11 gennaio 2000
Siamo arrivati ad avere sei miliardi di uomini sulla terra “e tutti zitti”, ha scritto l’altro giorno Alberto Ronchey sul «Corriere della Sera». E poi ci sono stati gli innumerevoli articoli sul Ramadan in Italia e sull’islamismo “che avanza”; sul fatto che l’Italia “si appresta a diventare musulmana”. E, ancora, due notizie di quelle di alto rilievo, destinate a lasciare il segno: l’allarme, meglio ancora, la previsione statistica dell’ONU sulle conseguenze della denatalità e dell’invecchiam
Sarà pure importante l’andamento delle Borse; sarà pur vero quello che scrive Umberto Eco e cioè che “la rivoluzione è Internet” e che “chi non naviga, è perduto”, ma a noi sembra che su tutto e su tutti, su Borse e affari, su crediti e commerci, su “siti” e computer e quant’altro di trionfalmente e spesso traumaticamente
Ora – e i nostri lettori ce ne sono buoni testimoni – quei «problemi» li andiamo dibattendo da anni; e da anni li stiamo denunciando come assolutamente prioritari rispetto a tutti gli altri.
E basta leggere al riguardo sia le “tesi” del nostro primo Congresso Nazionale, a Chianciano, sia gli altri “testi” che via via sono andati a costituire il nostro retroterra culturale e programmatico. Ma abbiamo detto e notato e sottolineato altresì che tutta la cultura programmatica altrui – dalla Destra conservatrice alla Sinistra più o meno “progressista” – e tutta l’azione di Governo di questi anni, da Berlusconi a Prodi a D’Alema, apparivano del tutto privi di risposte adeguate a quei “problemi”.
Adesso, ci siamo.
Adesso, qualcuno di quei problemi comincia a diventare quello che l’analisi sociologica d’attualità definisce un “nodo che si stringe”.
E siamo agli articoli di fondo – lucidi e documentatissim
Ecco come si apre, secondo noi, questo Duemila.
Demografia, ondate immigratorie, denatalità galoppante in tutto l’Occidente, riemergere dei grandi «scenari» dominati dal fattore “religione”.
Roba da «pensiero forte», commentiamo subito in prima battuta, mentre “LINEA” riprende – per fortuna del nostro Movimento – le pubblicazioni. Perché, a continuare a seguire il «pensiero debole», che invece predomina ed anzi dilaga, qui c’è il rischio di essere spazzati via.
Come volevasi dimostrare, scrivevamo una volta sui quaderni di scuola.
Come abbiamo sempre detto e sempre “creduto”, non ammainando nessuna delle nostre bandiere.
Pino Rauti