Firenze: a Palazzo Pitti c'è “la Reggia rivelata”


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Aperta dal 7 dicembre scorso, dura sino al 31 maggio prossimo, una rassegna che, a Palazzo Pitti «presenta» il Palazzo stesso. La grande Reggia fiorentina che ha ospitato nei secoli dal XVI al XIX ben tre dinastie regnanti: i Medici, i Lorena ed infine i Savoia (per il breve periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia). La mostra non poteva che essere realizzata all’interno dello stesso Palazzo Pitti, che in innumerevoli occasioni ha ospitato nelle sale dei musei che oggi lo contraddistinguono illustri esposizioni. In questa, il Palazzo ci restituisce la sua storia: da quando venne acquistato nel 1550 da Eleonora di Toledo, moglie del primo Granduca di Toscana Cosimo I che desiderava una dimora regale adeguata al nuovo rango, fino all’Ottocento.

Ideata da Detlef Heikamp, la mostra è stata prodotta dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino e dall’ente Cassa di Risparmio di Firenze il cui contributo è stato fondamentale per il coordinamento.

L’intento è quello di consentire di rivivere negli ambienti del Palazzo, dall’imponente Cortile dell’Ammannati che ci accoglie una volta varcato il portone d’accesso all’edificio, fino allo scalone ed alle sale del piano nobile, il fusto e lo splendore principesco che caratterizzava la Reggia. Le statue che i Medici, attenti collezionisti, avevano raccolto nel Palazzo e nel Giardino di Boboli, ad iniziare da Cosimo I, animeranno gli ambienti. Opere di epoca classica come l’Arringatore, o di epoca moderna come il potente Nettuno di Stoldo Lorenzi, eseguito per l’omonima fontana del Giardino di Boboli che potrà essere visto da una distanza inconsuetamente ravvicinata ed esprimere tutta la sua forza plastica. Alla statuaria, come arredo di grande pregio e di grande effetto scenografico del Palazzo e del Giardino di Boboli che lo circonda e lo sovrasta in tutta l’ampiezza delle collina retrostante, Detlef Heikamp ha infatti dedicato un’ampia sezione della mostra. Per l’occasione sarà riaperta al pubblico, dopo un impegnativo intervento di restauro, la suggestiva Grotta Grande del Giardino di Boboli progettata da Bernardo Buontalenti, espressione del gusto manierista di ricreare la natura in modo artificiale, che ospita la Venen del Giambologna, una delle prove più alte dello scultore fiammingo.

La mostra ha inoltre l’intento di riscoprire il rapporto fondamentale tra le sculture antiche, rinascimentali e barocche che animavano le sale de Palazzo e le decorazioni parietali che le arricchivano. Gli affreschi di Pietro da Cortona e di Ciro Ferri nelle Sale dei Pianeti della Galleria Palatina rappresentano l’episodio pittorico più importante del Palazzo. Per l’occasione saranno esposti i disegni preparatori una cui attenta analisi, accompagnata da un nuovo studio dei soggetti iconografici e una rivisitazione della cronologia, a cura di Piera Tordella hanno rivelato nuovi significati di questo ciclo decorativo barocco, che suscitò entusiastico stupore per la sua modernità nei contemporanei pittori fiorentini.

Un’altra sezione molto importante della mostra sarà dedicata all’architettura del Palazzo e alla disposizione del Giardino di Boboli e al loro rapporto urbanistico e difensivo con la città. Le indagini condotte in tal senso da Amelio Fara hanno restituito il tracciato planimetrico delle fortificazioni. Con strumentazione georadar e laser scanner sono state rimesse in luce le gallerie di contramina presenti nel Giardino di Boboli, è stato rilevato il fronte bastionato della Fortezza di Belvedere confinante con il Giardino stesso, ed è stata analizzata la struttura architettonica della Grotta Grande di Bernardo Buontalenti. Alla sistemazione di Piazza Pitti è stata dedicata una sezione a parte. Sono stati restituiti i profili altimetrici di tutti i progetti alcuni dei quali inediti, che sono stati elaborati nel corso dei secoli dal Cinquecento all’Ottocento, da quello di Bernardo Buontalenti a quello di Giuseppe Cacialli.

Alle indagini scientifiche e alla realizzazione del Catalogo della mostra hanno contribuito numerosi studiosi di fama e provenienza internazionale.

Pitti, per i fiorentini e i turisti in genere è un ‘bel palazzo’ contenitore di importanti musei.. Altrettanto noto è il Giardino di Boboli, luogo ideale per qualche ora di svago e per un colpo d’occhio sulla città che conceda agli occhi un momento di quiete e di contemplazione della bellezza.

Pochi sanno che Pitti rappresenta il prototipo della reggia moderna, il simbolo dell’affermazione del potere sovrano del Principe e del suo splendore, mezzo straordinario di comunicazione al popolo e al mondo conosciuto della potenza di Sua Altezza Serenissima, della sua grandezza c della sua magnificenza.

