Mosca: giù le mani dalla mummia di Lenin


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Mosca: giù le mani dalla mummia di Lenin

Il Partito comunista russo ha lanciato una “petizione popolare” e raccoglie firme perché la salma di Lenin, che giace mummificato in apposito Mausoleo sulla Piazza Rossa, resti al suo posto; e non venga traslocata e “sepolta” altrove come si era detto nelle scorse settimane.

La nuova polemica in merito è stata riaperta da uno dei “consiglieri” di Putin – Georgui Poltavtchenko – e la governatrice di San Pietroburgo, Elena Maturienko, aveva aderito subito: “Non siamo in Egitto!” aveva dichiarato; mentre il presidente kalmucco, Kizsan Houninyov aveva addirittura offerto di “comprare” la mummia e arredi vari del mausoleo al prezzo di 7 milioni di dollari per trasferire il tutto nella sua capitale, ad Elista. Per farne oggetto, si pensa, di una qualche iniziativa di carattere turistico.

I comunisti fanno notare che, dopo anni di scarso interesse, adesso c’è di nuovo la fila fuori dal mausoleo; e che la tomba di Stalin viene “ricoperta di fiori” ogni giorno; cosa che d’altronde avviene anche intorno al busto del fondatore della “Ceka”, Felix Dzerjinski, eretto di fronte alla sede centrale della Polizia russa, al numero 38 di via Petrovka.

Frattanto, Putin, una decisione l’ha presa: con un suo recente Decreto ha eliminato la festa del 7 novembre (anniversario della rivoluzione bolscevica del 1917) dall’elenco delle feste ufficiali ed ha stabilito che sia festeggiato l’anniversario del 4 novembre, come “ricorrenza patriottica” della Vittoria del 1612 sui Polacchi.

Pino Rauti