Fuga dal carcere

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Il primo caso, si ricorderà, fu quello di Mario Tanassi, che venne condannato a 2 anni e 4 mesi per corruzione nell’affare Lockeed. Si fece sei mesi poi chiese la “pena alternativa, impegnandosi a “comportarsi bene”. Il secondo fu anche lui un socialdemocratico, Pietro Longo: 5 mesi a Rebibbia e poi “trasferito” semilibero alla Caritas. Curava, pensate un po’, “il recupero il reinserimento di minorenni deviati”.

Su “la Repubblica”, Filippo Ceccarelli – documentatissimo, come al solito – ricorda che “Il secolo” (che allora “non spiccava esattamente per garantismo”, pubblico’ un corsivo dal titolo: «Longo “assistente sociale” – chi salverà quei ragazzi?»

Terzo, fu Francesco De Lorenzo, del PLI, prima 7 mesi in carcere a Poggioreale e poi, nel 2001, ancora in cella a Civitavecchia. Poi, pena alternativa e “lavoro sociale” -dalle 9,30 alle 18,30 – a S.Marinella, da Don Gelmini.

Quarto e ultimo caso, ricorda ancora Ceccarelli, Forlani;

Condannato definitivamente nel 1998 a due anni e quattro mesi, appena possibile Forlani ha chiesto l’affido ponendo tra le opzioni, si scrisse, la guardiania di una chiesa, la cura di una biblioteca, la Comunità di Sant’Egidio o la Caritas. Quest’ultima istituzione si è preso in carico l’ex leader della DC, che pur con tutti i limiti del rango e dell’ufficio svolto, resta una delle figure più distaccate (e pigre) e civili, comunque, della Prima Repubblica. Cosi, fino all’ottobre del 2003 il democristiano che la penna arguta e fiorentina di Gianfranco Piazzesi aveva illustrato come «II Coniglio Man-naro» si è diviso fra la sua casa dell’Eur-Laurentino e la sede centrale dell’organizzazione benefica della Chiesa cattolica occupandosi di relazioni internazionali, progetti di legge pubblicazioni….

Adesso, siamo a Previti, che è agli arresti domiciliari per la condanna al processo IMI-SIR: che ha chiesto sulla base della Legge Gozzini e avendo piu’ di 70 anni – di essere “affidato ai servizi sociali”.

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