libertazione.blogspot.com - Inaugurazione della sede FdI "Pino Rauti" di Treviglio


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Con i “fratelli” di Treviglio all’inaugurazione della sede di Fratelli d’Italia intitolata a Pino Rauti

[Fonte: libertazione.blogspot.com]




Sabato 16 novembre, ore 18:00 – Inaugurazione della sede del circolo Fratelli d'Italia di Treviglio, titolato a Pino Rauti


L’intervento di Isabella Rauti

https://www.youtube.com/watch?v=opf-NaO3KJk

Guarda la galleria fotografica:

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La diretta su Facebook dell’intervento di Isabella Rauti

https://www.youtube.com/watch?v=gfgC6cSHwWs




Giornale di Treviglio - Eurogravure, in trenta alla manifestazione dei Cobas


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Stasera la manifestazione partita in piazza Manara
Una trentina di manifestanti di fronte a un grande dispiegamento di polizia e carabinieri. E’ partito poco fa il corteo organizzato da Slai Cobas in solidarietà degli operai “licenziati” da una cooperativa fornitrice della Eurogravure. Sono un’ottantina i lavoratori che hanno perso il posto, dopo la decisione della maxi tipografia di internalizzare il reparto di confezionamento che fino a ottobre era in appalto alla cooperativa Project.

Manifestazione in centro
I sindacalisti e i manifestanti di Slai Cobas hanno annunciato che nel corteo toccheranno i quartieri “popolari” di Treviglio. Non potranno però sfilare in via Scotti, a causa delle tensioni sull’apertura della nuova sede di Fratelli d’Italia, intitolata a Pino Rauti.

[Fonte: giornaleditreviglio.it]




rietinvetrina.it - 30 anni fa cadeva il muro di Berlino. A Rieti una mostra per celebrare l’orgoglio di quei giovani europei


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Ricordare una data storica per la costruzione dell’Europa e guardare al futuro per un’Europa dei popoli e delle nazioni. A trent’anni dalla caduta del muro che ci ha divisi, quell’Europa libera e sovrana è ancora da costruire.

“Di fronte all’Europa delle banche e della finanza, dello spread e delle quote latte, lo spirito dei veri europeisti risiede nella gioia di quei giovani che festeggiarono nell’ 89, prendendo a picconate quel muro e ballando sulle sue macerie – commenta Daniele Sinibaldi, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – e allora abbiamo deciso di celebrare anche noi il “ Giorno della Libertà ” istituito e riconosciuto dal Governo Italiano, attraverso l’organizzazione di una mostra proposta e donata gratuitamente al Comune di Rieti, che sappia far rivivere attraverso le immagini quei momenti che hanno rappresentato il vero cemento ideale dell’Europa che ancora sognamo, frutto di secoli di storia, cultura e tradizione, di diverse esperienze religiose, civili e sociali, finanche di contrasti che ci hanno spesso diviso ma che hanno innegabilmente tratteggiato nel tempo e nello spazio quelle caratteristiche uniche di una grande civiltà. ”

MOSTRA
“Addio maledetto Muro” è il titolo della mostra. Immagini inedite tratte dall’archivio della Nato e della Cia, documenti e foto donate dall’archivio del Centro studi Pino Rauti. Una mostra fotografica multimediale, già inaugurata ed ospitata nei locali della Fondazione Alleanza Nazionale che commemora il trentennale della storica caduta del Muro di Berlino del 9 novembre 1989, simbolo dell’oppressione comunista e della rinascita dell’Europa.

Diciannove pannelli, realizzati grazie al contributo della Fondazione New Direction, ideata e realizzata da Margherita Grassellini, dallo storico Emanuele Merlino e dal grafico Andrea Moi. Si parte dalla costruzione del muro della morte con la sua scia di sangue per arrivare all’entusiamo e all’emozione dei festeggiamenti per l’abbattimento, sulle note di The Wall dei Pink Floyd.

La mostra sarà inaugurata giovedì 21 novembre presso la sala consiliare del Comune di Rieti e sarà visitabile gratuitamente fino a domenica 24 novembre.”

