News24 - Altervista.org - Calabria, è polemica su strada intitolata a Pino Rauti


Negli anni Settanta era stato coinvolto (e poi assolto) nelle inchieste sulle stragi di piazza Fontana e piazza Della Loggia. Aveva guidato a lungo l’Msi. Oggi nel suo paese natale, in provincia di Catanzaro, gli dedicano una via

di Franco Stefanoni

pino rauti

È polemica in Calabria per la decisione del comune di Cardinale di intitolare una strada a Pino Rauti, nato appunto nel paesino del Catanzarese governato da una giunta di centrosinistra guidata da Giuseppe Marra. La decisione dovrebbe diventare operativa domenica e già nei giorni scorso Anpi, Cgil, Si e Mdp locali si erano scagliati contro tale «deprecabile scelta». Anche la segreteria regionale del Pd con una nota prende le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico». La nota del Pd attacca anche quei dem locali che «non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto».

Le inchieste su piazza Fontana e piazza Della Loggia
Pino Rauti, giornalista e politico, è morto nel 2012 a 85 anni. È stato a lungo deputato. Dal 1994 al 1999 fu europarlamentare: in questi anni si schierò contro la svolta di Fiuggi di Fini del 1995, che lo portò a fondare il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Da alcuni è stato definito «fascista di sinistra» e da altri «Gramsci nero». È stato segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (1990-1991), del Movimento Sociale Fiamma Tricolore (1995-2002) e del Movimento Idea Sociale (2004-2012). Rauti ha fondato anche l’associazione culturale Centro Studi Ordine Nuovo ed è stato coinvolto in alcune importanti inchieste giudiziarie, dalle quali è stato scagionato. Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz, di Treviso, emette un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza Fontana), per la quale Rauti fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24 aprile 1972, prima di essere eletto deputato. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press, con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Rauti è stato inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto «per non aver commesso il fatto», il 16 novembre 2010 con la sentenza numero 2 della Corte d’Assise di Brescia. Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Rauti, è stata chiesta l’assoluzione, dove si è affermato che quella del politico calabrese è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».

[Fonte: spazio2310.altervista.orgwww.corriere.it]




primopiano24.it - Calabria, Comune (di centrosinistra) intitola una strada a Pino Rauti


Negli anni Settanta era stato coinvolto (e poi assolto) nelle inchieste sulle stragi di piazza Fontana e piazza Della Loggia. Aveva guidato a lungo l’Msi. Oggi nel suo paese natale, in provincia di Catanzaro, gli dedicano una via

di Franco Stefanoni

pino rauti

È polemica in Calabria per la decisione del comune di Cardinale di intitolare una strada a Pino Rauti, nato appunto nel paesino del Catanzarese governato da una giunta di centrosinistra guidata da Giuseppe Marra. La decisione dovrebbe diventare operativa domenica e già nei giorni scorso Anpi, Cgil, Si e Mdp locali si erano scagliati contro tale «deprecabile scelta». Anche la segreteria regionale del Pd con una nota prende le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico». La nota del Pd attacca anche quei dem locali che «non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto».

Le inchieste su piazza Fontana e piazza Della Loggia
Pino Rauti, giornalista e politico, è morto nel 2012 a 85 anni. È stato a lungo deputato. Dal 1994 al 1999 fu europarlamentare: in questi anni si schierò contro la svolta di Fiuggi di Fini del 1995, che lo portò a fondare il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Da alcuni è stato definito «fascista di sinistra» e da altri «Gramsci nero». È stato segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (1990-1991), del Movimento Sociale Fiamma Tricolore (1995-2002) e del Movimento Idea Sociale (2004-2012). Rauti ha fondato anche l’associazione culturale Centro Studi Ordine Nuovo ed è stato coinvolto in alcune importanti inchieste giudiziarie, dalle quali è stato scagionato. Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz, di Treviso, emette un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza Fontana), per la quale Rauti fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24 aprile 1972, prima di essere eletto deputato. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press, con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Rauti è stato inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto «per non aver commesso il fatto», il 16 novembre 2010 con la sentenza numero 2 della Corte d’Assise di Brescia. Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Rauti, è stata chiesta l’assoluzione, dove si è affermato che quella del politico calabrese è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».

