Famiglia, Tradizione e Identità Europea. All’iniziativa hanno partecipato la Fondazione Tatarella, Fondazione FareFuturo, Fondazione Tricoli, Fondazione Rauti, Fondazione Almirante, Fondazione Rivolta Ideale, centro Studio Pino Rauti, Centro Studio Grammatico, Centro Studi Macciavelli, Culturaidentità.

[Fonte: www.lavocedelpatriota.it]




Giornale di Treviglio - Il corteo non è autorizzato. Scontri e insulti contro la Polizia


Treviglio {ddv} Il  presidio antifascista contro l’intitolazione della nuova sede di Fratelli d’Italia a Pino Rauti diventa un corteo non autorizzato: scontri con la polizia e altissima tensione in piazza sabato sera a Treviglio.
Era stata annunciata come una doppia manifestazione ad alta tensione ed esattamente così è andata. Mentre in via Anita Scotti si teneva l’inaugurazione della nuova sede di Fratelli d’Italia (leggi a pagina 3), nel centro storico cittadino si sono dati appuntamento un centinaio di manifestanti antifascisti, per una contro-manifestazione di protesta. Al termine però, le cose sono degenerate.
A organizzare la contro manifestazione era il Comitato per la difesa della Costituzione, un’ora prima del taglio del nastro di via Scotti. Tra gli aderenti alla manifestazione – un centinaio in totale – c’erano diverse sezioni dell’Anpi e di Rifondazione comunista, oltre agli esponenti del collettivo Tana Liberi Tutti di Treviglio.
Tutto si è svolto in modo relativamente ordinato fino al termine degli interventi, quando un gruppo di giovani manifestanti, vicini al collettivo, hanno cominciato a urlare “Corteo, corteo”.
Peccato però che la manifestazione fosse stata autorizzata soltanto come presidio “fisso” in piazza Manara.  Nessun permesso a spostarsi da lì, anche per evitare il crearsi di tensioni con i partecipanti all’inaugurazione di via Scotti.
Alcuni manifestanti  hanno però comunque staccato gli striscioni affissi alle colonne del portico del Comune e si sono schierati per incamminarsi in corteo verso via Roma.
Molti dei manifestanti a quel punto hanno lasciato la piazza. Una trentina invece sono rimasti sul posto e, disobbedendo all’ordine di non muoversi in corteo, hanno cercato di incamminarsi, senza tuttavia forzare la linea dei poliziotti in tenuta anti-sommossa.
Il corteo non autorizzato ha cercato di muoversi prima verso via Roma, poi verso vicolo Municipio e infine verso l’unica via non chiusa dalle forze dell’ordine, via Galliari.
Ne è nato un inseguimento: i manifestanti davanti, e la polizia dietro. Ci sono stati momenti di altissima tensione nella via, con pesanti insulti nei confronti delle forze dell’ordine. E poi anche davanti al Santuario della Madonna delle lacrime, quando i manifestanti hanno imboccato via Sant’Agostino. Qui, la polizia è riuscita a fermare il gruppo, schierandosi nella stretta via che costeggia il Santuario. Gli organizzatori negano ma ci sono stati momenti di altissima tensione, con qualche scontro anche fisico oltre che verbale. Nessun ferito, fortunatamente.
Il commissario Angelo Lino Murtas ha quindi urlato alla folla di disperdersi: un ultimatum che i manifestanti hanno deciso di seguire. Sono quindi tornati sui loro passi, verso la piazza, dove è continuato un presidio ulteriormente ridotto, sotto l’occhio della polizia e dei carabinieri.  Durante il tragitto è volato anche un fumogeno rosso, poi allontanato dalla folla dallo stesso commissario.
Prima del corteo non autorizzato e delle tensioni, la manifestazione si era svolta in modo tranquillo, con interventi di Rifondazione, dell’Anpi e di altri attivisti dell’estrema sinistra. Parecchi gli slogan, anche decisamente coloriti. “Le sedi fasciste si chiudono col fuoco, ma coi fascisti dentro” urlavano alcuni dei manifestanti più animosi.Altri in modo molto più pacifico hanno protestato a lungo contro l’intitolazione a Treviglio, sotto l’egida dell’Amministrazione, della nuova sede di via Anita Scotti. Presente in piazza, ma in disparte, anche il segretario del Partito democratico di Treviglio Davide Beretta. Dagli altoparlanti, gli organizzatori hanno ribadito le ragioni della protesta:  contestare l’intitolazione a Rauti della nuova sede di Fratelli d’Italia, e contestare le politiche abitative in atto in quella zona di Treviglio.
uanto alle tensioni, documentate da diversi video, gli organizzatori negano persino che siano accaduti. E se la prendono, tanto per cambiare, con la stampa. «Non abbiamo necessità di provare qualcosa che non è successo, nonostante i titoloni ad effetto di alcuni giornali locali, sui presunti scontri in piazza mai avvenuti», scrivono. «La risposta atifascista è stata chiara e forte – continuano – nel territorio il neo fascismo sarà smascherato (anche se assume veste istituzionale) e contestato nei contenuti di odio e xenofobia propagandata. La piazza antifascista di sabato ci ha lasciato con un impegno: non smobilitare ma, anzi, organizzarci e strutturarci per una presenza, non solo di risposta alle probabili provocazioni, ma anche di sensibilizzazione della cittadinanza sui pericoli di dare spazio a culture razziste e sovraniste».
Durante la serata alcuni ragazzi hanno reso noto come nei giorni precedenti una decina di loro abbiano ricevuto avvisi di garanzia per aver partecipato ad altre manifestazioni non autorizzate. Il riferimento è ai due presidi davanti alla sede FdI in via Scotti nelle scorse settimane. «Manifestazioni spontanee» secondo il Comitato, che si è espresso in merito a mezzo di una nota.