Coordinamento provinciale Fratelli d’Italia

[Fonte: www.rietinvetrina.it]




Save the date: Venerdì 22 novembre, ore 12:30 - Conferenza stampa "Idee per un manifesto della cultura identitaria e non conforme" - Sala Conferenze Stampa, Camera dei Deputati


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Il Centro Studi Pino Rauti, con altri Centri Studi e Fondazioni, aderisce e partecipa all’iniziativa  di cultura politica “IDEE PER UN MANIFESTO DELLA CULTURA IDENTITARIA NON CONFORME”. Inizio di un percorso di elaborazione e definizione culturale della destra VS il pensiero unico. Seguono dettagli organizzativi.




"Addio maledetto muro" inaugurazione e conferenza stampa della mostra multimediale sul muro di Berlino, nel 30º anniversario della caduta


L’intervento di Isabella Rauti

https://www.youtube.com/watch?v=FL22wgGFjbA

Guarda la galleria fotografica:

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9Colonne - Muro Berlino, FdI: Pd cancella parola comunismo da risoluzione


(9Colonne) Roma, 5 nov – “Siamo davvero orgogliosi di poter ospitare questa importante mostra nella sede della Fondazione Alleanza Nazionale nella quale convergono le diverse pulsioni emotive della destra italiana”. Così il presidente della Fondazione Alleanza Nazionale Giuseppe Valentino durante l’inaugurazione da parte del presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni della mostra fotografica “Addio maledetto Muro” in occasione del trentennale della caduta del Muro di Berlino. Tra i presenti, l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, il direttore del Secolo d’Italia Francesco Storace e i parlamentari di FDI Federico Mollicone, Paola Frassinetti, Tommaso Foti e Nicola Calandrini. “In commissione Cultura – ha dichiarato Paola Frassinetti – assieme a Federico Mollicone abbiamo presentato una risoluzione affinché nelle scuole italiane venga rispettata la disposizione di legge che obbliga gli istituti a ricordare il 9 novembre, giorno della caduta del Muro di Berlino. Ma nella sua risoluzione, il Pd ha vergognosamente cancellato la parola ‘comunismo’ che era e resta una ideologia di morte e sopraffazione”. “Fratelli d’Italia – ha proseguito Isabella Rauti – denuncia il silenzio istituzionale attorno al trentennale della caduta del Muro di Berlino. Riteniamo che questa ricorrenza abbia diritto di cittadinanza per l’importante valore simbolico e storico, ma soprattutto per l’impatto che ha prodotto sulla storia d’Europa. Non fu un caso se Pino Rauti, allora segretario del Msi convocò la direzione di allora proprio a Berlino; e il documento approvato in quella occasione già comprese gli effetti straordinari che quella caduta del muro avrebbe prodotto. E come allora, anche oggi il tema centrale rimane quello di riaffermare e difendere le radici cristiane, l’identità e la civiltà europea. Valori che contraddistinguono e uniscono l’Europa. Per questo FDI – conclude la senatrice di Fratelli d’Italia – chiede che il 9 novembre sia ricordato e celebrato come merita”. (PO / red)
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Adnkronos - FdI: Meloni inaugura mostra fotografica su muro Berlino =


Roma, 5 nov. – (Adnkronos) – Al via a Roma, presso la storica sede di Alleanza nazionale, in via della Scrofa 39, la mostra fotografica ‘addio maledetto muro’, per celebrare il 30esimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino.
La mostra è organizzata da ‘new direction’ , in collaborazione con alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia. A tagliare il nastro la presidente di Fdi, Giorgia Meloni.
In sala, tra i presenti, l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, l’ex governatore del Lazio, Francesco Storace, i deputati Federico Mollicone, Paola Frassinetti e la senatrice Isabella Rauti.
(Sai/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
05-NOV-19 11:38
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Secolo d'Italia.it - Addio maledetto Muro. Si inaugura la mostra e si guarda all’Europa dei popoli


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Addio maledetto Muro. Immagini inedite tratte dall’archivio della Nato e della Cia, documenti e foto donate dall’archivio del Centro studi Pino Rauti. Una mostra fotografica  multimediale, inaugurata e ospitata nei locali della Fondazione Alleanza nazionale, commemora il trentennale della storica caduta del Muro di Berlino del 9 novembre 1989. Simbolo plastico dell’oppressione comunista e della rinascita dell’Europa.
Un’operazione coraggiosa di fronte all’oblio e alla “dimenticanza” istituzionale nel ricordare  una data storica per la costruzione dell’Europa. Ma anche per guardare al futuro di un’Europa dei popoli e delle nazioni. Un’Europa libera e sovrana,  ancora da costruire. «Mio padre ne sarebbe orgoglioso», dice Emanuel Demetrescu che, insieme a Federico Mollicone, apre l’inaugurazione della mostra. Figlio di un dissidente e grande artista, Camilian Demetrescu, che osò fronteggiare il regime con la sua arte Nella mostra anche una sua opera, “Muro di Caino”.