[Fonte: www.primopiano24.itwww.corriere.it]




Sannioportale.it - Calabria, Comune (di centrosinistra) intitola una strada a Pino Rauti


Negli anni Settanta era stato coinvolto (e poi assolto) nelle inchieste sulle stragi di piazza Fontana e piazza Della Loggia. Aveva guidato a lungo l’Msi. Oggi nel suo paese natale, in provincia di Catanzaro, gli dedicano una via

di Franco Stefanoni

pino rauti

È polemica in Calabria per la decisione del comune di Cardinale di intitolare una strada a Pino Rauti, nato appunto nel paesino del Catanzarese governato da una giunta di centrosinistra guidata da Giuseppe Marra. La decisione dovrebbe diventare operativa domenica e già nei giorni scorso Anpi, Cgil, Si e Mdp locali si erano scagliati contro tale «deprecabile scelta». Anche la segreteria regionale del Pd con una nota prende le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico». La nota del Pd attacca anche quei dem locali che «non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto».

Le inchieste su piazza Fontana e piazza Della Loggia
Pino Rauti, giornalista e politico, è morto nel 2012 a 85 anni. È stato a lungo deputato. Dal 1994 al 1999 fu europarlamentare: in questi anni si schierò contro la svolta di Fiuggi di Fini del 1995, che lo portò a fondare il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Da alcuni è stato definito «fascista di sinistra» e da altri «Gramsci nero». È stato segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (1990-1991), del Movimento Sociale Fiamma Tricolore (1995-2002) e del Movimento Idea Sociale (2004-2012). Rauti ha fondato anche l’associazione culturale Centro Studi Ordine Nuovo ed è stato coinvolto in alcune importanti inchieste giudiziarie, dalle quali è stato scagionato. Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz, di Treviso, emette un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza Fontana), per la quale Rauti fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24 aprile 1972, prima di essere eletto deputato. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press, con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Rauti è stato inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto «per non aver commesso il fatto», il 16 novembre 2010 con la sentenza numero 2 della Corte d’Assise di Brescia. Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Rauti, è stata chiesta l’assoluzione, dove si è affermato che quella del politico calabrese è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».

[Fonte: www.sannioportale.itwww.corriere.it]




WorldNews.com - Calabria, è polemica su strada intitolata a Pino Rauti


Negli anni Settanta era stato coinvolto (e poi assolto) nelle inchieste sulle stragi di piazza Fontana e piazza Della Loggia. Aveva guidato a lungo l’Msi. Oggi nel suo paese natale, in provincia di Catanzaro, gli dedicano una via

di Franco Stefanoni

pino rauti

È polemica in Calabria per la decisione del comune di Cardinale di intitolare una strada a Pino Rauti, nato appunto nel paesino del Catanzarese governato da una giunta di centrosinistra guidata da Giuseppe Marra. La decisione dovrebbe diventare operativa domenica e già nei giorni scorso Anpi, Cgil, Si e Mdp locali si erano scagliati contro tale «deprecabile scelta». Anche la segreteria regionale del Pd con una nota prende le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico». La nota del Pd attacca anche quei dem locali che «non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto».

Le inchieste su piazza Fontana e piazza Della Loggia
Pino Rauti, giornalista e politico, è morto nel 2012 a 85 anni. È stato a lungo deputato. Dal 1994 al 1999 fu europarlamentare: in questi anni si schierò contro la svolta di Fiuggi di Fini del 1995, che lo portò a fondare il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Da alcuni è stato definito «fascista di sinistra» e da altri «Gramsci nero». È stato segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (1990-1991), del Movimento Sociale Fiamma Tricolore (1995-2002) e del Movimento Idea Sociale (2004-2012). Rauti ha fondato anche l’associazione culturale Centro Studi Ordine Nuovo ed è stato coinvolto in alcune importanti inchieste giudiziarie, dalle quali è stato scagionato. Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz, di Treviso, emette un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza Fontana), per la quale Rauti fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24 aprile 1972, prima di essere eletto deputato. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press, con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Rauti è stato inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto «per non aver commesso il fatto», il 16 novembre 2010 con la sentenza numero 2 della Corte d’Assise di Brescia. Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Rauti, è stata chiesta l’assoluzione, dove si è affermato che quella del politico calabrese è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».