La mostra Pitti Reggia rivelata, promossa e prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, offre l’opportunità unica di tornare a percorrere e vivere spazi e situazioni ambientai i che fanno riferimento a quel progetto comunicazionale, grazie alla raffinata e sagace ricostruzione filologica, storico-artistica ed architettonica di Detlef Heikamp e Amelio Fara. Si tratta di un impegno che mette in luce, per la prima volta, l’unitarietà

di uno straordinario scrigno di tesori preziosi – ricollocati nell’originaria posizione o riscoperti e restaurati – rievocando, al contempo, il ruolo europeo che ebbe il Dominio Fiorentino, il suo prestigio e la sua influenza internazionale. Ma è anche l’occasione per indirizzare l’attenzione del pubblico sul contesto ambientale in cui Palazzo Pitti è inserito: da un lato la collina su cui insiste il giardino – con le sue sculture diffuse e le fontane – che sale verso il belvedere, la fortezza difensiva del Principe; dall’alto la città e il quartiere d’Oltrarno il quale, proprio grazie alla presenza della reggia, acquista la stessa dignità e centralità della parte di qua d’Amo più strettamente legata alle fortune degli antichi poteri forti; un quartiere che diventa centro, pendant, del primo sorto attorno alla Firenze romana;

La Reggia di Pitti o dello stupore armonioso. Entrare in Pitti è come entrare in uno spazio magico. Ci sono i Raffaello e i Tiziano più belli del mondo, ci sono le opere d’arte e gli arredi amati da Lorenzo il Magnifico e collezionati dai Medici. C’è un giardino – il Giardino di Boboli – che è il prototipo di tutti i giardini. Fra bianche statue contro le siepi di alloro, tra melodiose fontane e verdi labirinti, essere a Boboli è come essere dentro i sonetti di Shakespeare o la musica di Mozart. La Reggia di Pitti è stata l’invidiato e ineguagliato modello per tutte le regge d’Europa: da San Pietroburgo a Parigi, da Vienna a Madrid.

I fiorentini che nel Cinquecento, con gli Uffizi, hanno inventato il museo e la critica d’arte con le Vite di Giorgio Vasari, negli stessi anni hanno inventato la Reggia, regalando all’Europa l’idea della dimora regale.

Ma come è nato il miracolo di Pitti? Qual è stata la sua storia, quali le modifiche e gli accrescimenti che ha conosciuto nei secoli?

La mostra che aprirà nella Galleria Palatina il prossimo 7 Dicembre intende raccontare e documentare tutto questo. Per esempio. Quali erano le statue antiche che Cosimo I de’Medici collezionò nel Cinquecento e dove erano collocate? Ora (grazie alle ricerche di Detlef Heikamp) lo sappiamo ed ecco ricostruita la Sala delle Nicchie, superbo esempio di museografia mani eri sta.

Come era, come doveva essere la piazza che fronteggia Palazzo Pitti?

Qual era il rapporto spazi aie e urbanistico della città proibita, dei Medici e poi dei Lorena, con la città? Anche questo ora sappiamo grazie alle ricerche di Amelio Fara.

Il visitatore vedrà le mirabili statue di Boboli recuperate da una grandiosa campagna di restauri e sostituite da copie nella loro collocazione di origine per salvarle da un degrado purtroppo inarrestabile. Le vedrà da vicino, dislocate nelle sale della Palatina sotto i colorati Paradisi barocchi di Pietro da Cortona. E stupirà di fronte al Nettuno in bronzo di Stoldo Lorenzi, uno dei capolavori della statuaria cinquecentesca.

L’incontro più emozionante sarà con la Grotta del Buontalenti restaurata, recuperata nel suo assetto originario e aperta al pubblico per l’occasione. Chi entrerà nel recesso più segreto della grotta e vedrà la splendida Venere nuda del Giambologna levarsi dal bagno mentre la assediano tutto intorno satiri libidinosi, capirà, che cos’è il vero erotismo.

Per informazioni, prenotazioni e visite guidate per scolaresche e gruppi organizzate dalla Sezione Didattica della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino: Firenze Musei tel. 055 2654321.




Con i sapori e i vini dell’Emilia Romagna


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Ritorna il bel tempo. Ritornano le “strade” dei sapori e dei vini. E parte subito l’Emilia-Romagna, dando rilievo ad «eventi» già avviati o ad altri; che riempiono il taccuino del turismo culturale delle prossime settimane.

Anzitutto, l’elenco per i “vini e i sapori”; un elenco tanto fitto quanto qualificato per le località cui fa riferimento:

Strada dei vini e dei sapori dei Colli Piacentini; Strada del Culatello di Zibello; Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma; Strada del Fungo Porcino di Borgotaro; Strada dei vini e dei sapori Colline di Scandiano e Canossa; Strada dei vini e dei sapori delle Corti Reggiane; Strada dei vini e dei sapori Città Castelli Ciliegi; Strada dei vini e dei sapori dei Colli d’Imola; Strada dei vini e dei sapori della Provincia di Ferrara; Strada del Sangiovese e dei sapori delle Colline di Faenza; Strada dei vini e dei sapori dei Colli di Forlì e Cesena; Strada dei vini e dei sapori dei Colli di Rimini.

Ed ecco una dettagliata indicazione delle iniziative prese nel più ampio contesto culturale:

Bologna (BO) IL NUDO FRA IDEALE E REALTÀ Una storia dal Neoclassicismo ad oggi – sino al 9 maggio; Imola (BO) IL MUSEO DI SAN DOMENICO Restauri, scavi, studi, progetti – sino al 27 maggio; Imola (BO) DIVO CASSIANO – sino al 13 agosto; Ferrara (FE) ANDATA E RITORNO Artiste contemporanee tra l’Europa e l’America – sino al 6 giugno; Ferrara (FE) STRANGE MESSENGER – THE VISUAL WORK OF PATTI SMITH – sino al 16 maggio; Ferrara (FE) ROBERT RAUSCHENBERG dal 29-02-2004 al 06-06-2004; Ferrara (FE) GLI ESTE A FERRARA dal 14-03-2004 al 13-06-2004; Bagno di Romagna (FC) MOSTRA PERMANENTE DEL PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI – sino al 31 dicembre; Bagno di Romagna (FC) ARTESTATE 2004 rassegna espositiva – sino al 24 ottobre; Cesena (FC) STORIE BAROCCHE Da Guercino a Serra e Savolini nella Romagna del Seicento – sino al 27 giugno.

