Ci sono dei "boss" con sedici supermercati


E’ davvero incredibile – e crediamo che non accada in nessun altro Paese al mondo-la “tenacia” delle strutture attraverso le quali opera la criminalità organizzata. Un ennesimo esempio di questa Mala Italia dura a morire, viene da Napoli (dalla cosidetta “Nicoletti e figli”) dove è tornato in carcere, assieme ai due figli, il 70 enne Enrico Nicoletti, già “cassiere” della Banda della Magliana.

Ma ce n’è, di “storia criminale” dietro questo triplice ritorno in galera; c’è tutta una interminabile odissea giudiziaria, decenni di arresti, condanne, proscioglimenti, maxisequestri di beni “sospetti”. Vediamo qualcuno di questi “precedenti”, che adesso vedono sbattuti dietro le sbarre ben 24 persone, collegate a vario titolo con la ” La Banca”.

A gennaio, il Tribunale del riesame accolse il ricorso della magistratura e, nei giorni scorsi, l’anziano e chiacchieratissimo imprenditore era tornato agli arresti domiciliati nella sua villa tappezzata di immagini sacre. L’accusa, allora, era quella di un grosso giro di usura. Ma stavolta Nicoletti & fi gli tornano dietro le sbarre per una vicenda che si svolge a duecento chilometri di distanza da Roma anche le imputazioni sono quelle che tante volte si sono abbattute su tutta la famiglia: associazione per delinquere e riciclaggio. Secondo i pm della Divisione distrettuale antimafia, i Nicoletti avevano costruito un sodalizio d’affari con i Casalesi, una sorta di confederazione camorristica a struttura piramidale. Ai vertici, le famiglie Schiavone-Zagaria-Bidognetti. Un legame che durava da oltre 10 anni. I Casalesi, dal canto loro, sono storicamente vicini alla mafia siciliana e gli investigatori parlano addirittura di “rapporti di fratellanza”. I Nicoletti, grazie ai loro contatti in tutta Italia, sarebbero diventati dei veri e propri ministri della finanza per la camorra: investimenti immobiliari e attività commerciali per riciclare il denaro sporco guadagnato con le estorsioni e il traffico di droga.Una joint venture a cui partecipava anche un nipote di Enrico Nicoletti, ancora ricercato, che si nasconderebbe a Napoli o dintorni. Gli uomini della Dia e delle Fiamme Gialle hanno sequestrato 16 supermercati, tutti intestati, secondo gli investigatori, a prestanome dei Casalesi e controllati, in realtà, dalla holding dì Nicoletti. Perquisita anche una società di Anzio, costituita pochi giorni fa e che potrebbe far capo alla famiglia della “Banca’…”

Sedici supermercati! (e non solo)…

P.R.