Montagna di latte


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Un mondo fatto di oltre 1200 aziende zootecniche, 324 malghe, 8500 mucche ali’ alpeggio, i milione e 500 mila quintali di latte annui e oltre 20 formaggi tipici. E’ questa “La Montagna di Latte in Trentino”, una realta che il Consorzio dei Comuni Trentini intende promuovere attraverso un progetto di valorizzazione delle zone dì montagna. «La montagna dì latte» sì inserisce infatti in un panorama di iniziative che punta a rafforzare il ruolo delle Municipalità nella lotta allo spopolamento e ali” abbandono delle zone più periferiche della nostra provincia.

Nello specifico “La Montagna dì Latte” mira alla valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari trentini, riconoscendo specìfici incentivi economici ad una serie dì iniziative finalizzate a stimolare occasioni di incontro tra produttori e consumatori. Il bando integrale del progetto è già stato diffuso ed è a disposizione presso la sede del Consorzio dei Comuni Trentini in via Torre Verde 21 a Trento e sul sito internet www.comunitrentini.it.

Complessivamente sono disponibili risorse pari a 1 milione e 100 mila euro. Ciascun evento dovrà essere preventivamente comunicato – almeno 5 giorni prima – per consentire l’effettuazione di precisi controlli, affidati ali’ Agenzia per la garanzia della qualità in agricoltura – AQA – di San Michele all’Adige (organismo accreditato presso SINCERI”). Il Consorzio organizzerà inoltre alcuni percorsi formativi destinati a far conoscere meglio il latte ed i suoi derivati agli operatori dei settori interessati.

“La Montagna di Latte” intende coinvolgere, oltre ai Comuni dove sì svolge l’evento, le Istituzioni Scolastiche, i Parchi, gli alberghi, i ristoranti, gli agriturismo, le enoteche e tutti gli altri enti o aziende che possono rientrare nella promozione dei prodotti della filiera lattiere – cascarla trentina. Per il Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini Renzo Anderle “il progetto è un altro tassello importante nel quotidiano impegno dei Comuni trentini teso a garantire un adeguato sviluppo a un territorio speciale come il nostro”. Inoltre, per Silvano Rauzi, Presidente della Federazione degli Allevatori e Franco Brunori, Presidente di Trentingrana-Concast, “la riduzione della presenza zootecnica in montagna e la conseguente penalizzazione della filiera lattiere casearia^produrrebbe effetti non solo sugli operatori del settore, ma, più in generale, potrebbe incidere negativamente sulla capacità di mantenere e curare il vasto patrimonio di pascoli e prati della nostra provincia”. Per Claudio Chini, responsabile per Agricoltura e Montagna all’interno del Comitato Esecutivo del Consorzio dei Comuni, “il progetto sottolinea l’importanza che l’Ente pubblico riconosce agli allevatori, i veri «Giardinieri della Montagna».(Alessandra Rosa – “La Stampa”)