Ed ecco qualche ulteriore dettaglio:

MOSTRA PERMANENTE DEL PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI Palazzo di Capitano – Via Fiorentina, 38 Bagno di Romagna (FC)

Mostra permanente sugli aspetti geologici, paesaggistici, morfologici, faunistici del Parco Nazionale Foreste Casentinesi illustrati da suggestive gigantografie fotografiche, percorsi multimediali e da un plastico che offre la visione di tutta l’area del parco. Sono visitabili le stanze dei suoni e dei segni e della geologia. Per gruppi e scolaresche è consigliabile prenotare visite guidate. Periodo di svolgimento: dal 1 gennaio 2004 al 31 dicembre 2004.

Orario: Invernale: dalle 9.00 alle 12.30. Estivo: dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.00. Giorni di chiusura: lunedì. Ingresso: gratuito

PUNTI INFORMAZIONE E PRENOTAZIONI Centro visita e ufficio Informazione del Parco Nazionale (Informazioni e prenotazioni) Via Fiorentina, 38 – Tel: ++39 0543 911304

Orario giorni feriali: Estivo: 9.00-12.300 e 15.30-18.00 Invernale: 9.00-12.30. Chiuso il Lunedì. Orario giorni festivi: Estivo: 9.00-12.300 e 15.30-18.00 Invernale: 9.00-12.30. Chiuso il Lunedì.
Sito Internet: http://www.parks.it/parco.nazionale.for.casentinesi/cen.html

IL MUSEO DI SAN DOMENICO Restauri, scavi, studi, progetti – Museo di San Domenico – via Sacchi. Mostra relativa ai restauri, scavi, studi, progetti del Museo di San Domenico Periodo di svolgimento: dal 17 aprile 2004 al 27 giugno 2004. Orario: giovedì 20.30-23.00; venerdì e sabato 16.00-19.00; domenica 10.00-13.00 e sabato 16.00-19.00; domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00; Giorni di chiusura: lunedì, martedì, mercoledì. Ingresso: a pagamento Tariffa intera: Euro 3,00.

PUNTI INFORMAZIONE E PRENOTAZIONI Ufficio Musei (Informazioni) via Sacchi 4 – 40026 Imola (BO) – Tel: ++39 0542 602609 – Fax: ++390542602608 Orario giorni feriali: dal lunedì al venerdì 8.30 – 13.30; martedì 15.00 – 18.00; sabato 8.30 – 13.00 Orario giorni festivi: domenica chiuso. Sito internet: http://www.comune.imola.bo.it/museicomunali

Indirizzo e-mail: musei@comune.imola.bo.it




Guida ai Castelli


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Sotto questo titolo (“Guida ai Castelli d’Italia”) abbiamo scorso a più riprese il recente aggiornamento che Enrica Roddolo ha fatto di recente di una sua opera precedente. Regione per Regione, abbiamo una guida aggiornata e completa “ per scoprire l’antico fascino dei più bei manieri italiani” dai castelli celebri e noti in tutto il mondo della Val d’Aosta e del Piemonte, dalla rocca di Assisi al Maschio Angioino al castello di Taormina, lassù in cima al monte Tauro, a quelli meno noti o quasi sconosciuti ai più ma che sono ugualmente ricchi di richiami storici, spesso di “leggende” e di perduranti “misteri”. Ma ci sono, nel libro della Roddolo – giornalista di varie testate fra le più qualificate d’Italia e ricercatrice attenta e di alto livello culturale – ci sono, nel libro, pagine non meno pregevoli: di Flavio Conti, presidente del Consiglio Direttivo dell’Istituto Italiano dei Castelli; una presentazione sul fenomeno del riuso e una nota alla nuova edizione; nonché un “Come e quando andare per Castelli” e uno scritto su “I castelli tra fiabe, leggende, storia e arte” che già dicono moltissimo sul patrimonio immenso rappresentato “dagli oltre 20.000 manieri che punteggiano l’intera penisola”.

Enrica Roddolo: “Guida ai Castelli d’Italia – oltre 500 luoghi di antico fascino” – 367 pgg. – euro 8,90.

Piemme Edizioni: 15033 Casale Monferrato (AL) – Via del Carmine, 5

Telefono: 0142 3361 – Fax: 0142 74223 – www.edizionipiemme.it




Biella: cinque secoli di pittura floreale


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A cura del Ministro del Territorio, nello splendido Chiostro del Bramante, sino al prossimo 27 giugno: “Fiori – cinque secoli di pittura floreale”.

Coltivare l’emozione, dice ancora l’annuncio diffuso dagli organizzatori, e ce ne sono di “emozioni” da provare! in una rassegna così coinvolgente e densa di scoperte. Anche perché essa si svolge in un contesto fra i più ricchi di richiami culturali, probabilmente unico al mondo come è facile constatare con appena qualche riferimento concreto.

