New York: “Ground Zero” è ancora spazio vuoto

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Dopo cinque anni, lo spazio di ground zero è ancora vuoto; o meglio, c’è un “cantiere” enorme ma è come se non ci fosse perchè bloccato da infiniti conflitti di competenza, da rivalità commerciali di enormi propozioni e dal succedersi di “progetti” nessuno dei quali riesce a diventare definitivo. E ancora non c’è quello che sarebbe definito il “memorial” delle vittime.

Naturalmente,le tracce più evidenti di quelle spaventose vicende sono state cancellate; rimosse con le migliaia di tonnellate di macerie ma il “buco ” è li, con cemento e filo spinato, appena reso viva della nuova stazione della metropolitana. E ancora nessuno riesce a pensare bene come e perchè è andata a rotoli la proposta di Libeskind, l’architetto che nel 27 febbraio 2003 sembrava aver messo tutti d’accordo con la sua “torre delle libertà” alta 571 metri, 1.776 “piedi” dato che ricordava con quelle cifre la fondazione della repubblica Americana. Già anche scoperta, ed è questo che soprattutto complica la situazione, che la sovranità del sito è diversa e viene contesa tra i governatori di New York e del New Jersey.

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