Italia: grave ritardo sui parametri di Kyoto

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Siamo in forte ritardo sui parametri fissati a Kyoto; e presentiamo anche “squilibri” anche a livello europeo Ormai manca poco alla definizione dei nuovi piani di assegnazione delle quote per il 2008-2012 e, come sottolinea Michele Villa – del Gruppo “Enviromental Resources Management”(ERM) – In Italia “permane una situazione di caos”. Siamo al caos perchè:

“solo il 20% degli impianti ha provveduto alla restituzione delle emissioni nei tempi previsti, nella maggior parte dei casi per colpa del malfunzionamento nazionale, mentre circa il 5% non ha ancora attuato la verifica, con il risultato che il deficit di emissioni è destinato a salire ancora inesorabilmente». Il pensiero di Villa, autore del libro “I meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto”, edito da Hoepli, è molto critico nei confronti delle strategie delle aziende italiane nel campo delle emissioni. Le valutazioni di Villa si spingono poi a considerare, con più di una perplessità, in generale il sistema Europa, dove ci sono anche Paesi come ad esempio la Germania, che spiccano a livello virtuoso essendo riusciti a produrre emissioni inferiori alle quote assegnate. “Il sistema dell’Emission Trading in sé può funzionare per gli obiettivi che si pone – essenzialmente la riduzione delle emissioni di gas serra – mentre il sistema europeo è nato ed è stato gestito malte, con poca trasparenza e un applicaione non omogenea nelle varie Nazioni. Tutto questo ha portato alla una situazione attuale con paesi come la Germania che registrano un forte surplus di quote, e altri come la Gran Breagna, fortemente in deficit”

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