Ma anzitutto diamo il calendario delle Mostre:

Fiori. Dal Cinquecento a Andy Warhol – Cinque secoli di pittura floreale, 21 marzo – 27 giugno (Assessorato alla cultura – Comune di Biella); Tibet – Una Porta verso Oriente, 7-29 febbraio (Fabrizio Lava – Orientalia Bugellae); Natività e nascita, 6 dicembre 2003 – 1 febbraio 2004 (Fondazione Museo del Territorio Biellese); Gemine Muse Giovani Artisti nei Musei Italiani, 8 novembre 2003 – 11 gennaio 2004 (CIDAC, GAI).

 

Ed ecco l’elenco delle “Esposizioni in corso”:

Uno straordinario viaggio attraverso un preciso genere pittorico: la pittura di fiori.

Il percorso parte dall’Europa del nord alla fine del 1500 con dipinti di Bosschaert e Brueghel padre e figlio, continua nell’Italia del 1600 con le opere di Mario de’ Fiori e la sua bottega, per giungere fino al XX secolo attraverso capolavori di maestri come Renoir, Morandi, Balla, De Pisis, Carrà, Kokoschka e molti altri.

L’opera del mese “Cristo Crocefisso tra Santi e donatori” Bernardino Lanino e collaboratore 1550 ca. olio su tavola 193 x 123 cm, Biella – Chiesa di San Sebastiano

In evidenza “Il Museo del Territorio Biellese ha inaugurato la Sezione Archeologica che dal 7 febbraio è accessibile al pubblico. Il Museo del Territorio Biellese è strettamente legato all’Ecomuseo del Biellese, un insieme di ecomusei che permettono di conoscere meglio la realtà culturale e industriale del territorio.

Partecipa alla “Primavera dei musei”, con una visita narrata alla Sezione archeologica il 2 maggio 2004 dal titolo Essere donna, essere uomo 2000 anni fa.

 

La Fondazione del Museo del Territorio Biellese, è un soggetto giuridico di diritto privato. Nasce nel marzo 2002 per volontà del Comune di Biella, proprietario del Chiostro di San Sebastiano. Ha vari scopi amministrare il patrimonio artistico della città di Biella custodito nell’ex Museo Civico, promuovere mostre ed eventi culturali focalizzando l’attività sulla valorizzazione della società e del Biellese, proponendosi al servizio della cultura del territorio.

La Fondazione Museo, ha un qualificato Consiglio di Amministrazione così composto:

Presidente – Luciano Donatelli; Vicepresidente – Luigi Spina; Consiglieri – Marco Berchi – Alberto Brocca – Emilio Jona – Mons.Delmo Lebole – Marco Neiretti – Nicolò Sella di Monteluce; Direttore operativo – Alessandro Greggio.

 

Gli Ecomusei

Ma nel Biellese, ci sonoanche gli ecomusei, gestiti dalla Provincia all’insegna “unitaria” dell’Ecomuseo. Esso punta a rendere visibili e comprensibili da parte del visitatore le complesse relazioni tra territorio, attività rurali, industria e popolazione.

Il modello del Distretto, infatti, nasce da un processo storico dualistico, che vede l’interazione del settore rurale con quello industriale. È infatti il mondo rurale a fornire lavoro a buon prezzo, insieme a un mercato di sbocco delle produzioni, mentre crea quote di prodotti alimentari per gli addetti delle imprese e materie prime, dalla canapa, alla seta, alla lana.

L’Ecomuseo propone itinerari di collegamento delle varie cellule museali, che consentono un’immersione culturale in luoghi e manufatti che caratterizzanola storia e il presente del territorio.

 

Ecco l’elenco degli ecomusei:

1. Ricetto – Ecomuseo della vitivinicoltura di Candelo – www.ricettodicandelo.it/

Comune di Candelo, piazza Castello, 29 – 13878 Candelo – tel. 015.2539589 – fax 015.2537311 Sito web: www.comune.candelo.bi.it/

Associazione Turistica Pro Loco, piazza Castello, 16 – 13878 Candelo – tel. 015.2536728 – fax 015.2538957

Sito web: www.prolococandelo.it/

2. Cellula Ecomuseo del Cossatese e delle Baragge – ex Scuola Castellengo – Frazione Castellengo – Cossato – c/o Comune di Cossato Piazza Angiono, 14 – Cossato – tel. 015.9893111 fax 015.921531 e-mail: mailto:urp@comune.cossato.bi.it

3. Cellula Ecomuseale Casa Museo della storia, del costume e delle tradizioni dell’Alta Valle del Cervo – 13815 Rosazza (BI) – Ufficio Informazioni: Gianni Valz Blin, v. Colombo 4 – 13900 Biella – tel./fax 015.21650 – e-mail: mailto:gvalzbl@tin.it

4. Cellula Ecomuseale Ecomuseo della Terracotta – Comune di Ronco Biellese – tel. 015.461105 – 015.461085 – Atl del Biellese tel. 015.351128

5. Cellula Ecomuseale la “Fabbrica della Ruota” ex Lanificio Zignone – Località Vallefredda – Strada Provinciale Pray – Ponzone – tel. 015.766221 – DocBi Centro Studi Biellesi tel. 015.31463 – 015.7388393 – ATL del Biellese tel. 015.351128

6. Cellula Ecomuseale Museo Laboratorio del Mortigliengo – e-mail: mailto: museolaboratorio.mezzanamortigliengo@reteunitaria.piemonte.it – Comune di Mezzana Mortigliengo tel. 015.742500 – DocBi Centro Studi Biellesi tel. 015.31463 – 015.7388393 – ATL del Biellese tel. 015.351128

