Missionari: ecco l’altra informazione

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Si può non essere d’accordo con tante delle “tesi” che oggi difende il mondo cattolico di segno progressista ma un fatto è innegabile: che i missionari – oltre al loro impegno e al loro sacrificio personale, che sono superiori ad ogni elogio – rappresentano anche «l’altra informazione», spesso la più completa; sempre la più incisiva e documentata.

Ne scrive con dovizia di documentazione e di riferimenti, Giulio Albanese in “Il mondo capovolto” – Edizione Einaudi – Gli struzzi – pgg. 180 – (13,00 euro) – ottobre 2003 – info: www.einaudi.it .

Giulio Albanese è nato a Roma nel 1959. Missionario comboniano e giornalista, ha studiato teologia in Uganda. Da vari anni è collaboratore di «Avvenire», Radio Vaticana e RadioRai. È stato direttore del «New People Media Centre» di Nairobi. Nel dicembre 1997 ha fondato la Misna, l’agenzia di stampa internazionale delle congregazioni missionarie cattoliche.

«L’editoria missionaria dispone della più efficace rete di inviati speciali che si conosca. Vivono dal di dentro il come e il perché dei fatti, ritraggono l’umanità del Sud del mondo concentrando l’obiettivo sui volti della gente, sulle luci e le ombre delle periferie al di là dei soliti stereotipi».

Come si chiama la povertà quando è fame, malattia, morte? E cosa significa la parola «pace» quando a dominare sono la violenza e l’illegalità? Con quali parole descrivere realtà così terribili? Un missionario italiano e la sua Africa: la guerriglia e il traffico di diamanti in Sierra Leone, il sacrificio di padre Raffaele e il rapimento dei bambini in Uganda, ma anche il festival del cinema africano o il coraggio di tanti volontari. Con questo libro padre Giulio Albanese non solo racconta la sua esperienza alla periferia del mondo, ma invita con forza a riflettere sul senso politico della totale assenza di notizie che riguardano le tragedie di interi popoli. Per questo ha inventato la Misna (Missionary Service News Agency), una testata giornalistica in Internet gestita da missionari cattolici, che si occupa di colmare le lacune dei mass media sull’Africa, l’Asia e l’America Latina riuscendo a fare informazione e controinformazione dalla parte degli «ultimi». Perché raccontare la vita dei diseredati rappresenta già un primo concreto aiuto.

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