Caro papà


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Caro papà,
sono passati tre anni da quel 2 novembre. I ricordi e il dolore restano intatti.
La tua eredità culturale, politica e morale  diventa, invece, ogni giorno più brillante e più chiara. E le tue tesi politiche, le tue analisi intellettuali sembrano avere più ragione oggi che ieri!
Mi piacerebbe potermi confrontare con te su tutto quello che accade intorno a noi, di bello e di brutto. Sapresti dirmi qualcosa di sorprendente e di sapiente e sicuramente sapresti indicare una via. La via, quella più breve, che –  ci hai insegnato – “passa per le stelle” e quella più lunga e faticosa delle idee giuste che “muovono il mondo” ma fanno fatica ad affermarsi lì dove il terreno è paludoso o sfaldato.
Sei riuscito sempre a “rendere forte i vecchi sogni” e reali quelli futuri. I sogni esistono veramente, per questo restano, colmano il vuoto della mancanza e ci rendono migliori . Grazie, con gioia e con dolore.

Isabella

 

“Ama il tuo sogno
ogni inferiore amore disprezzando,
ama il vento
ed accorgiti qui
che solo i sogni possono esistere veramente,
perciò in sogno a raggiungerti m’avvio.”

Ezra Pound