Storia del fascismo - Opera in 6 volumi


Storia del fascismo in 6 volumi-280

di Pino Rauti e Rutilio Sermonti (Autori)

Copertina rigida
Editore: EDITORI C.E.N. (1 gennaio 1979)
Lingua: Italiano
ASIN: B00IR9JKAC

 




Secolo d'Italia.it - Pino Rauti, l’«incendiario di anime» che infiammò la destra: il convegno


di Mario Landolfi

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Si terrà il prossimo 5 novembre alle 17,30, a due anni esatta di distanza dalla sua morte, il convegno sull’attualità del “pensiero nazional popolare” di Pino Rauti. L’evento, organizzato dal centro studi intitolato al compianto leader missino e dalla casa editrice Pagine, sarà ospitato nei saloni di Palazzo Ferrajoli, nella centralissima piazza Colonna, a pochi passi da Montecitorio. Nutrito e qualificato il parterre dei relatori. Moderati da Luciano Lucarini e alla presenza di Alessandra ed Isabella Rauti, al microfono si alterneranno Franco Mugnai, Giuseppe Sanzotta, Gianni Alemanno, Gennaro Malgieri, Silvano Moffa, Giuseppe Parlato, Gennaro Sangiuliano e Pasquale Viespoli.

A definirlo così fu la sovietica Literatunaja Gazeta

Il dibattito sull’attualità del pensiero di Rauti appare quanto mai utile e opportuno alla luce delle profonde trasformazioni in atto non solo nel panorama politico ma soprattutto nella società. Compito dei relatori, dunque, non consisterà tanto nello scandagliare i fondali di antiche contrapposizioni interne al Msi, che pure ci furono e che pure furono importanti per la crescita culturale di quella comunità, quanto nel tentare di prolungare fino agli scenari attuali alcune delle formidabili intuizioni di colui che la Literaturnaja Gazeta, rivista ufficiale della cultura sovietica, definì come un temibile “incendiario di anime”. Lavoro, ambiente, demografia, immigrazione, urbanistica, metapolitica rappresentano solo alcune delle “questioni” poste da Rauti all’attenzione di un partito, il Msi appunto, che egli avrebbe voluto più figlio del suo tempo e meno prigioniero di un pur nobile ma sterile nostalgismo.

Quando Montanelli si scandalizzò

E si deve proprio a questa sua instancabile attività formativa il successo del suo pensiero. Un successo non offuscato dai deludenti risultati ottenuti nella breve stagione della sua leadership politica. L’intuizione dello “sfondamento a sinistra”, che tanto scandalizzò Indro Montanelli, è lo schema di penetrazione nei certi popolari o comunque più esposti ai venti della crisi cui oggi sembra (inconsapevolmente) ispirarsi Salvini. Così come attuale è l’idea di aiutare gli africani a restare in Africa e le battaglie in favore della natalità combattute nella consapevolezza che non vi può essere identità nazionale senza “quantità” nazionale. Purtroppo, esattamente come Almirante, anche Rauti non ha colto i frutti della sua straordinaria missione politica. Entrambi, però, avevano visto lungo e quel che ieri sostenevano in un cupo isolamento oggi è tornato prepotentemente di moda. Per questo hanno vinto.

[Fonte: www.secoloditalia.it]




radiogamma no stop.it - Centrodestra: domani convegno su Rauti


Gianni Alemanno interverra’ domani al convegno, alle 17,30 a palazzo Ferraioli, ‘L’attualita’ del pensiero nazional popolare di Pino Rauti’, promosso dal Centro Studi Pino Rauti e dalla Casa Editrice Pagine. L’iniziativa, “volta a commemorare una tra le figure politiche piu’ emblematiche della storia della destra”, a due anni dalla scomparsa, sara’ moderata dall’editore di Pagine, Luciano Lucarini. Dopo il saluto di Franco Mugnai e l’introduzione di Giuseppe Sanzotta, interverranno Gennaro Malgieri, Silvano Moffa, Giuseppe Parlato, Gennaro Sangiuliano, Pasquale Viespoli.

[Fonte: www.radiogammanostop.it]




Lettera aperta al M.S.I.


