Combattenti RSI: si va verso il Congresso

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

A seguito della morte del Presidente nazionale Mario Sannucci – eroico reduce plurimutilato e decorato, della “X Mas” – il vice-presidente anziano della Unione Combattenti della RSI, Ajmone Finestra, ha assunto la reggenza dell’Unione; e ha indetto il Congresso nazionale della “UNCRSI”, con la conclusione delle operazioni pre-congressuali entro il 30 settembre prossimo.

Acquisite le designazioni delle delegazioni provinciali – prosegue un recente comunicato di Finestra – la Direzione provinciale fisserà la data e il luogo di celebrazione del Congresso nazionale”.

Questo è quanto viene reso noto dal numero ultimo di “Continuità Ideale”, bimestrale della Unione, di cui è direttore Emilio Cavaterra.

Ma, oltra la notizia del prossimo Congresso, il giornale di Cavaterra è “folto” – nelle sue 8 pagine ricche di foto a colori – di articoli quanto mai interessanti e meritevoli – tutti – di essere ripresi e conservati anche in termini di documentazione storica.

Nell’Editoriale Finestra affronta il tema della “Verità Storica”, a proposito dell’aspra polemica che si è scatenata sulla proposta di legge 2244, relativa al riconoscimento dello status di belligeranti combattenti a quanti hanno aderito, combattendo, alle Forze Armate della RSI. Finestra risponde duramente ai vari Bocca Viola e Pavone citando quanto accadde:

  • nella battaglia di Gravellona Toce (12 e 13 settimane), dove i comunisti della Divisione “Garibaldi” vennero volti in fuga dal btg. “Venezia Giulia”;
  • l’offensiva delle truppe RSI contro la cosiddetta “Repubblica partigiana dell’Ossola”, i cui gruppi furono costretti a sconfinare in Svizzera;
  • gli ultimi scontri del battaglione “Venezia Giulia” che nell’aprile ’45 si stava ritirando dal Cusio – Verbano – Ossola.

Dopo sanguinosi scontri, Anche all’arma bianca, (battaglia di Arona) i garibaldini ebbero la peggio. Numerosi furono i prigionieri e i feriti catturati in combattimento. I partigiani non subirono alcuna persecuzione. La colonna italo tedesca in ritirata, stabilita una tregua con le forze partigiane, entrò nella città di Novara concentrandosi nella caserma “Cavalli” in attesa delle truppe americane. I prigionieri partigiani, oltre 100, furono consegnati al C.L.N: che in cambio fece ricoverare i feriti della colonna nell’ospedale della città. II “Venezia Giulia” depose le armi il 2 maggio del 1945 con l’onore delle armi.

Negli episodi citati tutte le leggi internazionali di guerra furono rispettate dalle parti contrapposte.

Nel mese di marzo del 1945 si sottrasse a tale leale comportamento il Tribunale partigiano garibaldino con sede nel paese di Boleto, sulle rive del lago di Orta condannando a morte 42 prigionieri, tutti giovanissimi, catturati in combattimento nel paese di Quarna. Quell’esecuzione, ispirata dalla vendetta e dall’odio ideologico, fu illegittima e contro tutte le leggi di guerra.

Bellissimo l’articolo che Emilio Cavaterra dedica alla “crisi dell’antifascismo”, come gli stessi antifascisti ammettono. Dopo aver ricordato, con dovizia di riferimenti, quello che rappresentò la ricerca di De Felice, apri pista di una serie di studiosi e scrittori tipo Rosario Ronco, Francesco Perfetti e Nicola Matteucci. (“tanto per citarne alcuni”). Cavaterra così continua:

“Il primo grido d’allarme è stato lanciato dall’intellettuale Marxista Sergio Luzzatto, che ha denunciato in un libro la crisi galoppante dell’antifascismo, consentendo agli storici fino allora intimiditi, certo sulle prime silenziosi, di ristabilire la verità …

Quella tale valanga è ora diventata un autentico monolite, tanto da indurre oggi certi storici più marxisti di Marx a lanciare ululati d’allarme per risvegliare dal sonno di Aligi i loro compagni di letteraria e storica cordata. Non staremo qui ad approfondire le tappe di questo sinitro allarmismo; tentiamo, semmai, di trarre una prima sintesi da quel che stiamo scrivendo. E questa direttamente ci riguarda e ci coinvolge: abbiamo pazientato per sessanta e passa anni, mantenendo i nostri ideali con relativi principi, adesso, possiamo dire con franca soddisfazione che quei sacrifici non sono stati vani, anzi, ci hanno rafforzato lo spirito inducendoci a sviluppare questo momento epocale per ribadire le nostre posizioni onde portare nella ricostruzione in atto della verità storica, la nostra antica e sempre valida “pietra al cantiere”…”.

Ma c’è tanto, ancora, da segnalare; e tanti articoli meriterebbero di essere ripresi per intero e “fatti circolare” nell’ambiente più vasto, specie fra i giovani.

Andiamo per rapide segnalazioni:

  • articolo di Gaetano Del Faro sui “Nuotatori paracadutisti” della “X Mas”, uno dei reparti più in gamba della RSI; un “battaglione fedele al di là dell’ostacolo”;
  • “Dove soffia il vento della storia” – articolo di Lelio Funghi, sul volontarismo nazionale dopo l’8 Settembre 1943;
  • un’ampia rievocazione di Ajmone Finestra – che occupa le due pagine centrali sulla figura e l’opera del Maresciallo Rodolfo Graziani, l’unico generale europeo cui i tedeschi fecero condannare, sul fronte ligure, dal 2 agosto 1944, anche consistenti reparti tedeschi;
  • le gesta dei marinai della RSI (e “La marineria nemica volle rispettarli”!), di Natale Di Carini;
  • articolo di Fulvio Candia (“Avremo una legione straniera albanese?”) sugli aspetti negativi della fine della leva obbligatoria;
  • di Gaetano del Faro – con foto bellissime – una vicenda poco conosciuta dell’aprile del 1945, quando “Buttazzoni negò la resa ai partigiani”;
  • un ricordo di Longhini, il pilota RSI che nel novembre del 1944 affrontò il suo ultimo combattimento nel cielo di Treviso; e cadde dopo aver abbattuto una “fortezza volante”. Longhini era stato un campione di sci, aveva partecipato come tale ai Campionati del mondo; guidando aerei aveva compiuto 300 azioni di guerra e abbattuto 40 aerei nemici, di cui 21 individualmente;
  • Vito Bianchini, rievoca l’eroismo della Decima a Tarnova.

“Continuità Ideale” – Organo ufficiale dell’Unione nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana – Dir.re: Emilio Cavaterra; via Eleonora Duse, 7 – 00197 – Roma – Tel. e fax: 06-8080697. Versamenti delle quote associative – che hanno diritto a ricevere il giornale – sul c.c.p. numero: 65007007 della UNC – RSI.

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