L’esempio di Cortino nel Teramano. Anche nei centri piccoli crescono Europa ed ecoturismo


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

A chi volesse una prova – l’ennesima prova! – della tendenza che sta prevalendo anche nei centri più piccoli di intrecciare, diciamo così, il riferimento all’Europa alla difesa, al recupero, al rilancio della “specificità” locale, possiamo citare l’esempio di Cortino, piccolo comune montano posto all’interno del Parco Gran Sasso – Laga. Il Comune ha infatti varato – anche ricorrendo ad inserzioni pubblicitarie su qualche foglio locale – un «progetto pilota europeo di ecoturismo».

Lo slogan adottato, ricco come vedremo subito, di contenuti significativi, è questo: “Il sentiero Adottato: i frutti del bosco” e le iniziative previste e già avviate si protrarranno sino all’ottobre di quest’anno. Saranno realizzati tra l’altro: un centro per l’accoglienza turistica tematizzato sulle principali tradizioni del luogo; un itinerario didattico per la comprensione dell’importanza del territorio e un laboratorio gastronomico per riproporre ricette e prodotti tipici il progetto-pilota, presentato è una scelta strategica per tutelare la qualità del territorio e far crescere la cultura dell’accoglienza con la creazione di una recettività diffusa e sostenibile che risponde alla domanda crescente di un turismo slow e verde – commenta l’assessore al Turismo della Provincia di Teramo, Orazio Di Marcello il quale sottolinea che quello di Cortino è l’unico progetto italiano così articolato e si “sposa bene con la filosofia complessiva adottata dalla Provincia teramana che, insieme al Touring Club Italiano, ha avviato un percorso per la certificazione di qualità dei servizi turistici e recettivi e che, con un altro progetto comunitario, “Etica”, sta lavorando alla certificazione ambientale delle sette città della costa. Altro progetto strategico della Provincia è quello del recupero a fini turistici di tre borghi nell’area Parco, Comune di Rocca Santa Maria. Dopo uno studio accurato che ha valutato gli aspetti architettonici ambientali e artistici del sistema borghi. Tra gli oltre cinquanta che costellano il territorio montano provinciale, la scelta è caduta su tre affascinanti nuclei rurali all’interno del Comune di Rocca S.Maria, nell’area parco del Gran Sasso – Monti della Laga: il borgo di Serra, situato alle spalle dell’abitato di Imposta, il vecchio abitato di Martese ed infine, il borgo di Tavolero con l’importante presenza della chiesa di San Flaviano, che ripropone il tema del manufatto religioso isolato rispetto all’edificato”.

Pino Rauti