Addio maledetto muro, inaugura Giorgia Meloni
A tagliare il nastro Giorgia Meloni che parla di una data storica per rinascita dell’Europa. Uno spartiacque. «Non è possibile comprendere quella data senza spiegare prima la rivolta di Budapest del ’56. Poi Praga e i cantieri di Danzica, dove nacque Solidarnosc. E le parole e i gesti di Giovanni Paolo II. Fu un moto che alla fine riuscì a distruggere l’oppressione con il simbolico muro distrutto». Non è un caso – aggiunge la leader di Fratelli d’Italia – che oggi siano proprie le nazioni che più hanno subito l’oppressione comunista quelle più resistenti rispetto a una unione europea che anche oggi sembra un po’ oppressiva. «Per una Europa di libertà, una Europa che sia in grado di difendere le proprie radici e la propria identità, non si può prescindere da quella data».

Contro l’Europa dei banchieri
Di fronte all’Europa dei banchieri e della finanza, «i veri europeisti sono quelli che hanno festeggiato nell”89, chi ha ballato sulle macerie del muro». Con la mostra la Meloni ha rivendicato l’impegno della destra nel ricordare il 9 novembre 1989,  una data da celebrare, stabilita per legge, di cui nessuno parla. «Noi siamo mobilitati, chiederemo conto di questa mancanza».

Dal muro della morte alla libertà
Quattro le sezioni del compongono la mostra, che “viaggerà” attraverso l’Italia e avrà come conclusione simbolica la manifestazione del prossimo 9 novembre a Milano, San Babila. Una delegazione di Fratelli d’Italia inoltre si recherà a Berlino per la celebrazione del trentennale.
Diciannove pannelli, realizzati grazie al contributo della Fondazione New Direction, ideata e realizzata da Margherita Grassellini, dallo storico Emanuele Merlino e dal grafico Andrea Moi.  Si parte dalla costruzione del muro della morte con la sua scia di sangue per arrivare all’entusiamo e all’emozione dei festeggiamenti per l’abbattimento, sulle note di The Wall dei Pink Floyd. Quei picconi rappresentano un nuovo inizio che sconvolse il mondo. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di superare la narrazione del mainstream per un’Europa della libertà contro i muri e le divisioni. Ma anche diversa da quella di Soros. Dall’ideologia di una società aperta che punta all’individuo globale considerato merce, come ha ricordato la curatrice.

L’opera di Camilian Demetrescu
Le prime immagini raccontano la sofferenza. Non tutti accettarono di vivere e morire all’Est. Non tutti accettarono l’oppressione e provarono a superare il Muro scavando come topi in cerca della salvezza e della libertà. Poi un tributo al coraggio della dissidenza. Un video  accompagna l’inaugurazione della mostra con un’intervista a Camilian Demetrescu, scomparso qualche anno fa. «La mia giovinezza – dice – è stata segnata dalle macerie dell’odio comunista. Non rimaneva che il miracolo». Il miracolo delle candele accese alla finestra per chiedere “il perdono divino”. documentate nella mostra multimediale. Una sezione è dedicata all’impegno del Movimento sociale a favore della libertà dei popoli dell’Est oppressi dal comunismo. Rappresentato plasticamente dall’immagine di Pino Rauti che piccona il muro.

L’impegno del Msi di Pino Rauti
Un impegno e una vocazione tangibile, come ha ricordato Isabella Rauti, senatrice di Fratelli d’Italia. Testimoniato dalla convocazione, dell’allora segretario missino Pino Rauti, di una direzione nazionale a Berlino il 13 e 14 marzo 1990. Un appuntamento che si concluse con manifesto degli europei dal quale emergono riflessioni anticipatrici sulle ricadute dell’unificazione della Germania. La consapevolezza dell’urgenza di un salto di qualità, di una scelta di fondo adeguata alle grande sfide e all’accelerazione storica impressa dalla caduta dell’odiato muro. Le parole di Pino Rauti in quell’occasione non lasciano dubbi sulla visione europea all’insegna delle radici comuni  e dell’identità per superare gli odi. «L’identità europa, frutto di tanti secolo di storia, di esperienze religiose, civili, sociali che, pur fra drammatiche divisioni e contrapposizioni, hanno tuttavia dato all’Europa il tratto innegabile di un’area omogenea come civiltà e cultura».

