Il Mattino di Puglia - I pulcini di Giorgia


LA GENERAZIONE FENIX DI FRATELLI DʼITALIA ALLA FESTA DI GIOVENTUʼ NAZIONALE

•Chi sono e cosa vogliono gli eredi di Atreju?
•Le nuove nomine nel partito, ma senza pensare al congresso: il dopo Meloni è un futuro lontano

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In molti hanno sperato fino all’ultimo nel videomessaggio della premier Giorgia Meloni. E invece, a chiudere la festa di Gioventù Nazionale, arriva “A mano a mano” di Rino Gaetano. Sparata a tutto volume dalle casse. I giovani di Fratelli d’Italia si abbracciano e la cantano a squarciagola, come se fosse un inno. A qualcuno scappa qualche lacrima.
“É la tensione di tre mesi di preparazione che si scioglie in un momento”, spiega un militante di vent’anni. Fenix, questo il nome della kermesse, si conclude con una foto di gruppo dei volontari sul palco. Al centro, il presidente Fabio Roscani. Che nel discorso finale sigla il motto del suo movimento: “la generazione Fenix sarà pronta a raccogliere il testimone della generazione Atreju”. É una sorta di manifesto generazionale quello che i ragazzi di FdI hanno voluto scrivere nei quattro giorni di festa al laghetto dell’Eur. Il futuro della destra si costruisce nei movimenti giovanili, questo il messaggio. Meloni e i suoi l’hanno già fatto anni fa, con Atreju. Che a settembre tornerà, ma che qui è vista come la festa dei “grandi” del partito.
Ci pensa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, però, a legare con un filo rosso Fenix e Atreju. Lo fa con un annuncio esclusivo, “regalato” alle nuove leve: “in autunno organizzeremo una grande mostra per i 50 anni della scomparsa di Tolkien”.
La platea si alza in piedi, l’applausometro segna il record della kermesse. La letteratura fantasy, insomma, come frammento che non può andare perso nel passaggio della fiaccola e che rimanda ai famosi campi Hobbit della destra degli anni ‘70. La fiamma, del resto, è il leitmotiv della festa. Ignazio La Russa apre giovedì invitando i giovani a “tenere la fiamma nel cuore”, ché “il simbolo è una conseguenza”. Sangiuliano chiude citando Prezzolini e ricordando il “knavu, il custode del fuoco nelle tribù indoeuropee”. “Voi conservatori – dice ai ragazzi – siete chiamati a modernizzare la società salvaguardandone i valori e la tradizione”. I giovani di Fratelli d’Italia, nel 2014, avevano scelto la fenice come simbolo della resurrezione del movimento dalle ceneri di un Pdl dissolto. Oggi volano sulle ali dell’entusiasmo suscitato dalla vittoria della beniamina Meloni. Sulla passerella di Fenix sfilano diversi ministri. Da Antonio Tajani a Eugenia Roccella, da Anna Maria Bernini a Giuseppe Valditara. Ma i più acclamati e ricercati per i selfie di rito arrivano l’ultimo giorno: Francesco Lollobrigida e Guido Crosetto. I militanti di Gioventù Nazionale applaudono la generazione Atreju,
ma non mancano di riservare tributi a Giorgio Almirante e Pino Rauti. A cavallo tra passato e futuro, rivendicano un ambientalismo di destra e si scagliano contro Ultima Generazione. Se la prendono con la “violenza degli antifascisti” e ribadiscono la loro apertura al confronto, con la “forza delle idee”. Se gli si chiede di nominare qualche modello, rispondono Falcone e Borsellino: “veri eroi moderni”. Quando qualcuno fa notare i numeri non troppo alti di affluenza all’evento, gli organizzatori ricordano che siamo in giorni di esami universitari e di maturità. “Io mi laureo domani”, dice
un ragazzo col trolley già in mano. Ma c’è ancora il tempo di un ultimo coro. I più curiosi rimangono in attesa di una nota nostalgica, e invece parte lo stornello “ma che ce frega, ma che ce ‘mporta”. E via nei territori a raccontare quattro giorni trascorsi nel segno della fenice. Un’ultima stretta di avambraccio e si parte.

IL DOPO MELONI, DONZELLI: «NON È UNA PRIORITA’»
Fratelli d’Italia, intanto, si rinnova e guarda con fiducia alla prossima sfida, quella delle elezioni europee del 2024. E se l’organizzazione della creatura politica di Giorgia Meloni si arricchisce di nuove figure, l’ipotesi di un congresso nel 2024 – ventilata nelle ultime settimane – sembra allontanarsi sempre di più: “Non è un’esigenza, nessuno ha proposto un cambio di linea. Poi, se qualcuno pensa di essere più bravo di Giorgia, si faccia avanti”, dice, intervistato dall’Adnkronos, il responsabile dell’organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli.
Al laghetto dell’Eur oggi si è conclusa ‘Fenix’, la kermesse dei giovani meloniani.
E Donzelli non ha dubbi: “I ragazzi sono stati bravissimi, ‘Fenix’ è stata una manifestazione perfettamente riuscita, che ha costretto anche il mainstream a raccontare una gioventù diversa da quella che si vuole descrivere.
Abbiamo visto oltre mille ragazzi, volontari, discutere

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