[Fonte: article.wn.comwww.corriere.it]




Corriere della Sera - Calabria, il Comune di centrosinistra che intitola una strada a Pino Rauti


Negli anni Settanta era stato coinvolto (e poi assolto) nelle inchieste sulle stragi di piazza Fontana e piazza Della Loggia. Aveva guidato a lungo l’Msi. Oggi nel suo paese natale, in provincia di Catanzaro, gli dedicano una via

di Franco Stefanoni

pino rauti

È polemica in Calabria per la decisione del comune di Cardinale di intitolare una strada a Pino Rauti, nato appunto nel paesino del Catanzarese governato da una giunta di centrosinistra guidata da Giuseppe Marra. La decisione dovrebbe diventare operativa domenica e già nei giorni scorso Anpi, Cgil, Si e Mdp locali si erano scagliati contro tale «deprecabile scelta». Anche la segreteria regionale del Pd con una nota prende le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico». La nota del Pd attacca anche quei dem locali che «non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto».

Le inchieste su piazza Fontana e piazza Della Loggia
Pino Rauti, giornalista e politico, è morto nel 2012 a 85 anni. È stato a lungo deputato. Dal 1994 al 1999 fu europarlamentare: in questi anni si schierò contro la svolta di Fiuggi di Fini del 1995, che lo portò a fondare il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Da alcuni è stato definito «fascista di sinistra» e da altri «Gramsci nero». È stato segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (1990-1991), del Movimento Sociale Fiamma Tricolore (1995-2002) e del Movimento Idea Sociale (2004-2012). Rauti ha fondato anche l’associazione culturale Centro Studi Ordine Nuovo ed è stato coinvolto in alcune importanti inchieste giudiziarie, dalle quali è stato scagionato. Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz, di Treviso, emette un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza Fontana), per la quale Rauti fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24 aprile 1972, prima di essere eletto deputato. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press, con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Rauti è stato inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto «per non aver commesso il fatto», il 16 novembre 2010 con la sentenza numero 2 della Corte d’Assise di Brescia. Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Rauti, è stata chiesta l’assoluzione, dove si è affermato che quella del politico calabrese è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».

[Fonte: www.corriere.it]




pentone.virgilio.it - Strada a Pino Rauti nel Catanzarese, Pd: 'Scelta grave e da condannare'


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché – per la prima volta in Italia – si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico. Ragion per cui, è ancora più grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà  costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto.

Segreteria regionale Pd Calabria

[Fonte: pentone.virgilio.itcatanzaro.weboggi.it]




catanzaro.weboggi.it - Strada a Pino Rauti nel Catanzarese, Pd: "Scelta grave e da condannare"


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché – per la prima volta in Italia – si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico. Ragion per cui, è ancora più grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà  costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto.

Segreteria regionale Pd Calabria

[Fonte: catanzaro.weboggi.it]




GeosNews.com - CRONACA: Intitolazione via a Pino Rauti, Pd Calabria: scelta grave da condannare


Ancora più grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa.

L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, – scrive la segreteria regionale del Pd Calabria- rappresenta una scelta grave e da condannare, perché – per la prima volta in Italia – si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico. Ragion per cui, è ancora più grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa.

Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà  costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto.

[Fonte: it.geosnews.comwww.catanzaroinforma.it]




catanzaroinforma.it - Intitolazione via a Pino Rauti, Pd Calabria: scelta grave da condannare


Ancora più grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa.

L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, – scrive la segreteria regionale del Pd Calabria- rappresenta una scelta grave e da condannare, perché – per la prima volta in Italia – si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico. Ragion per cui, è ancora più grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa.

Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà  costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto.

