[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]
Di solito, e fino a qualche tempo fa, con davvero poche eccezioni, le riviste o pubblicazioni ufficiali, non brillavano né per grafica né per contenuti. Ma a chi le segue da anni, come facciamo noi, non può sfuggire il netto miglioramento in corso sia sull’uno che sull’altro versante. E comunque “Il Carabiniere” ha sempre fatto eccezione: è una rivista, di periodicità mensile, tutta da leggere; graficamente tra le migliori pubblicazioni e ricca di contenuti di livello davvero eccezionale dal punto di vista storico e culturale. Ecco ad esempio, cosa si legge nella presentazione dell’ultimo numero:
“Maturazione del carattere, affinamento delle qualità intellettuali, approfondimento del patrimonio culturale, uniti ad una conoscenza della normativa tecnico-professionale e nella giusta esaltazione della tradizione militare dell’Arma dei Carabinieri.
Queste, in sintesi, le linee guida dell’attività didattica della Scuola Allievi Ufficiali, per formare i futuri comandanti affinché siano sempre più adeguati a combattere una criminalità ormai senza confini, e preparati ad una risposta efficace ai cittadini bisognosi di rassicurazioni. Alla cerimonia d’inaugurazione dello scorso 22 gennaio erano presenti le massime autorità civili e militari (nostro ampio servizio a pagina 88).
L’evento luttuoso legato alla morte di Marco Pantani, il ciclista scomparso a soli trenta quattro anni, ha imposto una riflessione sul momento particolarmente delicato che stanno vivendo gli atleti professionisti. Lo sport, negli ultimi cinquant’anni, stritolato da interessi economici sempre più impellenti, sembra aver perduto le sue originarie motivazioni e, ovviamente, coloro che lo vivono ai massimi livelli devono adeguarsi a ritmi spesso non compatibili con le proprie forze. Le conseguenze, a volte, sono tragiche ( Un uomo solo, pagina 14).
Anche la nuova ondata di apprensione seguita all’annuncio di una nuova epidemia, la cosiddetta influenza dei polli, che nelle lontane regioni asiatiche ha provocato la morte di alcune persone, sta riempiendo le pagine dei giornali. Così come già facemmo alcuni mesi fa con la polmonite atipica, la SARS, abbiamo tentato di fare un po’ di chiarezza con il nostro articolo a pagina 18.
Non molti sanno che ci sono uomini che lavorano in condizioni davvero estreme. Sono gli altofondalisti, addetti dell’industria degli idrocarburi, che operano a profondità che vanno dai sessanta ai trecento metri. Per poter svolgere le loro attività hanno bisogno di un valido impianto iperbarico concepito per tale utilizzo. L’autore dell’articolo, Claudio Zanini, è andato a far loro “visita” e ce l’ha raccontata per filo e per segno ne Astronauti degli abissi (pagina 58).
In questo numero abbiamo inaugurato un’altra rubrica che, ci auguriamo, farà la gioia di molti lettori. Si chiama Il baratto, ed è uno spazio messo a disposizione degli abbonati per consentire loro lo scambio di notizie particolari, oggetti, libri, dischi, poster, fotografie e, naturalmente, i sempre richiestissimi calendari”.
Direttore: Generale D. Giorgio Piccirillo – dir. Resp.le: Colonnello Vincenzo Pezzolet,
Direzione: Via Firenze,41 – 00184 – Roma – abbonamento annuale: 22,00 Euro – anche con versamento sul c/c postale: 274019 oppure 90331000, intestato alla Rivista
(U.G.)