La Gazzetta di Massa e Carrara - Villafranca: sabato il convegno dal titolo "Pino Rauti: la storia, le visioni, la sfida della modernità"


Sabato alle ore 18 presso il Salone Voltato – sala polifunzionale del Comune di Villafranca si svolgerà un convegno promosso da Fdi-An, Gioventù Nazionale e dal centro studi Pino Rauti dal titolo: “Pino Rauti: la storia, le visioni, la sfida della modernità”
Relatori dell’incontro saranno la dr.ssa Isabella Rauti, figlia dello scomparso leader del Msi-dn e presidente del centro studi a lui intitolato, Alberico Varoli storico esponente della destra Apuana per tanti anni a fianco dell’On. Rauti nel corso della sua lunga vicenda politica, Alessandro Amorese, esponente di Fdi-An, giornalista ed autore di vari saggi sulla storia della destra politica italiana. Coordinerà l’incontro Umberto Zangani, vice presidente provinciale di Fdi-An.
Il convegno si propone di analizzare ed approfondire la visione politica e culturale di Pino Rauti che, a partire dagli anni 60, e’ stato un punto di riferimento per la destra politica italiana attraverso la sua produzione culturale fatta di libri, riviste, pubblicazioni che sono state uno stimolo per le giovani generazioni che si avvicinavano al variegato mondo del neo e post fascismo e hanno rappresentato un tentativo di innovare attraverso le idee e un approccio nuovo alle tematiche della modernità il patrimonio ideale della destra italiana per uscire dalle secche di un vuoto nostalgismo e aprire un confronto con la contemporaneità.

[Fonte: http://www.lagazzettadimassaecarrara.it/notizie-brevi/2016/08/villafranca-sabato-il-convegno-dal-titolo-pino-rauti-la-storia-le-visioni-la-sfida-della-modernita/]




Linea - Aiutiamoli a casa loro - Verità sugli immigrati


24 ottobre 2003

Tra le tante analisi che stanno venendo alla luce nell’accesissimo dibattito in corso sulla immigrazione extra comunitaria nel nostro Paese, una ce n’è che andrebbe approfondita; e che, sia detto subito, non gioca affatto a favore dell’inserimento definitivo di quella immigrazione in Italia (anzi! come vedremo).
Si tratta della “qualificazione” di quegli immigrati, dei loro titoli di studio, delle loro competenze e capacità professionali.
Che sono assai più elevate di quanto comunemente si creda e di quanto fanno supporre i “lavori” che essi svolgono in Italia.
Per la verità, un qualche nostro lettore attento, ricorderà come sulle colonne di questo giornale, noi, quelle “caratteristiche” le abbiamo spesso colte e sottolineate.
Per sostenere le “nostre” tesi in materia e non quelle di chi vuole – adesso, con Fini in testa! – una società ampiamente multietnica.
Perché non ha senso, è privo di logica, è davvero assurdo vedere un negro che è laureato in medicina ridotto a raccogliere pomodori in Campania o uva in Puglia.

