Fascismo: intellettuali tra Partito e Regime

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Gisella Longo: “L’Istituto nazionale fascista di cultura” – Antonio Pellicani Editore – Via Piediluro, 1/a – 00199 – Roma – Tel. 06 8845595 fax 06 8559626 – 318 pagine – Presentazione di Francesco Perfetti.

L’autrice: Gisella Longo si è laureata in Scienze politiche con Rnzo De Feice. Si è occupata di storia e politica culturale durante il fascismo e della figura di Camillo Pellizzi. Svolge attività di ricerca presso la Fondazione Ugo Spirito; ha collaborato alla rivista «Storia contemporanea» e attualmente collabora a «Nuova storia contemporanea».

Dalla presentazione:

La vecchia interpretazione che vedeva quasi contrapposti – su piani etici e politici totalmente differenti – fascismo e cultura non ha più motivo di essere evocata, se non come ricordo di antiche pregiudiziali, tanti sono stati, negli ultimi due decenni, gli studi sul controverso rapporto fra questi due termini.

Il fatto è che quelle pregiudiziali scaturivano in primo luogo da ragioni etico – politiche: ammettere un qualsiasi punto di contatto fra cultura e fascismo significava, da un lato, aprire un discorso pericoloso sulla cultura nel ventennio fascista e, dall’ altro, conferire al fascismo una sorta di permesso di ingresso (anche soltanto dalla porta di servizio) nel “salotto buono” della società italiana; in secondo luogo, analizzando meglio la questione, quelle stesse pregiudiziali prendevano le mosse da una persuasione della quale, in questi ultimi anni, è stata fatta almeno parzialmente giustizia. Essa si basava sostanzialmente sulla convinzione che il termine “cultura” avesse un solo significato, accademico e umanistico, ‘e che il termine “fascismo” stesse ad indicare un fenomeno monolitico, senza sfumature e peculiarità interne. In realtà, nel concetto di cultura, anche grazie agli apporti della sociologia e dell’antropologia, oggi con facilità si comprendono le manifestazioni, più varie, da quelle artistiche a quelle comportamentali a quelle tecniche; inoltre, George L. Mosse, a proposito del rapporto fra cultura e storiografia, ne “La nazionalizzazione delle masse” ha illustrato bene come si possano cogliere gli elementi culturali di un movimento o di un regime attraverso aspetti che ben poco hanno a che vedere con l’accademia, la cultura libresca o la vecchia mentalità umanistica. Il fascismo, in particolare, soprattutto nella sua fase iniziale, attraverso l’influsso futuri sta e della grande guerra, propose la macchina e la velocità come modelli in grado di superare il classicismo mutando profondamente i valori di riferimento. Ancora, proprio il fascismo, regime quant’altri mai di giornalisti, ha dimostrato come la società di massa dopo la prima guerra mondiale avesse dato valore al giornalismo, all’informazione quotidiana, essenziale e rapida, alla divulgazione, alla propaganda, avvicinando assai più che non nel passato nuovi soggetti alla lettura, se non alla riflessione, contribuendo contemporaneamente alla mobilitazione e alla politicizzazione di una società che, per la prima volta nei suoi strati meno colti, si avvicinava alla stampa. Si trattava di un nuovo versante culturale sul quale, durante e dopo il fascismo, sempre più si misurerà la capacità della società di coinvolgere, di “socializzare” in una cultura più immediata ma non per questo meno significativa segmenti sempre più cospicui di popolazione.

Sull’altro versante, quello della interpretazione del fascismo, è quasi superfluo ricordare come la lezione defeliciana abbia contribuito a far cogliere, all’interno del fenomeno fascista, quell’insieme di correnti, di “anime”, di suggestioni, di prospettive – non sempre organiche e coerenti – che ha cancellato la comoda immagine monolitica e statica di un movimento facilmente definibile e quindi soggetto ad una aprioristica condanna morale prima che storica.

Il quadro appare così oggi meno immobile, più vario nelle opzioni interpretative e, perciò stesso, più complesso”.

G. L. Mosse, ” La nazionalizzazione delle masse. Simbolismo politico e movimenti di massa in Germania dalle guerre napoleoniche al Terzo Reich”, Bologna, Il Mulino, 1974; si vedano i capitoli II – V.

Il libro di Gisella Longo esce nella collana “Fascismo/fascismi”; una collana che si articola in tre sezioni:

– Studi, dedicata alle interpretazioni del fascismo;

– Ricerche, dedicata alle diverse manifestazioni storiche e nazionali del fenomeno fascista;

– Materiali, nella quale vengono proposti testi d’epoca, documenti, memorie e studi su aspetti particolari del fascismo (in particolare di quello italiano).

VOLUMI GIÀ PUBBLICATI: l) A. James Gregor, Il fascismo. Interpretazioni e giudizi. Introduzione di Alessandro Campi. Traduzione di Paolo Serra, Fabio Brunelli e Ambrogio Santambrogio; 2) Maurice Manning, The Blueshirts. Un fascismo irlandese? Presentazione di Marco Tarchi. A cura di Calogero Lo Re. Traduzione di Cristina Guenzi; 3) Roger Eatwell, Fascismo. Verso un modello generale. Presentazione di Alessandro Campi. Traduzione di Alessandro Campi e Ambrogio Marini; 4) Ludovico Incisa di Camerana, Fascismo, populismo, modemizzazione. Presentazione di Alessandro Campi; 5) Gisella Longo, L’Istituto nazionale fascista di cultura. Da Giovanni Gentile a Camillo Pelizzi (1925-1943). Gli intellettuali tra Partito e Regime. Presentazione di Francesco Perfetti.

IN CORSO DI PUBBLICAZIONE: 6) Antonio Costa Pinto, Fascismo e nazional-sindacalismo in Portogallo: 1914 – 1945. A cura di Brunello De Cusatis; 7) Jules Monnerot, Sociologia dei fascismi. A cura di Alessandro Michelucci. Introduzione di Alessandro Campi.

IN PREPARAZIONE: 8) Ramiro Ledesma Ramos, Fascismo in Spagna? Introduzione di Pedro Carlos Gonzalez Cuevas. Traduzione di Gianni Ferracuti; 9) Maria Hsia-Chang, Fascismo e sviluppo nazionale. Il fascismo in Cina. Traduzione di Ambrogio Marini; 10) Arnaud Imatz, José Antonio e la Falange spagnola. A cura di Gianni Ferracuti; 11) Hélgio Trindade, L’ Integralismo. La tentazione fascista nel Brasile degli anni Trenta. Introduzione di Juan J. Linz. A cura di Brunello De Cusatis; 12) Eugen Weber, Scritti sul fascismo. A cura di Luigi Chiocchini; 13) Hélgio Trindade (a cura di), Il «fascismo latino». Europa e America Latina: una prospettiva comparata. Saggi di Jean-Paul Brunet, Ricardo Chueca, Renzo De Felice, Manuel de Lucena, Emilio Gentile, Juan Linz, Manuel Ramirez, Alain – Gerard Slama, Hélgio Trindade; 14) Roger Griffin, La nazione fenice. Saggi sulla dinamica ideologica del fascismo, a cura di Angelo Mellone. Presentazione di Alessandro Campi.

(P.R.)

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