La Cina “predatrice” nell’Asia del Sud-Est


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Nel giugno scorso le prime nuvole di fumo sono tornate a Singapore. Poi la situazione si è aggravata e a più riprese immense nubi grigie hanno oscurato il cielo tra l’isola di Borneo e il Sud della penisola malesiana.

Non è un fatto nuovo il super sfruttamento delle foreste tropicali nel Sud-Est-asiatico; il fatto nuovo è la “calata predatrice” della Cina, che è diventata la prima importatrice al mondo di legname, anche di tipo prezioso come è il merban che è in via di totale scomparsa.
Gli specialisti – leggiamo su “Le Monde” in una corrispondenza da Banghok di Francis Deron “calcolando che l’Indonesia perde ogni anno l’equivalente della superficie del Belgio in foreste tropicali, in maniera illegale e per la maggior parte a profitto dell’industria cinese… perdendo ogni anno 4 miliardi di dollari”. All’inizio del 2007, le Nazioni Unite “hanno evocato la possibilità che la totalità delle terre basse delle isole indonesiane di Borneo e di Sumatra sia priva di alberi entro il 2022”