E tanto più insensato, tanto più illogico e assurdo lo è, quando poi si sa che nel paese di quel negro o arabo, raccoglitore di ortaggi o lavapiatti, i medici mancano drammaticamente. Se possono giovare le esperienze personali, ricordo che durante un viaggio in Africa con una delegazione di parlamentari europei (nell’ex-Rhodesca, in Tanzania, nel Botswana) proprio questo tutti notammo, tra l’altro: le difficoltà estreme del lavoro dei medici europei, pochi rispetto ai bisogni di quella povera gente. Molti di quei medici erano italiani, che prestavano la loro opera preziosa nelle Missioni rette da sacerdoti e monache del nostro Paese.
Ebbene: un medico italiano lì, costa sui 10 milioni al mese.
Mentre il negro di quel Paese laureato in medicina (quasi sempre in Italia) si trova poi ridotto a lavare i piatti e a raccogliere ortaggi.
Ecco perché ci siamo sempre battuti per la tesi di “aiutare il Terzo Mondo a casa sua”, senza farcene invadere e sommergere e senza risolvere, per di più, neanche i suoi problemi. Inserendo ovviamente nel concetto dell’aiutarli a casa loro (per creare in loro sviluppo economico e coesione sociale, cosa che altrimenti, con gli aiuti del tipo attuale come è evidente, non si ottiene) anche la prassi della utilizzazione sul posto delle competenze professionali e tecniche dei loro elementi più preparati.
Il “Corriere-Economia” di qualche giorno fa, scopre il fenomeno e vi dedica una intera pagina, documentatissima e ricca di nomi, cognomi ed esempi concreti, a firma di Cecilia Zecchinelli, nonché un articolo editoriale di Walter Passerino, intitolato “Da utili invasori a cittadini”.
Il 30% degli extracomunitari ha un titolo di studio superiore. Ma noi, qui in Italia, li utilizziamo poco e male.
E perché “qui in Italia”?
Perché non utilizzarli, non usare le loro competenze e professionalità nei loro Paesi, terribilmente privi proprio di medici, biologi, tecnici dell’informatica, eccetera?
Aiutiamo sul serio, aiutiamo in prospettiva, quei Paesi “risucchiando” noi i loro elementi migliori e più preparati; o non li condanniamo noi, così facendo, ad un sottosviluppo ancora più pesante?

Pino Rauti

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Il Tempo.it - Imitazioni e guerre legali. Quanta voglia di remake


Da Rauti a Sansa, quelli che l’hanno tenuta “accesa»”

MSIIl congresso di Fiuggi si era appena concluso e già quella «fiamma» – che An aveva ridotto in scala dentro il cerchio – era oggetto di rivendicazione. In principio fu Pino Rauti, ex segretario del Msi e grande avversario interno di Fini, a riutilizzare in chiave diversa il simbolo del Msi con il suo Movimento Sociale Fiamma Tricolore, soggetto strutturato e politicamente dotato di una sua narrazione che – soprattutto tra il ’95 e il ‘96 – riuscì a portare con sé un discreto numero di dirigenti ex missini e di consensi (al Senato raggiunse il 2%). Per il resto, invece, se la fantasia grafica – a causa di querelle giudiziarie – non è di certo mancata, le fortune politiche dei soggetti che hanno utilizzato direttamente fiamme e fiammelle sono state rare. Per differenziarsi da ciò che era emerso a Fiuggi c’è stato, ad esempio, chi ha circumnavigato il problema simbolo. È il caso del Fronte Nazionale di Adriano Tilgher che, a cavallo tra gli anni ’90 e il terzo millennio, fu il primo soggetto a utilizzare il riferimento simbolico del movimento allora guidato da Jean-Marie Le Pen che a sua volta, con il suo Front National, aveva esportato oltralpe la fiamma missina. Un’altra scissione significativa a destra, come quella de La Destra di Francesco Storace, ha scelto invece di utilizzare la «fiaccola» (simile a quella utilizzata dal Fronte della Gioventù) e non la fiamma, anche perché ai tempi An godeva di buona salute e Gianfranco Fini ancora teneva il grosso della classe dirigente con sé. Dietro a Storace, per anni, si è raccolto un moto dissidente di chi, per svariati motivi, ha chiesto il ritorno all’esperienza tout court di An in polemica con chi aveva disciolto quel partito dentro il Pdl, tanto da richiamarne la nascita in diverse assemblee. Proprio Storace, nel 2014, è stato protagonista del confronto-scontro sul simbolo di An: contesa che fu vinta invece da FdI a cui la Fondazione An autorizzò l’utilizzo del simbolo «Alleanza Nazionale» per le Europee. A utilizzare la fiamma, in varie declinazioni, ci sono poi movimenti locali: da Progetto nazionale, in Veneto, a Destra unita, in Trentino. Esistono poi soggetti di destra radicale che hanno dato vita a variazioni sul tema come Fiamma nazionale e altri: espressione della sindrome frazionista a destra parallela a quella degli orfani del Partito socialista. Infine c’è chi non si è arreso alla «trasmissione» dal Msi ad An e reclama la continuità diretta con il Msi di Giorgio Almirante. È ciò che da anni Gaetano Saya e Maria Antonietta Cannizzaro tentano di fare con il loro Msi-Destra Nazionale: un soggetto che contende nelle aule giudiziarie il richiamo alla fiamma con Fratelli d’Italia. Nonostante tutto resta assodato il fatto che questo simbolo sia sempre stato presente, a parte sporadici casi, sulla scheda elettorale, sotto varie forme e sotto vari nomi: prova del fatto che in qualche modo seduce ancora porzioni di militanti ed elettori. Insomma, se i Fratelli d’Italia dovessero decidere di farne a meno è certo che dalla galassia della destra faranno a gara per un «ritorno di fiamma».