Centro «Ordine Nuovo» – Roma – 1954

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Le tesi di «Ordine Nuovo» per il Congresso del M.S.I.


Quaderni di «Ordine Nuovo» – N. 2

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Il capitalismo "scende" nella vita quotidiana


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Dopo il successo ottenuto con la prima edizione, si sta preparando – sembra, assai ampliata e aggiornata – la seconda edizione del libro di Pierre Ansay su “Le capitaliyuve dans la vie quotidienne”, diffuso dalla Casa Editrice “EVO”, di Bruxelles.

Alto funzionario della Commissione della Comunità francese di Bruxelles, Pierre Ansay si era già fatto notare (con Renè Schoonbrodt) in un’opera sull’urbanismo; e tutta la mia “filosofia politica e culturale” è ancora centrata sull’analisi della vita quotidiana nei grandi contesti metropolitani. Nel libro cui ci riferiamo, quell’analisi si appunta su quello che in Italia è stato definito il “vissuto quotidiano” e su come in esso opera, penetra e incide il capitalismo. Il libro, si ispira ad un “pensiero” di Theodor Adorno, che scrisse come oggi quella che una volta anche i filosofi definivano “la vita” è diventata “un affare privato” che dipende soprattutto dai consumi; e così, tutto è “a rimorchio del processo materiale di produzione ed è sprovvisto di autonomia e di sostanza propria”. Per “sapere la verità sulla vita bisogna inquisire sulla forma alienata che essa ha assunto e cioè sulle forze potenti oggettive che determina l’esistenza individuale anche nel suo livello più intimo”. E c’è nel capitalismo – sostiene l’autore – nella sua “penetrazione possessiva nella vita quotidiana” della maggioranza delle persone, specie nel contesto del vivere nelle metropoli, una forza scatenata che respinge ai margini valori e tradizioni; e dove c’è tendenza all’egemonia della “mercantilizzazione”.




Guide ai musei e al verde di Roma


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

“Alla scoperta dei Parchi naturali”, il primo volume e “dei grandi capolavori nei Musei della Città” il secondo. Due opere davvero “eccellenti” della Lozzi & Rossi Editori (Circonvallazione Gianicolense, 210 – 00152 Roma – tel. 06.5376549 – fax 06.5349779) ogni volume: 13,00 euro. A cura del Comune di Roma quello sul Verde e di Ludovico Pratesi il libro sui Musei.

Insieme, le due opere certo non “esauriscono” Roma e il suo sterminato, staremmo per dire infinito retroterra artistico – culturale ma ne rappresentano la parte più eminente e qualificata. E, se potessimo azzardare un consiglio ai nostri “quattro lettori” è quello di consultarle, di leggerle ambedue, prima di poter dire “Roma” con cognizione di causa.

E poi, non c’è solo “cultura” – tutto quello che fa, che costituisce cultura in termini d’arte e di archeologia. C’è anche Storia, proprio quella con la “S” maiuscola, anche attraverso le vicende delle più grandi famiglie romane, specie attorno al «potere religioso».




Speciale "Art'é" sul sentimento


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Numero speciale della rivista “Art’è” – rivista d’arte, cultura e comunicazione diretta da Marco Meletti – sul «sentimento dell’arte», con articoli di: Marilena Ferrari, Marco Dallari, Sergio Angeli e Flaminio Guardoni. Il presidente del Gruppo, Ferrari, ricorda il secondo anniversario della nascita del TAMETE, una nuova visione dell’arte intesa, appunto, come strumento di «rieducazione sentimentale».

A Roma, all’interno di Palazzo Colonna “abbiamo cercato….. un percorso di mille metri quadrati dove il visitatore, attraverso differenti stimoli – dati da luci, suoni, colori, profumi e videoinstallazioni artistiche – viene accompagnato in un viaggio alla riscoperta delle proprie emozioni…”.

Editore Art’è – Via Cavour, 2 – 40055 villanova di Castenaso – (BO).- www.artespa.it

Consigliere delegato: Vincenzo Cappelletti. Per informazioni sull’abbonamento: numero verde: 800/019632




Missionari: ecco l'altra informazione


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Si può non essere d’accordo con tante delle “tesi” che oggi difende il mondo cattolico di segno progressista ma un fatto è innegabile: che i missionari – oltre al loro impegno e al loro sacrificio personale, che sono superiori ad ogni elogio – rappresentano anche «l’altra informazione», spesso la più completa; sempre la più incisiva e documentata.