7. Cellula Ecomuseale Ex Mulino Susta – Comune di Soprana tel. 015.7389901 – DocBi Centro Studi – Biellesi tel. 015.31463 – 015.7388393 – ATL del Biellese tel. 015.351128

8. La civiltà montanara Cellula Ecomuseale di Bagneri – Associazione Amici di Bagneri “Enrica Simone” – Onlus – V. San Filippo, 12 – 13900 Biella – c/o Mario Simone, V. Repubblica, 40 – 13900 Biella – tel. 015.28195 e-mail:mailto:civilta.montanara@ecomuseo.it

9. La tradizione costruttiva – Cellula Ecomuseale della Trappa di Sordevolo – Associazione della Trappa di Sordevolo – Onlus – V. E. Bona, 2 – 13817 Sordevolo – (BI) – c/o Giuseppe Pidello: V. Graglia, 9 – 13817 Sordevolo (BI) – tel. 015.2568107 e-mail: mailto:tradizione.costruttiva@ecomuseo.it

10. L’oro e la bessa – Cellula Ecomuseale di Vermogno – Associazione Biellese Cercatori d’Oro – V. De Bernardi, 50 – 13888 Zubiena (BI) – c/o Aldo Rocchetti: V. Martiri della Libertà, 80 – 13888 Mongrando (BI) – tel. 015.472049 e-mail: mailto:oro.bessa@ecomuseo.it

11. La lavorazione del ferro – Cellula Ecomuseale delle Officine di Netro – Ex Officine Rubino – Bono Netro Srl. – V. Rubino, 7 – 13896 Netro (BI) – c/o Ugo Garzena: V. Rubino, 18 – 13896 Netro (BI) – tel. 015.65124 e-mail: mailto:lavorazione.ferro@ecomuseo.it

12. La lavorazione del ferro- Cellula Ecomuseale delle Fucina Morino di Mongrando

V. Martiri della Libertà – 13888 Mongrando (BI) c/o Ugo Garzena: V. Rubino, 18 – 13896 Netro (BI) – tel. 015.65124 e-mail: mailto:lavorazione.ferro@ecomuseo.it

13. Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Cellula Ecomuseale di Biella – V. Serralunga, 27 – 13900 Biella – tel. 015.28400 – fax 015.2522540 e-mail: mailto:fondazionepistoletto@cittadelladellarte.it – sito-web: www.cittadellarte.it/

14. Oasi Zegna Cellula Ecomuseale Oasi Zegna – Trivero tel. 015.75911 e-mail: mailto:oasizegna@zegnaermenegildo.it – Ufficio Informazioni Oasi Zegna – tel. 015.756129 – ATL del Biellese tel. 015.351128 – Egimont – tel. 015.744102-3

15. Museo Laboratorio dell’Oro e della Pietra – Cellula Ecomuseale di Salussola – Associazione per la valorizzazione del paesaggio della Bassa Serra Biellese – Onlus – V. D’Aosta, 7 – Salussola (BI) e-mail: mailto:muselabsalussola@email.it




Turismo e cultura sempre più insieme


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Abbiamo fatto bene – abbiamo davvero fatto “centro” – nel dedicare tanti articoli e anche tante nostre prese di posizione sul tema “turismo culturale”. Che non abbiamo scoperto adesso, come è noto a chi ci segue da tempo e ricorda, per esempio, quali e quanti analisi noi si sia dedicate a quel fenomeno su “Linea” e su i suoi (nostri) inserti intitolati “Saperi e Sapori”. E fenomeno in crescita era per noi l’interesse – che stava diventando massiccio – verso tutte le strutture più tipiche cui esso si riferiva, a cominciare dai Musei. Ma non solo Musei, avvertivamo, sulla scorta di segnalazioni, studi e libri che seguiamo da anni, quelli a cura del Touring Club, del Fondo Ambiente Italiano e via di questo passo. La gente cominciava a rivolgere un interesse crescente anche ai Siti archeologici – e qui segnalavamo la splendida rivista “Archeologia viva”, al centro di tanti rilanci e riscoperte in questo settore – e alle Aree di “valore” ambientale, a partire da quei Parchi sui quali tanto abbiamo scritto e documentato.

Ho letto dunque con piacere quello che hanno segnalato, concordi, tutti i giornali dopo le vacanze pasquali: quest’anno c’è stato un successo massiccio su quel versante. Tanto che “Il Corriere della Sera” ha pubblicato il 13 aprile scorso un bell’incorniciato in neretto intitolato: “Assalto a musei e siti archeologici”, che qui riprendiamo per intero:

“Settemila visitatori ai Musei Capitolini, seimila alla mostra sul Barocco delle Scuderie del Quirinale, quattromila alla mostra del Déco al Chiostro del Bramante, duemila ai Mercati di Traiano. Mentre i romani sceglievano una gita fuori porta, i turisti che hanno trascorso Pasqua e pasquetta nella capitale hanno ammirato capolavori dell’arte.

Ma in tutta Italia mostre, musei e siti di interesse archeologico hanno suscitato grande interesse tra i vacanzieri di Pasqua. Dalle grandi città fino alle regioni del Sud. C’erano code, come sempre, all’ingresso degli Uffizi a Firenze. A Milano è stato registrato il tutto esaurito al Cenacolo Vinciano, e molti appassionati d’arte hanno visitato la mostra di Van Dyck, a Palazzo Reale, la Pinacoteca di Brera, o la Medusa del Caravaggio al Bagatti Valsecchi. Musei pieni in Piemonte e, complice il cattivo tempo, nelle Marche, dove sono rimasti aperti tutti e quattro i musei archeologici statali. A Tivoli, in Lazio, erano aperti due siti dell’Unesco: Villa Adriana e Villa d’Este. E migliaia di turisti si sono riversati nel teatro sannitico di Pietrabbondante e agli scàvi di Sepino, tutti e due in Molise”.




