CorriereSalentino.it – Alezio, riflessioni sulla storia del MSI. La figlia di Pino Rauti: “Chi voleva mio padre morto, ha perso allora e ha perso oggi”


 

 

di Julia Pastore

C1750C6A-15B6-421A-ACFF-D5F03C393554

ALEZIO – Alla fine l’evento censurato dagli antifascisti di Parabita si è svolto tranquillamente: si è risolto tutto in una chiacchierata sulla storia del Movimento riconosceva in Pino Rauti, raccontata sapientemente da Nazareno Mollicone, militante del movimento, sindacalista, giornalista e Maestro del Lavoro, classe ’39, che con ‘L’Aquila e la Fiamma’ ricostruisce le vicende storiche del gruppo rautiano dal 1951 al 1991. Non è una semplice ‘operazione nostalgia’, ma un ritorno sui temi che Pino Rauti, da giornalista e storico aveva già anticipato: l’indipendenza europea, la lotta all’arroganza dei poteri finanziari, gli effetti devastanti della globalizzazione selvaggia, l’immigrazione, la politica sociale, l’edonismo e la decadenza della società contemporanea, la nuova Russia, il fallimento del comunismo, il risveglio dell’islamismo e l’ambiente. Tutti temi vivi oggi, ma dibattuti anche in quegli anni di grandi scontri ideologici.
Il padre di “Ordine Nuovo”, del resto, ha sempre spiegato che bisognava andare oltre la destra e la sinistra, motto che di recente prova a riprendere qualche politico locale con una passata militanza tra le file giovanili del movimento. “Non eravamo una forza conservatrice né un filone del socialismo: avevamo una filosofia specifica e originale, una nostra concezione della vita” – spiegò Pino Rauti in tempi non sospetti. In questa frase c’è il superamento degli schemi politici, che esauriscono tutto nella lotta tra socialismo e conservatori o capitalisti. La corrente del Msi che faceva capo a Rauti affrontava tematiche specifiche perorando la causa della difesa della famiglia, delle proprie radici e della propria identità nazionale. La figlia dell’eterno antagonista nel partito che era guidato da Almirante replica alle polemiche di questi giorni bacchettando tutti gli allarmisti: ci spiega che l’Italia non è mai cambiata, è andata avanti sempre così.
“Anche noi, come gli antifascisti, che ancora esistono, siamo qui a presidio. Ma il nostro è un presidio sano, volto ad ascoltare pagine di cultura – spiega Isabella Rauti – Qualcuno falsa i dati di una sorta di sondaggio che è stato fatto, rivelando che esisterebbe la minaccia di un ritorno al fascismo e che in particolare un italiano su due avrebbe questo timore.
In realtà, non si può sostenere che faccia più paura l’interruzione a Como (dove un gruppo di skinheads ha costretto tutti ad ascoltare la lettura di un volantino), che è una prepotenza, sì, ma non è una violenza, piuttosto che una bomba anarchica come quella che è stata esplosa a Roma. Io vorrei dire loro: state attenti, perché quando si cacciano le streghe, le streghe prima o poi si trovano sempre. Come è vero che da sempre esistono gruppi di estremismi da entrambe le parti politiche, che però non rappresentano una
minaccia alla democrazia”.
“Chi invece oggi grida all’onda nera, volendo richiamare quella caccia alle streghe, si assume una grossissima responsabilità e dovrebbe andarsi a rileggere che cosa è statala vita di tutti negli anni ’70 – spiega Rauti – Mio padre ha avuto una storia personale molto avventurosa, da quando si avvicina a 17 anni alla Repubblica sociale fino a quando non è scomparso, dal compleanno in un campo di prigionia sino a all’essere arrestato con l’accusa terribile della strage di Piazza Fontana, a Milano.
Mio padre era anche un intellettuale, uno scrittore, un giornalista, oltre ad essere segretario di un partito. Nel libro l’autore Racconta alcune delle persecuzioni giudiziale di mio padre. Mio padre fu salvato da alcune prove: allora era un giornalista del tempo e
invece si componevano in tipografia, per cui era in redazione. Il direttore porto le prove al giudice che mio padre in redazione a comporre articoli in orari tali che gli avrebbero impedito fisicamente di essere sul luogo della strage.
Ed è così che si apre il lungo processo di assoluzione di mio padre, che probabilmente non si sarebbe salvato in altro modo. Nacquero per fortuna dei comitati spontanei ‘Rauti libero’, la campagna elettorale la facemmo noi per lui e vincemmo con oltre 100mila voti.