Davide D’Adda

Giornale di Treviglio – 22 novembre 2019
[File pdf – 391 Kb]




consulpress.eu - "Manifesto della Cultura Identitaria" ….. e non conforme


Presentazione del “Manifesto della cultura identitaria e non conforme"

“IDENTITA’: UN VALORE NON NEGOZIABILE“
…. per combattere il Pensiero Unico Dominante

Roma, venerdì 22 novembre presso Sala Conferenze Stampa della Camera dei Deputati si è svolta in tarda mattinata la conferenza per la presentazione del “Manifesto della cultura identitaria e non conforme”.
L’iniziativa è stata organizzata da Francesco Giubilei (Fondazione Tatarella), Isabella Rauti (Centro Studi Pino Rauti), Fabrizio Fonte (Centro Studi Dino Grammatico), per realizzare una Rete con le principali Fondazioni e Centri Studi al fine di promuovere un decalogo condiviso sui 10 punti del Manifesto:

CS22novembre20191) Identità;  2) Sovranità;  3) Patria;  4) Popolo;  5) Territorio; 6) Economia;  7) Libertà;  8) Famiglia;  9) Identità Europea;
10) Tradizione.

Alla Conferenza hanno partecipato con un loro intervento anche l’on.le Paola Frassinetti (v.presidente Commiss. Cultura/Scienza/Istruzione), l’on.le Carolina Varchi (Commiss. Giustizia), il sen. Adolfo D’Urso (Fondaz. “Fare Futuro”). E’ stata altresì registrata l’ adesione della Fondazione Tricoli/ Rivolta Ideale/ AN/ Giorgio Almirante, nonché del Centro Studi Machiavelli e di Cultura e Identità.

Si riproduce qui di seguito il link relativo alla Video-Intervista di Radio Radicale, realizzata da  Lanfranco Palazzolo, a Francesco Giubilei sulle  “Idee per un manifesto della cultura identitaria e non conforme”

https://www.youtube.com/watch?v=XQsoo9K0Ad4

A seguire il file in pdf contenente i 10 punti del “
MANIFESTO della CULTURA IDENTITARIA E NON CONFORME”
IL DECALOGO

[Fonte: www.consulpress.eu]




askanews - Cultura, nasce rete fondazioni e dei centri studi 'non conformi'. "Sotto attacco di pensiero del relativismo etico"