[Fonte: www.catanzaroinforma.it]




Milano.zone - L’Anpi contro la via intitolata a Rauti. Torna lo spettro dell’uomo nero…


FotoPinoRauti

Anpi, Cgil e Sinistra italiana innalzano un lamentoso coro di indignazione per la scelta della giunta di Cardinale (Catanzaro) di intitolare una via a Giuseppe Rauti detto Pino, che in quel paese era nato. Una «deprecabile scelta» – la cerimonia di intitolazione era prevista per oggi  – per le forze di sinistra e antifasciste che, contro Rauti, rispolverano il consueto armamentario solitamente utilizzato contro Giorgio Almirante. Il fascista, il cattivo, la Spectre nera ecc.ecc. ecc.  La toponomastica ridiventa argomento di roventi polemiche. E il Corriere.it rilancia l’ardente bagarre ferragostana. Per inciso, Cardinale – paese guidato da un sindaco eletto con una lista civica, Giuseppe Marra – conta 2100 abitanti.

In ogni caso la segreteria regionale del Pd con una nota prende le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro Paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito democratico».

Figura oscura Pino Rauti? Una demonizzazione postuma (il leader della destra nazionalpopolare missina è morto nel 2012) che può attecchire solo tra i disinformati e i manichei. Pino Rauti è stato infatti prosciolto da tutte la accuse con le quali hanno cercato di coinvolgerlo nelle odiose stragi italiane: quella di Piazza Fontana e quella di Piazza della Loggia. Paradossale inoltre la circostanza che Rauti fosse considerato dall’opinione pubblica di sinistra un pericoloso fascista eversore mentre all’interno del suo partito i suoi oppositori lo criticavano perché “indossava la camicia rossa”. Rauti infatti propose in opposizione alla linea almirantiana di alternativa al sistema la costruzione di un fronte di protesta nazionalpopolare che garantisse le giuste battaglie sociali per le fasce deboli e non garantite dallo sfruttamento capitalista. Se volessimo semplificare, potremmo dire che il suo era un fascismo movimentista e di sinistra…

Pino Rauti viene spesso accostato a Ordine Nuovo ma sempre dimenticando di specificare che il leader missino (fu eletto segretario del Msi nel 1990 e si dimise dopo pochi mesi in seguito al tracollo dei voti della Fiamma in Sicilia) fondò nel 1956 il Centro Studi Ordine Nuovo e dopo decise di rientrare nel Msi (1969), partito da cui era uscito in seguito al congresso di Milano (in cui prevalse la linea di Arturo Michelini). E il Centro Studi, attenzione, è cosa diversa dall’organizzazione Ordine Nuovo messa fuori legge nel 1973. Non sono dettagli: quando si parla della storia della destra italiana chissà come mai sfuggono però ai più…

Inoltre non si considera la lenta – ma evidente nei suoi scritti – maturazione intellettuale di Pino Rauti che già a metà degli anni Settanta, nel pieno degli anni di piombo, prendeva le distanze dal Rauti degli anni Cinquanta, e indicava ai giovani militanti la strada del dialogo contro lo scontro generazionale. Così lui stesso, parlando in un’intervista al giornalista Giampiero Mughini, spiegava che le idee maturano e si evolvono: “Il Rauti del 1956 era un estremista nelle tesi e nelle idee, e giovanilmente non teneva presente che le ide pesano come pietre. Uno che non si rendeva conto che in Europa era in atto una sorta di mutazione antropologica che rendeva impossibile il ricorso a precedenti esperienze, quella fascista e quella nazista”. (Panorama del 12 giugno 1988).

Un politico ma anche uno studioso, un intellettuale complesso, curioso dei fenomeni della modernità, che non a caso da ultimo consigliava ai giovani di occuparsi di ogm e di ecologia piuttosto che leggere i sacri testi evoliani (ed Evola, va ribadito,  era stato per Rauti un pensatore di riferimento).

Tutto ciò è estraneo ovviamente alla bassa retorica agitata dall’Anpi ma ci si augura che almeno i giornalisti, riferendo di queste artificiose polemiche, si discostino dal cliché della mostrificazione dell’ “uomo nero”, documentandosi meglio, senza tornare alle “veline” dei tristi tempi delle “trame nere” che sembrano tornare di moda in certe redazioni (ogni riferimento all’Espresso non è affatto casuale..).

[Fonte: www.milano.zonewww.secoloditalia.it]