Il Tempo - A Cardinale una strada per Rauti


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L’amministrazione comunale di Cardinale, il centro del Catanzarese in cui nacque, ha deciso di intitolare una strada a Pino Rauti, giornalista ed esponente storico della destra neofascista. La cerimonia di intitolazione della via, la prima in Italia dedicata al fondatore di Ordine Nuovo, parlamentare ed ex segretario missino, si è svolta ieri nella sala consiliare del piccolo centro, ma la decisione ha scatenato polemiche.
A insorgere per prima è stata l’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani, secondo la quale «ci potevano essere motivi migliori per far parlare di Cardinale in Italia. Invece l’amministrazione in carica ha scelto la strada peggiore dimostrando davvero di non avere vergogna né di conoscere minimamente la storia del nostro paese. Non ci sono termini adeguati per definire la scelta di intitolare una via all’ultrafascista Piano Rauti con tanto di cerimonia».
L’Anpi ha denunciato, fra l’altro, il coinvolgimento di Rauti in «trame nere» e l’appoggio alla dittatura dei colonnelli in Grecia. «Intitolare una strada di Cardinale (Catanzaro) a Pino Rauti, per la prima volta in Italia, ci offende e ci toglie il sonno. Da cittadini italiani riteniamo preoccupante la sola idea che si possa usare l’alibi del tempo per riportare in auge figure legate a idee e prassi che credevamo appartenenti ad un capitolo della nostra storia ormai chiuso. Riesumare il nome di Rauti significa ricordare idee sovversive ed antidemocratiche, amicizie scomode, oscure presenze negli apparati dello Stato». È quanto ha affermato in una nota l’associazione «Possibile Calabria». «In un momento storico – aggiunge la nota di Possibile – in cui si avvertono forti i rigurgiti fascisti e razzisti, questa operazione è una vera e propria offesa alla nostra memoria collettiva. L’Italia repubblicana e democratica è nata dalla lotta di resistenza antifascista. La nostra Costituzione è fondata sui valori della libertà, dell’eguaglianza, della laicità, valori che contrastano con quello che è stato e ha predicato Pino Rauti. Aderì volontariamente alla Repubblica Sociale Italiana, simpatizzò per le teorie di Julius Evola, creò “Ordine Nuovo”».
Diametralmente opposte le valutazioni di Natale Giaimo, segretario provinciale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, secondo il quale «l’illustre concittadino fu figura di primo piano della politica nazionale e mente fervida di idee e di interessi nei campi più svariati dello scibile umano». L’intitolazione della strada nel paese natìo, per i missini, «fa giustizia di pregiudizi che tutt’oggi sono ancora duri a morire».
Ieri la segreteria regionale del Pd con una nota ha preso le distanze. «L’intitolazione di una strada a Pino Rauti, per quanto nel suo paese natale Cardinale, rappresenta una scelta grave e da condannare, perché per la prima volta in Italia si vuole celebrare una figura assolutamente controversa e oscura della storia del nostro paese, che soprattutto nulla ha da condividere con i valori del Partito Democratico».
La nota del Pd attacca anche quei dem locali che «non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto.
L’intitolazione che ha avuto una lunga gestazione. La richiesta di dedicare una strada a Rauti risale a ben cinque anni fa, circa un mese dopo la scomparsa del politico e giornalista italiano: il 02 novembre 2012. Laureato in legge e giornalista, negli anni Cinquanta Rauti creò Ordine Nuovo, organizzazione di estrema che nel 1956 uscì dal Msi.
Agli attentati rivendicati con la sigla Ordine Nuovo si è sempre dichiarato estraneo.  Fu accusato tre volte, e sempre assolto, per il reato di concorso in strage, per gli attentati di piazza Fontana a Milano, della stazione di Bologna e per la bomba di piazza della Loggia a Brescia. Eletto a Montecitorio nel 1972, fu deputato fino al 1994.

Tom. Car.