Foibe e Pio XII

image_pdfimage_print
[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Ne scrive Ignazio Ingrao, su “Panorama”:

I pacelliani scendono in campo dopo la pubblicazione su Panorama dei documenti sulle foibe dell’Archivio segreto vaticano, conservati in copia presso La Civiltà cattolica. Alla luce di questo materiale inedito, Pio XII sarebbe stato ripetutamente sollecitato a intervenire per fermare arresti e stragi contro gli italiani in Venezia Giulia, compiuti dall’armata iugoslava nel 1945. Ma Papa Eugenio Pacelli avrebbe scelto una condotta prudente, senza esporsi direttamente e preferendo chiedere (peraltro inutilmente) l’intervento delle forze alleate. Grida allo scandalo (il testo integrale della lettera è a pagina 201) la nipote del Pontefice, Amalita Pacelli, che parla di «castelli accusatori ai danni di un Papa che era rimasto coraggiosamente solo nella Roma occupata dai tedeschi a far fronte a problemi immensi». E con lei insorgono tutti i difensori di Pio XII che in questi anni hanno lottato contro la «leggenda nera» (alimentata dalla storiografia anglosassone), sui silenzi del Pontefice di fronte al nazismo. Torna sull’argomento padre Giovanni Sale, storico della Civiltà cattolica.

Il silenzio sulle foibe, scrive il gesuita sul Corriere della sera, non fu di Pio XII bensì degli alleati «che assistettero inerti alle stragi e poi anche dei governanti italiani che per motivazioni di carattere politico preferirono tacere ad ogni costo». Ogni altra discussione sui silenzi di Pio XII per padre Sale è «pretestuosa». La difesa di Pacelli arriva anche dal cardinale Achille Silvestrini, alla luce della sua lunga esperienza in segreteria di Stato e nella Curia vaticana. Per il cardinale Silvestrini occorre tenere presenti le difficoltà di comunicazione durante la guerra: «Le notizie giungevano alla Santa Sede in ritardo e in maniera frammentaria. È difficile immaginare che in quella situazione Pio XII potesse fare di più. La responsabilità principale spettava al governo alleato a Trieste».

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Comments are closed.

Post Navigation