padre era il portavoce di una destra lungimirante su cui si sono scatenate le maledizioni della magistratura. Il centro studi Pino Rauti si propone l’obiettivo di procedere ad un’importante donazione di una prestigiosa biblioteca e la mia volontà è quella di ottenere il riconoscimento di interesse storico particolare dell’Archivio Pino Rauti. Ho censito 4800 volumi circa, ai quali bisogna aggiungere ritagli di giornale, lettere di prigionia alla famiglia, ma anche epistolari di scambio fra i vertici del partito.
L’idea è quella di realizzare delle borse di studio: la prima rivolta a studenti di giurisprudenza che esclusivamente focalizzino il loro lavoro di ricerca sugli aspetti processuali che hanno interessato mio padre; la seconda da commissionare a studenti di scienze politiche che lavorino a fondo su Pino Rauti per scrivere e raccontare il modello politico che mio padre ha messo in campo negli anni, per restituire cittadinanza storica e politica alla destra come storia italiana”. “Auspico un’unione di tutte le anime del centrodestra, perché sono fortemente convinta che solo uniti possiamo sperare in una vittoria – ha detto la segretaria cittadina di Fratelli d’Italia, Sara Durante – L’idea di questo evento nasce da una frase di Pino Rauti che mio padre mi ricorda spesso (e lo ringrazio per questo): ‘Il futuro è nelle radici’. In effetti, come potremmo immaginare un futuro senza le basi o una patria senza la sua storia? Ritengo che in questo periodo storico sia importante tornare a credere nella nostra nazione, ‘senza però andare oltre i confini della nostra storia’, come ha sostenuto Giorgia Meloni al Congresso di Trieste”.
“Voglio ufficializzare la nomina di Sara Durante a portavoce cittadina di Alezio: la sua tenacia ci porterà dei grossi risultati – ha annunciato il segretario provinciale FdI, Pierpaolo Signore – Questa settimana abbiamo dovuto rincorrere qualche scellerato che ha sabotato i nostri manifesti, apponendo ‘presidi antifascisti’. Congratulazioni anche da parte del consigliere regionale Saverio Congedo. “Anzitutto ringrazio Sara per aver accettato di guidare il partito di Fratelli d’Italia ad Alezio. Ci sono nel libro alcuni passi che sono di un’attualità sconvolgente: penso al tema dell’Islam o all’immigrazione. Gli scritti di Pino Rauti, i suoi interventi parlamentari, sono tutti pensieri di un politico illuminato e noi abbiamo il dovere di comprendere, di raccontare e di ricordare questo pezzo di storia, patrimonio della destra italiana”.
“Nutro un debito di riconoscenza nei confronti di Pino Rauti per avermi guidato nei primissimi passi di attività politica e per aver profetizzato con precisione scientifica le tematiche di oggi: quella che è l’agenda politica ed economica della contemporaneità – ha spiegato il moderatore, Vincenzo Scarpello – Questo libro è un documento storico, perché è una cronaca precisa, con nomi, cognomi, date, riferimenti fattuali, dell’Italia di oggi”. “Gli interventi di Pino Rauti oggi hanno una drammatica attualità – ha spiegato l’autore del libro – Il capitalismo internazionale, le aggregazione della grandi città, la disoccupazione giovanile, l’islamismo fondamentalista e tanto altro. Si tratta di una riflessione storica su un ‘incendiario di anime’ capace di avere uno sguardo lungimirante sul futuro. La sua lezione morale e storica è ancora attuale”.
Dunque, niente apologia di fascismo in questa conferenza, ma addirittura ne esce fuori una forte critica al capitalismo e alla società attuale: posizioni critiche nei confronti dei poteri finanziario-capitalistici che non sono lontane da quelle comuniste. Naturalmente le soluzioni di lotta sono diverse. Quindi, gli antifascisti che hanno censurato i manifesti, possono dormire sonni tranquilli: non c’erano skinheads, né gente che ha idolatrato il Duce. Si è parlato di un periodo che è venuto dopo il fascismo. Tutti i soggetti intervenuti credono nella democrazia, ma appoggiano determinati valori della destra identitaria. Niente più neofascismo, ma difesa delle proprie radici con metodo democratico. Tutte le riflessioni degli antifascisti e comunisti che vorranno essere rilasciate a questo giornale sono le benvenute. Tutto nel rispetto delle idee di ognuno, senza censure, manganelli, olio di ricino fascista o purghe staliniane.

[Fonte: CorriereSalentino.it]