Il Messaggero.it - E' morto Pino Rauti, ex segretario Msi


ROMA – E’ morto Pino Rauti. L’ex segretario del Movimento Sociale Italiano, che avrebbe compiuto 86 anni il 19 novembre, si è spento alle 9.30 di ieri mattina nella sua casa di Roma.

La camera ardente è stata allestita nella sede della Fondazione Alleanza Nazionale, in via della Scrofa.
Nella serata di ieri oltre a tante personalità del mondo della plitica e gente comune, alla camera ardente sono arrivati anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno con la moglie Isabella Rauti: «Ho vissuto il privilegio di avere nella stessa persona un padre affettuoso, un maestro di cultura, un riferimento politico, esempio di dignità e coerenza. Mi restano i tanti ricordi, gli insegnamenti, i principi. Mi restano l’amore che non muore e la responsabilità dell’onore».

Il personaggio. Rauti, lo storico segretario del Msi, all’anagrafe Giuseppe Umberto Rauti, era nato a Cardinale, in provincia di Catanzaro, il 19 novembre 1926. Durante la guerra fu volontario della Rsi e nel 1954 dette vita a Ordine Nuovo: organizzazione il cui nome venne usato per rivendicare numerosi attentati negli anni ’60 e ’70, ai quali lui si dichiarò sempre estraneo.

Nel 1946 Rauti fu tra i fondatori, insieme a Giorgio Almirante, Clemente Graziani e Julius Evola, del “FAR”: Fasci di Azione Rivoluzionaria. Dopo due attentati a Roma, presso il ministero degli Affari Esteri e all’ambasciata Usa, il 24 maggio 1951 furono arrestati numerosi esponenti dell’organizzazione tra cui lo stesso Rauti e il filosofo Julius Evola, considerato l’ispiratore del gruppo. Il processo si concluse il 20 novembre 1951: alcuni imputati vennero condannati a un anno e 11 mesi. Ad altri 10 vennero riconosciute condanne minori. Gli altri vennero assolti. Tra questi: Evola, Rauti ed Erra.

Con la fine del processo si sciolse la sigla “FAR”. Nel ’68 parte insieme ad altri 51 esponenti di destra, tra cui l’agente del Sid Stefano Serpieri, Giulio Maceratini, Mario Merlino e Stefano Delle Chiaie da Brindisi per un viaggio di istruzione sulle tecniche di infiltrazione, nella Grecia dei Colonnelli, a spese del governo greco. Altro arresto nei suoi confronti venne deciso nel ’72 per alcuni attentati commessi l’8 e il 9 agosto 1969. E in quello stesso anno venne eletto alla Camera nelle liste del Msi.

A Montecitorio rimase sino al 1992. Nel 1973 Ordine Nuovo si sciolse e molti dei suoi aderenti vennero condannati per ricostituzione del partito fascista. Nel 1987 nella gara per la segreteria del Msi gli venne preferito Gianfranco Fini, sostenuto da Almirante. Ma divenne segretario anche lui nel 1990. Nel 1991, dopo la sconfitta alle amministrative e alle regionali in Sicilia, lasciò e Fini tornò alla segreteria.

Dal ’94 al ’99 fu europarlamentare. Dopo il congresso di Fiuggi del ’95, nel quale il Msi si trasformò in Alleanza Nazionale, Rauti fondò il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Si candidò poi, senza successo, alla carica di sindaco di Roma. Carica che ora ricopre suo genero, Gianni Alemanno, marito della figlia Isabella. Nel 2003 il Tribunale civile della Capitale accolse il ricorso di alcuni esponenti della Fiamma Tricolore e invalidò la carica di presidente di Rauti. Venne poi espulso dal partito e fondò, nel 2004, il Movimento Idea Sociale, che rimase sino al 2006 nell’orbità della Cdl. Rauti venne anche inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia per la quale venne rinviato a giudizio il 15 maggio 2008. Ma venne assolto il 16 novembre 2010 per insufficienza di prove.

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