Bullismo e alcol. Due nuovi flagelli

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Le “molestie” cui si dà un numero crescente di giovani, sono tante; esse sono messe a segno attraverso e-mail, sms, blog, siti web…

Si calcola che un terzo del bullismo sia ondine: mettere in rete foto compromettenti o spedire mail con materiale offensivo può causare molti più danni di violenze fisiche. Secondo le ultime ricerche, in Gran Bretagna più di un ragazzo su 4, entro i 19 anni è stato minacciato via e-mail o sms. E anche in Italia un quarto dei minorenni viene colpito da atti di violenze configurabili come cyberbullismo.

Il “Fatebene Fratelli” di Milano vi entra meglio in contatto con questi baby-predatori.

Ne parlano Luca Bernardo, direttore del Dipartimento materno-infantile e Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze in occasione del 1° Congresso nazionale sul bullismo, promosso dal Ministero dell’Istruzione, università e ricerca; e già il primo dato fa impressione: il 45% dei ragazzi che fanno i bulli a scuola, viene condannato per tre diversi crimini entro i 24 anni di età. E il 48% delle denuncie, ormai riguarda le giovani.

Il fenomeno è preoccupante, proseguono gli esperti, ha i contorni dell’emergenza. «Più si va avanti più si intensificano i casi di gang giovanili, furti, abuso di alcol e droga fra gli adolescenti», riflette Mencacci. Tutte espressioni di un disagio più grande, la punta dell’iceberg. «Non esistono buoni e cattivi conferma Bernardo – esistono solo grandi fragilità». E l’età di esordio nel mondo del bullismo, della trasgressione, dello sballo scende vertiginosamente. Hanno fretta di crescere i ragazzi di oggi e cominciano a fumare o a stordirsi con drink e droghe anche dai 12 anni in poi.

C’è stato “un cambiamento che fa paura….”.

Il medico chiama a rapporto anche le famiglie: «Spesso sono assenti, non ascoltano i figli, tendono a minimizzare. E invece devono impegnarsi in prima persona. Il nostro obiettivo è restituire questi giovani alla società, vogliamo che i nostri ragazzi tornino ad essere sani». In questa direzione lavora la Commissione nazionale per la prevenzione del disagio e del bullismo, istituita dal ministro dell’Istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini e presieduta proprio da Bernardo, con Mencacci vicepresidente…

«Il bullismo c’è da sempre spiega Mencacci – i dati Istat ci dicono che gli omicidi volontari commessi dai minori sono passati da 14 nel 2000 a 27 nel 2005. Inoltre, oggi la Tv, i videogiochi e il cinema trasmettono ai ragazzi il messaggio che “vince il più forte”. Se non curiamo, questi ragazzi oggi, avremo dei potenziali criminali e dei depressi domani».

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Nuovo “flagello” è anche l’alcol. C’è – a dimostrarlo – la ricerca detta de “Il Pilota”, che si è conclusa di recente.

Si può calcolare che “un milione e mezzo di giovani, sono a rischio per abuso di alcol” (sui 10 milioni di italiani che hanno un rapporto con l’alcol vicino all’abuso). Qualche cifra:

Il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze, con un allarmante picco tra i minorenni. Sono il 42% dei ragazzi e il 21 % delle ragazze a bere fino ad ubriacarsi. Tutti i dati sono stati diffusi  dall’Istituto Superiore di Sanità durante il convegno sull’  “Alcohol prevention day 2009”.

Cresce tra i giovani il consumo di aperitivi alcolici e breezer. Lo conferma il 67% degli intervistati nella ricerca «Il Pilota», condotta sul tema del guidatore designato. Tra i giovani della fascia 18-24 anni che guidano abitualmente (almeno qualche volta alla settimana), quelli con almeno un comportamento di consumo a rischio rispetto all’alcol, sono il 26,1 %. Il 43,4% dei giovani preferisce la birra, con un consumo medio di un bicchiere sia per i ragazzi che per le ragazze minorenni. Il 43% dei giovani inoltre dichiara di bere vino: un bicchiere e mezzo per i ragazzi e due, sempre nel week end, per le ragazze. Il 27% dei giovani preferisce superalcolici, anche in questo caso le ragazzine superano i propri coetanei, un bicchiere e mezzo contro uno dei ragazzi. I policonsumatori, quelli che mischiano whisky, gin, tequila e altri liquori sono il 63,8%.

(U.G.)

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