C'è un volto "diverso" della I guerra mondiale


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Acquisizione ormai “consolidata” della storiografia di tutti i tipi, è la I guerra mondiale è stata l’origine diretta di una rivoluzione profonda; ed è soprattutto da “quella” Guerra e da questa “rivoluzione” che discendono e dipendono molte delle vicende attuali, a cominciare dal «tramonto dell’Europa» come protagonista nel mondo.

Certo, comunque, che fa impressione ancora adesso andarsi a sfogliare le cronache di quel tempo che pure è, appunto in termini temporali, lontanissimo da noi perché risale a novant’anni fa, al 1914-1915.

Fa impressione, colpisce nei sentimenti – ma anche nella ragione e nella spinta all’analisi – quello che di poco noto emerge ad esempio in una pubblicazione da poco in edicola e che esce con il sottotitolo de “le grandi battaglie dei fronti europei”; con immagini originali che mostrano “gli scenari della prima, vera carneficina della Storia” e con qualche “retroscena” sull’Italia in guerra. Leggiamo ancora che, nelle cronache del conflitto “difficilmente si fa riferimento a ciò che rimane «a casa», nelle città di provenienza dei soldati, dove le donne prendono il posto dei propri mariti sui posti di lavoro, nel migliore dei casi. E dove esse lavorano durante il giorno alla fabbricazione delle bombe e proiettili, nel peggiore. Lasciando ogni notte, negli scantinati delle fredde fabbriche in fermento, fertilità, salute ed esistenza. Non dimentichiamo, infine, che la Prima Guerra Mondiale fu, a ragione, ben definita con queste parole: «Il primo e ben assestato tentativo d suicidio del continente europeo».

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