Addio maledetto Muro, la festa del Fronte della Gioventù
L’ultima sessione è un monumento alla libertà ritrovata. Scorrono le immagini dei festeggiamenti che fecero il giro del mondo per l’abbattimento del Muro dopo 28 interminabili anni. Un’esplosione di gioia alla quale si unirono in un gemellaggio ideale i giovani del Fronte della Gioventù che a Roma, nella centralissima piazza del Pantheon, abbatterono un simbolico muro costruito di cartoni.
Il presidente della Fondazione Alleanza nazionale, Giuseppe Valentino, è intervenuto dicendosi orgoglioso di poter ospitare la mostra e ricordando la vocazione alla libertà e la bandiera dell’anticomunismo nelle radici della destra storica. Che caratterizzarono il Movimento sociale italiano e An poi. Tra i presenti anche molti parlamentari di FdI (Mollicone, Frassinetti, Fidanza, Rotelli), Francesco Storace e l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.

Il silenzio delle istituzioni
“Addio maledetto Muro” vuole essere anche una denuncia del silenzio delle istituzioni e del governo, nonostante l’istituzione del “Giorno della Libertà” che prevede la commemorazione ufficiale del 9 novembre.  Scuole, operatori dell’informazione, giornalisti sembrano aver paura di ricordare. Nessuno ne parla. Per questo Fratelli d’Italia sta conducendo una battaglia in Parlamento. Al Senato Isabella Rauti ha chiesto il ricordo della caduta del Muro in apertura di seduta. Alla Camera Paola Frassinetti insieme a Federico Mollicone hanno presentato in  commissione Cultura una mozione per l’applicazione del Giorno della libertà nelle scuole e nella società con manifestazioni pubbliche, cerimonie convegni. La possibilità di presentare una risoluzione comune con la maggioranza è naufragata di fronte al testo del Pd nel quale veniva cancellata la parola comunismo. Una dolorosa constatazione di quanto la costruzione di una memoria condivisa sia ancora lontana. A sinistra la parola comunismo è ancora un tabù.

La caduta del Muro di Berlino è la data simbolo della rinascita dell’Europa e della vittoria contro l’oppressione comunista.
La caduta del Muro di Berlino è la data simbolo della rinascita dell’Europa e della vittoria contro l’oppressione comunista. 30 anni dopo noi ricordiamo e celebriamo questa data con la mostra fotografica “Addio maledetto muro” curata dalla Fondazione New Direction e un’intensa settimana di iniziative ed eventi su tutto il territorio nazionale, che si chiuderà sabato 9 a Milano con una grande manifestazione al Teatro Nuovo in Piazza San Babila (vi aspetto!). Se si vuole costruire un’Europa di libertà e solidarietà non si può prescindere da quello che è accaduto il 9 novembre 1989 e dispiace molto che nessuno, nonostante ci sia una giornata istituita per legge, ritenga doveroso ricordare questa data. Noi lo facciamo e chiederemo conto al Governo dell’assenza di celebrazioni.
[Pubblicato da Giorgia Meloni, Martedì 5 novembre 2019]

[Fonte: www.secoloditalia.it]




Penso a mio padre...


Manifesto Pino Rauti

Penso a mio padre come ad un grande sognatore e realizzatore di “un oltre” in cui ha creduto. In cui moltissimi hanno creduto e taluni continuano a credere. C’è una tale potenza vitale nelle parole che ha lasciato e nelle idee che ha trasmesso che supera la dimensione del tempo, del ricordo e della memoria, come qualcosa capace di morire e capace di rinascere. La ricorrenza della sua scomparsa – oggi sono sette anni: un soffio e un secolo – è sempre per me un giorno particolarmente triste o più semplicemente un giorno particolare perché lentamente la tristezza sta scomparendo, sospinta lontano da questa energia di eterno ritorno e da questa straordinaria capacità di presenza . È vero, papà, c’è un filo d’acciaio che ci lega ma ti vorrei accanto ad ogni passo e in ogni momento, ti vorrei raccontare ogni pensiero e turbamento e la tua assenza è la mia solitudine. Quella dolorosa. Ma mi hai insegnato anche a vivere e ad attraversare il dolore, seguendo la “via più breve” quella esclusiva che “passa per le stelle”.

Isabella