Il capitalismo “scende” nella vita quotidiana

image_pdfimage_print
[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Dopo il successo ottenuto con la prima edizione, si sta preparando – sembra, assai ampliata e aggiornata – la seconda edizione del libro di Pierre Ansay su “Le capitaliyuve dans la vie quotidienne”, diffuso dalla Casa Editrice “EVO”, di Bruxelles.

Alto funzionario della Commissione della Comunità francese di Bruxelles, Pierre Ansay si era già fatto notare (con Renè Schoonbrodt) in un’opera sull’urbanismo; e tutta la mia “filosofia politica e culturale” è ancora centrata sull’analisi della vita quotidiana nei grandi contesti metropolitani. Nel libro cui ci riferiamo, quell’analisi si appunta su quello che in Italia è stato definito il “vissuto quotidiano” e su come in esso opera, penetra e incide il capitalismo. Il libro, si ispira ad un “pensiero” di Theodor Adorno, che scrisse come oggi quella che una volta anche i filosofi definivano “la vita” è diventata “un affare privato” che dipende soprattutto dai consumi; e così, tutto è “a rimorchio del processo materiale di produzione ed è sprovvisto di autonomia e di sostanza propria”. Per “sapere la verità sulla vita bisogna inquisire sulla forma alienata che essa ha assunto e cioè sulle forze potenti oggettive che determina l’esistenza individuale anche nel suo livello più intimo”. E c’è nel capitalismo – sostiene l’autore – nella sua “penetrazione possessiva nella vita quotidiana” della maggioranza delle persone, specie nel contesto del vivere nelle metropoli, una forza scatenata che respinge ai margini valori e tradizioni; e dove c’è tendenza all’egemonia della “mercantilizzazione”.

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Comments are closed.

Post Navigation