Roma, 22 nov. (askanews) – E’ nata la rete delle fondazioni e dei centri studi “non conformi” che si ispirano alla cultura identitaria della destra italiana. L’iniziativa è stata presentata alla Camera dei deputati su iniziativa dei parlamentari di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, Carolina Varchi e Paola Frassinetti.
L’idea è finalizzata alla messa a punto di un vero e proprio manifesto della cultura identitaria non conforme: “Al momento – ha spiegato la senatrice Rauti presidente del Centro Studi Pino Rauti -abbiamo presentato un decalogo che rappresenta solo il punto d’avvio e con il contributo di tutti e facendo rete si arriverà ad articolare un pensiero nuovo per difenderci e combattere le derive gender, gli attacchi alla sacralità della vita che noi riteniamo vada difesa sempre e comunque. Solo così potremo difendere l’Italia da tutte le minacce che arrivano dalla globalizzazione, dall’islamizzazione, dalle minacce ai simboli cristiani”.
“La cultura politica deve sempre essere messa al primo posto” – ha detto Paola Frassinetti. “Deve essere l’attività propedeutica per governare bene e per lasciare segni tangibili. La libertà è importante, viviamo in un’epoca dove c’è davvero da domandarsi se vi sia ancora libertà di pensiero e parola. A me è stato cancellato il profilo Facebook, senza aver fatto nulla. Un clima del genere non c’era neanche nel dopoguerra o negli anni di piombo”.
“È necessario – ha aggiunto Carolina Varchi – dare profondità al proprio pensiero perché solo così l’azione che realizziamo potrà essere rappresentativa del mondo che vogliamo creare. Siamo sotto attacco con una cultura del relativismo etico che vogliono imporci, penso alla famiglia e alla tutela della vita che va difesa sempre e comunque”.
I dieci punti del manifesto della cultura identitaria e non conforme che verranno sviluppati nei prossimi incontri e dibattiti sono: Identità, Sovranità, Patria, Popolo, Territorio, Economia, Libertà, Famiglia, Tradizione e Identità Europea.
All’iniziativa hanno partecipato la Fondazione Tatarella, Fondazione FareFuturo, Fondazione Tricoli, Fondazione Rauti, Fondazione Almirante, Fondazione Rivolta Ideale, centro Studio Pino Rauti, Centro Studio Grammatico, Centro Studi Macciavelli, Culturaidentità.
Red/Nav 20191122T175143Z




Italpress - Destra: nasce rete delle fondazioni e dei centri studi "non conformi"


ROMA (ITALPRESS) – E’ nata la rete delle fondazioni e dei centri studi “non conformi” che si ispirano alla cultura identitaria della destra italiana. L’iniziativa e’ stata presentata alla Camera dei deputati su iniziativa dei parlamentari di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, Carolina Varchi e Paola Frassinetti.
L’idea e’ finalizzata alla messa a punto di un vero e proprio manifesto della cultura identitaria non conforme.
“Al momento – ha spiegato la senatrice Rauti presidente del Centro Studi Pino Rauti – abbiamo presentato un decalogo che rappresenta solo il punto d’avvio e con il contributo di tutti e facendo rete si arrivera’ ad articolare un pensiero nuovo per difenderci e combattere le derive gender, gli attacchi alla sacralita’ della vita che noi riteniamo vada difesa sempre e comunque. Solo cosi’ potremo difendere l’Italia da tutte le minacce che arrivano dalla globalizzazione, dall’islamizzazione, dalle minacce ai simboli cristiani”.
“La cultura politica deve sempre essere messa al primo posto – ha detto Frassinetti -. Deve essere l’attivita’ propedeutica per governare bene e per lasciare segni tangibili. La liberta’ e’ importante, viviamo in un’epoca dove c’e’ davvero da domandarsi se vi sia ancora liberta’ di pensiero e parola”.
“E’ necessario – ha aggiunto Varchi – dare profondita’ al proprio pensiero, perche’ solo cosi’ l’azione che realizziamo potra’ essere rappresentativa del mondo che vogliamo creare. Siamo sotto attacco con una cultura del relativismo etico che vogliono imporci, penso alla famiglia e alla tutela della vita che va difesa sempre e comunque”.
(ITALPRESS).
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22-Nov-19 19:26
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