Ondata immigrazione


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Rapporto “Caritas Migrantes” sugli stranieri: la popolazione italiana, ormai cresce solo grazie agli immigrati; ne abbiamo sopra quota 3 milioni, ma tra dieci anni saranno il doppio, e cioè piu’ del 10% della popolazione; il 62% arriva in cerca di lavoro ma il 29% giunge per i ricongiungimenti familiari…e così via.

Cifre su cifre e statistiche a non finire.

Il “Rapporto” riferisce- secondo un’ottica che quando non è favorevole al fenomeno vi è ampiamente rassegnata, ritenendo “inevitabile” e comunque “inarrestabile” – qual’è la situazione attuale del flusso migratorio nel nostro Paese, che ha ormai ampiamente superato quello che è il numero degli immigrati in Inghilterra (2.657.000) e si attesta quasi a parità con la Francia, con i suoi 3.263.000 di stranieri.

Analizza il Rapporto, su “Repubblica”, Caterina Pasolini; che comincia con il sottolineare un dato di fatto estremamente importante in una Nazione come la nostra, ormai popolata in maggioranza da anziani; il 70% degli immigrati ha 40 anni di età e hanno nelle loro file il 12,5% di laureati contro il 7% nostrano, guadagnano ovviamente la metà degli italiani.

Contrariamente a quanto crediamo il maggior flusso di immigrazione arriva dall’Europa (5 su 10) 2 dall’Africa, 2 dall’Asia e solo 1 su 10 dal Centro e Sud America. Sono di religione diversa:i cristiani sono un milione e mezzo, con ortodossi e cattolici in egual numero, un milione i musulmani, l00mila gli induisti e buddisti e 350mila i non credenti. Immigrati dalle storie diverse, molti dei quali sono venuti per restare: 1 milione e 200mila quelli che vivono qui da più di 5 anni. Arrivati nel 62% dei casi per lavoro, nel 29% per motivi familiari, in Italia hanno deciso di portare mogli e fare figli (52mila i bambini nati nel 2005 da genitori stranieri) e sono riusciti a comprare casa col mutuo. I dati raccontano che il dal 12 al 15 percento di loro è proprietario dell’alloggio in cui vive, 116mila hanno acquistato l’abitazione nel 2005 facendo mutui mentre a Roma il 72 per cento vive in case di affitto. Ma il problema della casa, molti non affittano ad immigrati oppure i prezzi sono troppo alti, è una realtà quotidiana per molti: cosi più di 250mila non riescono ad avere la residenza perché non hanno un alloggio adeguato. Per vivere e lavorare hanno scelto soprattutto il nord; la sola Lombardia accoglie una quarto di tutti gli immigrati, Milano il 10,9% e Romal’l 1,4 ma si appresta ad essere scalzata anche perché molti scelgono di andare a vivere in provincia….”.

E’ cambiata molto anche la composizione della immigrazione: se infatti dall’Africa e dall’est inizialmente erano soprattutto uomini a varcare il confine in cerca di lavoro, ora ci sono schiere di donne che vengono in Italia, soprattutto dall’ex repubbliche russe, per fare le badanti, le bambinaie o le cameriere. Lasciando spesso i loro figli nel paese di origine come nell’Ottocento le balie che andavano ad allattare i figli dei ricchi lasciavano i loro in campagna. E se aumentano le donne che arrivano per lavoro, con la sicurezza del posto gli uomini partiti prima richiamano le loro mogli, riuniscono le famiglie. E così oggi la composizione degli stranieri vede uomini e donne presenti in Italia quasi in eguai numero. Otto su dieci comunque dicono che la loro vita in Italia è migliorata: il 91% ha il cellulare, l’80 per cento ha la tv, il 60 % ha il conto in banca e il 55 un’auto. «E il 75 % invia rimesse a casa,e siparla di 160 miliardi che creano sviluppo nei loro Paesi. Soldi che nessuno sarebbe disposto a dare alle loro nazioni», dice Franco Pittau della Caritas che ribadisce: «Abbiamo bisogno di loro, dall’assistenza familiare all’agricoltura. Non fanno concorrenza ai nostri lavoratori, anzi, suppliscono ad un vuoto. Ormai la popolazione italiana cresce solo grazie a loro»”.

Pino Rauti