La provincia di Rieti il gusto di scoprirla


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Con il titolo che riprendiamo sopra, uscì a suo tempo – lo ricevemmo con piacere; lo leggemmo con grande interesse; e lo conserviamo con cura – un massiccio volume, davvero “grosso” per dimensioni e per contenuti. E su Rieti c’è tutto. Così si può andare alla scoperta di Rieti, trovando un vero e proprio “gioiello”, non solo in molte zone dove la natura è ancora incontaminata ma anche là dove la storia, la cultura e l’arte, hanno lasciato segni evidenti, sotto qualche aspetto addirittura “clamorosi”.

Nell’opera di Luigi Cremona (gran viaggiatore, dall’Alaska alla Corea e dalla Terra del Fuoco al deserto del Kahahari; ma pure esperto di “cultura gastronomica” e scrittore e giornalista appassionato su questo versante) e con la collaborazione della bravissima Teresa Cremona, che è esperta di turismo – una provincia ancora oggi quasi sconosciuta svela segreti e bellezze – Rieti e la sua “piana”; Rieti e i Santuari Francescani; la Sabina intera con i suoi “borghi” stupendamente conservati (tipo Poggio Bustone e Cantalice, Poggio Maiano e Monteleone e Poggio San Lorenzo, Colle di Tora ed Asirca e Paganico). C’è un borgo che si chiama Orvinio, dal latino Orvinium; ma che nelle storie locali ancora molti continuano a chiamare Canemorto, perché i Saraceni vi furono sconfitti e persero in battaglia il loro Khan o “can”. Sui Monti Lucretili, vi sono i resti dei fortini italici, spazzati via dall’irrompere dei legionari romani; a Canneto, c’è un ulivo maestoso, 45 metri di altezza, 7 metri di diametro del tronco. E’ vecchio di duemila anni; risale al tempo di Numa Pompilio. E poi c’è Farfa, con la sua Abbazia, nota in tutto il mondo. E intorno artigiani che sembrano venire dal Medio Evo, con le loro “botteghe” di cotone, di lino, di lana.

Che più?

Roccantica con le sue strade ripide, con intorno tre cerchie di mura. Casperia con le sue torri e mura. Cantalupo, piccola capitale di un olio che molti dicevano essere il migliore del mondo. E Magliano Sabina, con Cattedrale e Museo Archeologico. E Varone, Tarano, Configni, Montenero, Castelnuovo di Farfa (con Museo dell’Olio), e i minuscoli Grasso e Casaprota.

L’Italia dei paesini è qui; e ancora “resiste” come in poche altre terre d’Italia.

Poi c’è la montagna.

Che non è solo il Terminillo, con i suoi 2.216 metri e tante cime. Dal fiume Velino fino alla Sella di Cantalice e all’ampia piana di Leonessa, si va verso il Parco Nazionale del Gran Sasso e ai monti della Laga. Un <<cuore>> verde, fresco, puro. Con erbe che raccontano leggende locali, con elfi e fate; e i “poteri magici” del sambuco; il sambasso che allungava la vita; l’artiglio di drago (verbena) che dava la forza per le profezie; e il “latte di nocciolo” che faceva crescere forti i bambini…

Ma quasi la metà del “robustissimo” volume – e parliamo, come già detto e ad essere ancora più precisi, di oltre 300 pagine a formato grande! – contiene annotazioni precise su alberghi (e tariffe), sui prodotti tipici (paese per paese) e sui “prodotti di nicchia”, come si usa dire adesso in decine di riviste ormai scatenate su questo; sulle “specialità”, come si diceva una volta, di quei prodotti particolarmente gustosi o saporiti – e sempre con una loro storia alle spalle – dei quali si passa-parola, ad ogni buona (e sapida) occasione.

Tanto per fare un esempio – fra le decine di indicazioni contenute nel “gran libro” di cui diciamo – c’è una frazione di Leonessa (Casanova) dove due rivenditori (Assunta Vannimartini e l’Azienda di Giuseppe Vannimartini) vendono farro, fagioli eccellenti e formaggi che farebbero la fortuna – in città – di quelle “boutiques” del gusto che adesso vanno di moda…con relativi prezzi alle stelle.

E così, ripetiamo, per decine e decine di pagine, con migliaia di nomi (e anche traduzione in inglese!).

Davvero: che si può volere di più?

 

Pino Rauti

(“Provincia di Rieti; il gusto di scoprirla” – di Luigi e Teresa Cremona – a cura della Provincia e della “Fondazione Veronese”, della Cassa di Risparmio di Rieti – Provincia di Rieti – Via Salaria, 3)




E' una "filosofia" camminare a piedi


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

C’è un vero e proprio «retroterra culturale» nelle tante iniziative, che si stanno moltiplicando un po’ dovunque, volte ad un turismo più attento alla natura, al territorio, ai costumi locali. Tutti fattori – molti dicono “valori” – che si colgono bene, al meglio, soltanto camminando a piedi. E tra moltissime iniziative, ci ha positivamente colpito, quella che si chiama – ed è già tutto un programma; un ottimo programma, “la Boscaglia”. Guardate che calendario bellissimo ha organizzato per maggio e giugno:

