La crisi delle banche fa a pezzi l'Europa


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Così titola un recente dossier di “Repubblica” a firma di Luca Fezzi, documentando come la diffidenza tra i vari partner europei impedisce il varo di procedure uniformi a difesa del sistema” Le garanzie, in Europa, e cioè lammontare massimo dei debiti bancari garantiti, non hanno limite in Irlanda, Germania e Danimarca; sono fissate a quota 103.291 euro in Italia; e poi scendono: dai 70.000 della Francia ai 64.515 del Regno Unito; e poi calano di molto: 25.000 in Ungheria; 22.500 in Polonia e Slovenia; 20.100 in Lituania e 20.000 negli altri Stati

Ecco qualche altro “dettaglio”, che e bene conoscere per avere il quadro esatto della situazione; Il paese più esposto nel Nord Europa è l’Islanda il cui governo ha già dovuto nazionalizzare due banche: Landsbanki e Glitnir. Ha chiesto un prestito alla Russia da 4 miliardi di euro e la moneta islandese si è svalutata del 30%. Di fatto lo Stato ha assunto parte del controllo di tutto il sistema potendo ordinare , fusione o i fallimenti degli istituti. Soffre anche la Danimarca che ha alzato il costo del denaro al 5% per proteggersi dal calo dell’euro.

La decisione di Dublino ha destabilizzato l’intera Ue. Il governo ha creato una garanzia illimitata per i depositi delle sei principali banche irlandesi. Vale a dire un’esposizione teorica di 400 miliardi di euro, il 200% del Pil nazionale. La commissione di Bruxelles ha accettato il piano nonostante le proteste di molti paesi, in particolare la Gran Bretagna e la Germania, che considerano fortemente distorsiva della concorrenza questa scelta Olanda e Belgio hanno fatto fronte al crollo di Fortis bank e Dexia. In entrambi i casi l’intervento è stato concordato con la Francia. Lo Stato olandese ha comprato per 16 miliardi le attività locali di Fortis, cioè Abn Amro. Il Belgio controllerà con la Francia quello che rimane del portafoglio crediti. Su Dexia un aumento di capitale di enti locali a nazionali franco-belgi ha ripubblicizzato la banca.

In Germania il crollo dei valori immobiliari nei bilanci delle banche nasce anche dal mercato interno e non solo dall’esposizione ai mutui subprime Usa. Già due banche, Ikb e West Ib, sono state salvate dallo Stato. Un’altra, Hypo Re, costerà ai contribuenti tedeschi 50 miliardi di euro. Rimane molta paura: ieri Deutsche Bank e Commerzbank hanno dovuto smentire fa necessità di un aumento di capitale