ilPaeseNuovo.it - La fiamma arde ancora nel simbolo di FdI, ma scompare “An”. I dirigenti: “Valori di sempre, nuovo futuro”


LECCE – La fiamma arde sempre, ma il nome “Alleanza nazionale” è scomparso, segno che qualcosa in FdI è cambiato: le radici sono quelle valoriali della destra, ma si guarda avanti. Lo slogan parla chiaro: “Un nuovo futuro, i valori di sempre”.

La sfida è quella delle Politiche 2018, con l’alleanza, talvolta ingombrante, con Forza Italia e Lega nord di Salvini, ma elettoralmente forte: perché il centrodestra unito vince. I casi della Liguria e della Sicilia parlano chiaro. Ma parla pure il caso pugliese, al contrario: il centrodestra diviso ha, infatti, contribuito alla vittoria di Michele Emiliano.

Fratelli d’Italia presenta, in una affollata conferenza stampa all’Hotel Tiziano a Lecce, i nuovi dirigenti nazionali, sette, per la precisione, con giovani e donne che hanno un ruolo di primo piano.

La voce del nuovo che si fa strada è, per esempio, quella dell’eletto Giorgio Pala. “In Fratelli d’Italia – il suo pungente commento – a qualsiasi livello ci possiamo candidare, essere eletti oppure perdere, ognuno, insomma, può dare il proprio contributo. Venendo da altre esperienze vi garantisco che ciò non avviene ovunque. Altrove parla il leader”. Non nomina Raffaele Fitto, Pala, ma il riferimento è chiaro.

“C’è l’esigenza di avere una classe dirigente all’altezza per un partito considerato in forte crescita sul territorio, con tantissime adesioni, militanti e dirigenti e amministratori locali. L’obiettivo è che FdI sia rappresentato in tutti i Comuni della provincia di Lecce”, chiarisce il consigliere regionale Erio Congedo. In una delle prossime conferenza stampa, FdI presenterà proprio le nuove adesioni, mentre il 16 dicembre, ad Alezio, è in programma un incontro con Isabella Rauti sulla storia dell’Msi.

In sala qualcuno prende la parola rumoreggiando pure contro Salvini. Che però è un alleato della leader di FdI Giorgia Meloni. “I militanti – spiega Congedo – esprimono un sentimento territoriale, di pancia, a volte. Per un militante del sud l’alleanza con Salvini è scomoda per quello che la Lega nord ha rappresentato nel corso degli anni. Ma io credo che i dirigenti abbiano il dovere di guardare al futuro”. Ovvero riportare il centrodestra al governo del Paese,  “partendo – precisa Congedo – dalle buone esperienze che ci sono state, mi riferisco a Liguria e Sicilia, dove il centrodestra, nell’assetto di più forze con caratteristiche diverse, messe insieme, riesce a offrire una proposta in grado di attrarre consenso e vincere”.

“Noi lavoriamo per un centrodestra unito, perché politicamente è molto forte”, sottolinea il coordinatore provinciale Pierpaolo Signore. “Agli elettori salentini diciamo: ben venga l’alleanza ma sappiate che siamo un partito di coesione nazionale, altri non lo sono. La coerenza ha voluto che Fdi non votasse mai con il Pd, nemmeno la legge elettorale, che purtroppo hanno votato sia FI che la Lega, questa è la coerenza che vogliamo trasmettere all’esterno, chi vota per FdI sa che cosa vota”.

Secondo Pierpaolo Signore, proprio la “coerenza” dentro e fuori dal Parlamento sarebbe uno dei fattori di apprezzamento per il partito, a livello nazionale (“Giorgia è in testa nei sondaggi”), così come locale (“stiamo crescendo, e a Trieste quella leccese, tra le province pugliesi, era la delegazione più numerosa”).

La scomparsa di “Alleanza nazionale” dal simbolo, secondo il coordinatore FdI, è “un ottimo segno, siamo più presenti di prima nella fondazione“, precisa. Un messaggio politico, questo, rivolto, molto probabilmente, anche ai soci della fondazione, oltre che agli elettori e agli alleati. Quella del simbolo è “una questione mediatica strategica”, conferma Signore. “La gente sa che in quella fiamma c’è una storia”, ma “siamo un partito del nuovo”, con i valori della tradizione, certo. “Un buon albero si regge, del resto, se ha delle buone radici”, conclude Signore.

[Fonte: www.ilpaesenuovo.it]