Sa 1 – Lu 10 Maggio

Creta: l’isola delle capre, delle gole e degli Dei Parco Nazionale… e dei profumi… e del mare… e del timo, e … e … Si parte a piedi da Sfakia, sul mare, si dorme in porticcioli… – Guida: Luca Gianotti – quota euro 260

Do 2 – Sa 8 Maggio

La via degli Dei: Bologna – Firenze a piediSi attraversano luoghi incontaminati e silenziosi, ad alta quota, ricchi di boschi umbratili, di selve oscure, di essenze…- Guida: Luigi Lazzarini – quota euro 180

Sa 8 – Sa 15 Maggio

Penisola Sorrentina, un balcone sul mare (Campania)Tra orti a terrazzo sul mare e limoneti odorosi, la Penisola Sorrentina offre all’escursionista continue e piacevoli… – Guida: Domenico Notarcola – quota euro 195

Sa 15 – Ma 18 Maggio

Alla ricerca delle peonie selvatiche (Abruzzo) Parco RegionaleFine settimana botanico di 4 giorni. Un piccolo corso intensivo sul campo sulla vegetazione dell’Appennino. Nel Parco… – Guida: Luca Maria Nucci – quota euro 130

Sa 15 – Sa 22 Maggio

Cres, l’isola della pietra e del silenzio (Croazia)Una settimana di cammino in una delle più selvagge e meno conosciute isole dell’arcipelago della costa dalmata, la mitica Cherso… – Guida: Alessandro Vergari – quota euro 190

Sa 22 – Sa 29 Maggio

Maiella: la transumanza e gli eremi (Abruzzo) Parco NazionaleLa Maiella è un luogo carico di energie forti: non a caso, dopo il Tibet, ha la più alta concentrazione di luoghi sacri al mondo. Sei giorni di trekking da… – Guida: Luca Gianotti – quota euro 195

Me 26 – Do 30 Maggio

La montagna incantata (Toscana)Nella incontaminata Valle dello Scesta, all’ombra dell’Alpe delle Tre Potenze, per sentieri… – Guida: Alessandro Vergari – quota euro 140

Sa 29 Maggio – Sa 5 Giugno

Gargano e il pellegrinaggio di San Michele (Puglia)Parco NazionaleIl Gargano, sperone d’Italia, è un promontorio ricco di spunti archeologici, artistici… – Guida: Domenico Notarcola – quota euro 195

Sa 29 Maggio – Sa 5 Giugno

L’incanto delle Isole Eolie: trekking + velaPer chi ama il mare e ama camminare, ogni giorno un’isola diversa, spostandosi in barca a vela. Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli… – Guida: Claudio Ansaloni – quota euro 960

Lu 31 Maggio – Sa 5 Giugno

Firenze – Siena a passo d’asinoDa Firenze a Siena ci vogliono cinquanta minuti. In macchina. Si vedono boschi, tipici paesini, orizzonti da cartolina… – Guida: Pierluigi Cosola – quota euro 235

Sa 5 – Sa 12 Giugno

Lampedusa e Linosa a piedi (Sicilia)Situate tra la Sicilia, l’isola di Malta e la Tunisia, più vicine alle coste africane che a quelle italiane. Ultima propaggine d’Europa, Lampedusa, Linosa e la piccola Lampione…- Guida: Nanni Di Falco – quota euro 230

Sa 5 – Sa 19 Giugno

Orsomarso avventuroso (Calabria) Parco NazionaleGrande traversata di 6 giorni di cammino, per scoprire la parte più nascosta e selvaggia del Parco Nazionale del Pollino. L’Orsomarso è una delle più straordinarie… – Guida: Luca Gianotti – quota euro 215

Do 13 – Do 20 Giugno

Crueza de Ma (mulattiera per il mare) da La Spezia a GenovaTrekking di colore verde e blu. Cielo e mare si incontrano sistematicamente e fanno da sfondo al verde dei boschi… – Guida: Massimo Montanari – quota euro 300

Sa 19 – Me 30 Giugno

Dal Col du Somport a Burgos: Cammino di Santiago: la via italiana (Spagna)Quest’anno proponiamo la variante italiana del Cammino: quella che proviene da Ventimiglia, Arles, Tolosa e varca i Pirenei al Col du Somport… – Guida: Maurizio Baldini – quota euro 390

Do 20 – Ve 25 Giugno

Val Pesarina (il cuore verde della Carnia) (Friuli)La Val Pesarina è una profonda incisione verde dominata a nord da una catena di splendide montagne dolomitiche… – Guida: Guido Casarsa – quota euro 175

Sa 26 Giugno – Sa 3 Luglio

Traversata dell’Isola d’Elba a piedi Parco NazionalePartire dal mare per arrivare in montagna percorrendo pochi chilometri a piedi: il fascino di una isola nata, come vuole la leggenda, da… – Guida: Tarsicio Matheus – quota euro 210

Sa 26 Giugno – Do 4 Luglio

Trekking Orecchie lunghe: Un mare di montagne. Da Prignano a La Spezia Trekking per ragazzi Età 10 – 15 anni. Un tranquillo trekking, accompagnato dai nostri amabili asinelli, è l’invito più forte e più coerente che si possa… – Guida: Massimo Montanari – quota euro 300.