Ant. Rap.

[Fonte: www.iltempo.it]




Estratto lezione al Corso di formazione politica della Fondazione AN (26 febbraio 2016) "Pino Rauti e il Movimentismo missino della destra sociale e nazionalpopolare"


https://www.youtube.com/watch?v=bRoiL-3-czo




Pino Rauti al XVII Congresso Nazionale MSI-DN - Fiuggi 1995


https://www.youtube.com/watch?v=ma-WjaNS3jk




Volantino "RAUTI LIBERO!"


Volantino




Lorena Colombo ricorda Pino Rauti ai microfoni di Tribuna TV


https://www.youtube.com/watch?v=DiCneiLMWps

[Fonte: www.tribunatv.tv]




Secolo d’Italia del 24 novembre 1974 - Tutta la verità sull'«affare Rauti»


secolo-d'italia---Tutta-la-verita'-sull'Affare-Rauti-24-novembre-1974

Il Secolo d’Italia – “Tutta la verità sull’Affare Rauti” – 24 novembre 1974 il secolo d’italia – tutta la verità sull’affare Rauti.seguito in terza pagina , 21 novembre 1974
[File pdf – 918 Kb]




Secolo d’Italia del 24 novembre 1974 - L'«affare Rauti»: dalle trame nere alle toghe rosse


il-secolo-d'italia---tutta-la-verita'-sull'affare-Rauti

Il Secolo d’Italia – Tutta la verità sull’affare Rauti – Seguito in terza pagina – 24 novembre 1974
[File pdf – 1,3 Mb]




Piana informa.it - Rosarno, 1 corso di educazione civica promosso dal ‘Circolo Pino Rauti’


Il giorno 6 maggio presso l’Auditorium comunale si è svolta la premiazione del 1° Corso di Educazione Civica promosso dal ‘Circolo Pino Rauti’ di Rosarno del Movimento politico Azione Nazionale e la Scuola media statale ‘ Scopelliti-Green ‘ di Rosarno.
I ragazzi della scuola sono stati premiati dal Presidente del suddetto circolo, Rocco Dominici, e dalla dott.a Raffaella Di Francia.Grande partecipazione degli studenti e dei docenti e dei dirigenti scolastici, e anche dei genitori degli alunni.Questo è stata una iniziativa del Movimento Politico Azione Nazionale di Rosarno , iniziativa rivolta per un maggior accrescimento culturale e di migliore conoscenza della Costituzione Italiana. La spiegazione della stessa ha suscitato notevole interesse negli studenti che hanno elaborato lavori interessanti e riprodotto video su tanti articoli della Costituzione Italiana. Il corso ha suscitato molto interesse trai i docenti della scuola e degli alunni, tanto da richiedere per il prossimo anno scolastico un’altra edozione dello stesso.
Il sottoscritto Dominici Rocco ringrazia per la collaborazione i docenti della scuola media e i ragazzi per la partecipazione e l’impegno profusa.

[Fonte: www.pianainforma.it]