Come sono "nate" le Dolomiti agordine


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Rocce protagoniste nella conca agordina grazie alla presenza di 50 operatori del settore. Parentesi ferragostana dedicata ai minerali e ai fossili, ad Agordo (Belluno). Come da tradizione, il palasport della cittadina si è trasformato in un grande museo per una esposizione di 180 metri quadrati. Il gruppo di collezionisti di minerali e fossili che ogni anno si danno appuntamento ad Agordo

I per trovarsi e scambiarsi qualche chicca, si è quest’anno ampliato, dando conferma della produttiva operosità e della calorosa accoglienza del Gruppo mineralogico e paleontologico di casa.

L’edizione numero 17 della rassegna agordina è stata promossa anche da Provincia di Belluno e “Osttirol Werbung” tra gli appuntamenti del cartellone del progetto Interreg III Italia-Austria.

L’idea nata dal Gruppo mineralogico paleontologico di Agordo, nato a sua volta dalla volontà di un insieme di amici cresciuti con la passione per le rocce. Non è un caso che Agordo possa vantare un buon numero di collezionisti, data la presenza dell’unico Istituto tecnico minerario della provincia.

Quest’anno le porte della mostra sono state aperte al pubblico dalle 9 del mattino e lo sono rimaste fino alle 18 della sera, con orario continuato.

Il palazzetto dello sport di Agordo, ha accolto più di 50 espositori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, presenti quest’anno più che nelle dizioni passate.

Il segreto del successo della manifestazione va cercato nella grande coesione che sta alla base dell’associazione agordina. Il calore che questo gruppo sa infondere nell’atto di accoglienza degli altri appassionati è il marchio di garanzia che conferisce alla mostra di Agordo sempre una grande presenza di collezionisti importanti.