Caso Visco: è gravissimo e non si può ignorare


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Dopo le accuse di pressioni, minacce e ingerenze rivolte dal comandante generale Roberto Speciale a Visco, altri tre generali di corpo d’Armata della Guardia di Finanza puntano l’indice contro il viceministro dell’Economia. Confermando, parola per parola e per quanto a loro conoscenza, fatti, iniziative e anomale sollecitazioni riferibili a Visco. Si tratta quindi di preziose conferme a quanto già messo a verbale dal numero uno della GdF Speciale nel suo interrogatorio del 17 luglio. I due generali hanno firmato verbali resi ai magistrati milanesi e che II Giornale ha potuto visionare. Si tratta del generale Italo Pappa, all’epoca comandante in Seconda, di Sergio Favaro, capo dei reparti di istruzione, e di Emilio Spaziante all’epoca capo di Stato Maggiore. «Ordine di Visco»

Sia Favaro che Pappa confermano che fu Visco a chiedere loro l’azzeramento dell’intera gerarchla della GdF in Lombardia. Ecco le parole di Favaro: «II 13 luglio sono stato convocato telefonicamente per un incontro alle 15.30 con l’on. Visco. (…) Dal ministro Visco mi fu segnalata l’opportunità di valutare che nel piano di assestamento fossero ricompresi gli ufficiali di dirigenti di Milano ad esclusione del comandante Interregionale. (…) Il discorso della sostituzione degli ufficiali dirigenti di Milano fu una proposizione del ministro Visco». Sulla stessa linea Pappa: «II viceministro Visco mi rappresentava (durante l’incontro del 13 luglio alle 15, ndr) l’opportunità di valutare la possibilità di movimentare ad altri incarichi di alcuni ufficiali della sede di Milano». Entrambi confermano che Visco non indicò «motivazioni specifiche – le parole di Pappa – per trasferire gli interessati». Spaziante afferma invece di aver saputo da Pappa e Favaro che Visco voleva i trasferimenti. È quindi ha confermato che fu proprio Visco a ordinare gli avvicendamenti.

Gdf commissariata

Ma è anche confermato che sempre il viceministro dispose che gli avvicendamenti dovevano essere decisi da Pappa e Favaro per poi essere vistati da Speciale. Mentre la normativa indica nel comandante generale l’unico soggetto tributato a decidere i trasferimenti. Ad ammettere quest’inversione gerarchica e ad attribuirla a Visco sono proprio i due generali. «Dal viceministro Visco – sostiene Favaro – fu rimesso al comandante generale, al comandante in seconda e a me di individuare concordemente i sostituti. Per Visco gli ufficiali di Milano trasferiti non avrebbero dovuto essere nelle nuove destinazioni in alcun modo danneggiati». Pappa è ancor più preciso: «II viceministro – afferma – mi precisava che si rimetteva alle scelte effettuate dallo scrivente d’intesa con il gen C. A. Favaro e successivamente concordate con il comandante generale». Pappa ubbidisce a Visco, predispone l’azzeramento, le sostituzioni: «Nel pomeriggio (dopo l’incontro con Visco, ndr) con Favaro proposi a Speciale un elenco di ufficiali sostitutivi di quelli eventualmente da avvicendare». Predisposti i cambiamenti, Favaro e Pappa li sottopongono quindi al comandante generale. I ricordi di Pappa si sovrappongono a quelli di Favaro.