Ne scrive con dovizia di documentazione e di riferimenti, Giulio Albanese in “Il mondo capovolto” – Edizione Einaudi – Gli struzzi – pgg. 180 – (13,00 euro) – ottobre 2003 – info: www.einaudi.it .

Giulio Albanese è nato a Roma nel 1959. Missionario comboniano e giornalista, ha studiato teologia in Uganda. Da vari anni è collaboratore di «Avvenire», Radio Vaticana e RadioRai. È stato direttore del «New People Media Centre» di Nairobi. Nel dicembre 1997 ha fondato la Misna, l’agenzia di stampa internazionale delle congregazioni missionarie cattoliche.

«L’editoria missionaria dispone della più efficace rete di inviati speciali che si conosca. Vivono dal di dentro il come e il perché dei fatti, ritraggono l’umanità del Sud del mondo concentrando l’obiettivo sui volti della gente, sulle luci e le ombre delle periferie al di là dei soliti stereotipi».

Come si chiama la povertà quando è fame, malattia, morte? E cosa significa la parola «pace» quando a dominare sono la violenza e l’illegalità? Con quali parole descrivere realtà così terribili? Un missionario italiano e la sua Africa: la guerriglia e il traffico di diamanti in Sierra Leone, il sacrificio di padre Raffaele e il rapimento dei bambini in Uganda, ma anche il festival del cinema africano o il coraggio di tanti volontari. Con questo libro padre Giulio Albanese non solo racconta la sua esperienza alla periferia del mondo, ma invita con forza a riflettere sul senso politico della totale assenza di notizie che riguardano le tragedie di interi popoli. Per questo ha inventato la Misna (Missionary Service News Agency), una testata giornalistica in Internet gestita da missionari cattolici, che si occupa di colmare le lacune dei mass media sull’Africa, l’Asia e l’America Latina riuscendo a fare informazione e controinformazione dalla parte degli «ultimi». Perché raccontare la vita dei diseredati rappresenta già un primo concreto aiuto.




Mauro Tarchi e l'antiamericanismo


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

“Anche per chi non condivida il retroterra ideologico dell’autore – scrive Riccardo Chiaberge su “Il Sole 24 Ore”, recensendo il nuovo scritto di Mauro Tarchi – il libro dà valore alla irritazione che tutti cominciamo ad avvertire, verso una forma di adesione acritica al modello statunitense e alla politica di Washington che sconfina nel dogmatismo e nel furore religioso e pertanto ha ormai ben poco di liberale. Se è giusto, dopo l’11 settembre, sentirci un po’ tutti americani (come ora, dopo l’11 marzo, tutti spagnoli) nessuno ci ha tolto il diritto di non dirci texani”.

E’ un pamphlet, questo nuovo libro di Mauro Tarchi, di cui consigliamo a tutti la lettura. Perché non ci sembra affatto vero – come scrive Riccardo Chiamberge nella recensione di cui sopra – che l’autore si abbandoni ad “una certa vena vittimistica” che lo assocerebbe “a buona parte della intellighenzia europea”. Ha invece ragione il citato Wim Wenders “secondo cui gli Stati Uniti <<ci hanno colonizzato l’anima>>”.

Cos’altro di diverso sta accadendo se non questa “colonizzazione?”

E almeno – ma secondo noi c’è molto, davvero molto di più davvero, il libro di Marco Tarchi (“Contro Americanismo” – pgg. 204 – Edizione Laterza – 14,00 Euro) ci pone con ricchezza di spunti polemici (ma anche di documentazione attualissima) quali sono i veri termini del drammatico problema che dobbiamo “sfidare” non solo come italiani e come europei ma come uomini dotati di anima e di spirito. Mentre, come scrive appunto Tarchi, avanza “il desiderio di fare terra bruciata intorno al prototipo di civiltà consacrata dal <<pensiero unico>> liberale e di scomunicarne le alternative…”.

(P.R.)