Riprendiamo dal “Corriere della Sera” del 13 aprile u.s. da un articolo di Cristina Coglitore, la sottolineatura che “è nato il primo catalogo nazionale di viaggi a piedi con gli asini” – Proprio così, stanno tornando gli asinelli: “Proposte di esperienze, più che vacanze vere e proprie, spiega Luca Gianotti, guida ambientale e presidente dell’associazione «Boscaglia», che organizza i tour. Da 10 anni l’associazione propone viaggi a piedi in Italia, nell’area mediterranea ed europea (con puntate anche in Marocco e a Capo Verde). Con guide e accompagnatori di media montagna il viandante percorre itinerari storici. Come il viaggio con asini in Aspromonte sulle tracce di Edward Lear, lo scrittore e acquerellista inglese che nell’Ottocento «scoprì» la catena montuosa calabra.

Gli asini, che portano i bagagli e i viveri sul basto, hanno il passo dell’escursionista. «Sembriamo pastori in transumanza», racconta Gianotti. Ai tre viaggi realizzati ora in Aspromonte (costo circa 300 euro alla settimana) hanno partecipato soprattutto famiglie con bambini, che quando sono stanchi invece che sulla groppa del babbo possono salire su quella dell’asino”.

(Info: www.boscaglia.it)




A Rimini: ali della storia il Parco dell'Aviazione


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Il Parco Tematico dell’Aviazione ha un’estensione di 80.000 mq. ed è la più grande struttura di questo genere in Italia. All’interno del moderno padiglione si trova esposta la più completa collezione esistente di divise e tute da volo italiane (dai primi del ‘900 ai giorni nostri), oltre a fotografie storiche, cimeli, modelli in scala, sigilli, distintivi, onorificenze e medaglie (molte delle quali uniche al mondo) conferite personalmente ai più grandi piloti di tutti i tempi. Tra il verde dello stupendo Parco, oltre ai tanti velivoli, sono in mostra anche numerosi mezzi utilizzati dalle Aeronautiche di tutto il Mondo (batterie contraeree, radar, jeep, postazioni guida-missili ed altro) a partire dalla II G.M. fino ad oggi.

80.000 MQ. DI ESPOSIZIONE; SALA PROIEZIONE FIlMATI AERONAITICI; VISITE GUIDATE; ACCOGUENZA PORTATORI DI HANDICAP; POSSIBILITÀ DI FOTOGRAFARE ALL’ESTERNO GLI AEREI ESPOSTI ESPOSIZIONE DIVISE; ABBIGLIAMENTO DA VOLO; FOTOGRAFIE; MODELLI MEDAGLIE; DECORAZIONI.

ORARIO DI APERTURA: 9,00 – 19,00; Da aprile a ottobre: tutti i giorni; da novembre a marzo: festivi e prefestivi.

MUSEO DELL’AVIAZIONE – Superstrada Km. 8,500 Rimini – S.Marino – Via S. Aquilina, 58 – Bus n ° 7; Esp. tel. (0541) 756696 – Amm. tel. (0541) 54576 – fax (0541) 26826 – 756696 – Bar Acca (0541) 756448.




Ad Urbino il corso di "Musica Antica" dal 18 al 25 luglio


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Si terrà a cura della Fondazione Italiana per la Musica Antica (FIMA). E’ un Corso Internazionale, giunto alla sua XXXVI edizione. Lo dirigerà, come direttore artistico, Enrico Gatti.

La FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica) – già conosciuta come SIF (Società Italiana del Flauto Dolce, fondata nel 1971 da Giancarlo Rostirolla) è un’organizzazione senza scopo di lucro con sede in Roma. La FIMA organizza a Urbino ogni anno un Corso Internazionale di Musica Antica un Festival concertistico e una Mostra per costruttori di strumenti musicali.

Pubblica la rivista annuale RECERCARE e mantiene una biblioteca specializzata.

RECERCARE dal 1989 pubblica studi sulla musica e la cultura musicale italiane o sulle relazioni musicali intercorse fra l’Italia e gli altri paesi, nel periodo compreso fra il XIV secolo e la prima metà dell’Ottocento. La rivista accetta articoli in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo. Tutti gli articoli in lingue diverse dall’inglese, hanno il sommario in inglese.

Fondazione Italiana per la Musica Antica: Via Col di Lana 7, C.P. 6159, 00195 Roma (Italia) Telefono/fax: +39-06-321210806




Monografia completa "tutto" sulla Puglia


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E quando diciamo tutto, è proprio così; nel senso che della regione Puglia si dice, si “racconta” e si espone tutto quello che costituisce patrimonio e richiamo turistico, culture “antiche” e nuove acquisizioni. Ci sembra davvero che meriti una sottolineatura forte il numero monografico – “La Puglia e i suoi sapori” – della rivista «Viaggia l’Italia», della quale ci proponiamo di tornare a scrivere.

Ecco la “struttura” del numero monografico: Itinerari dei sapori – Itinerari dell’olio – Itinerari del vino; e delle fiere e delle feste e sagre. Basta leggere ad esempio, l’elenco fittissimo di quel che già è in programma in materia per avere l’idea precisa di come “le Puglie”, come preferiamo chiamarle e definirle noi – ammiratori di tante specificità e peculiarità tipiche – si preparano ad affrontare al meglio la primavera e l’estate, da Spinazzola a Manfredonia, da Candela a Otranto e in decine, in centinaia di centri minori.

(Le monografie si possono richiedere a: Corso Torino 24/3 – 16129 – Genova; telefono: 010-571042; fax: 010-534378 – Direttore Italo Clementi; Collaborano: Enrico Bottino – Francesca Massa – Michele Dalla Palma); Clementi Editore: Via Nino Bixio,88 – 43100 Parma.