I rischi e le ombre vengono dal nanomondo


Stranamente, poco o niente si è letto sui giornali italiani sugli incontri di Grenoble, in Francia, sul cosiddetto “nanomondo” e sulla manifestazione che hanno fatto da contrappunto all’inaugurazione del “polo” della Minatec che vuole svilupparli; un sito che sviluppa la sua struttura su ben 45.000 mq; e dove lavorano ricercatori, ingegneri e scenziati insieme a molti studenti, per un complesso di 4.000 persone. Sul posto sono stati già investiti 170 milioni di euro e il bilancio annuale è previsto per 300 milioni di spese.

Si studiano soprattutto i materiali iper-resistenti, i robot miniaturizzati e le “componenti” elettromaniche infinitamente piccole e piu’ sofisticate, per accertare se ci sono – come sostengono i “nanpcpntestatori – rischi per l’ambiente o per la salute umana.

Un dibattito ai più alti “livelli” e del massimo interesse.

In Italia, non se ne sa nulla.
Occupa molto piu’ spazio, come leggiamo in questi giorni, stabilire in quale tipo di bagno puo’ andare, a Montecitorio, il neo-eletto/a, Luxuria.