Per smog e città malati a milioni

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Una volta, c’erano le broncopolmoniti. Adesso c’è la “BACO” la temibile “broncopneumopatia cronica ostruttiva”. Dai terribili “costi” sociali: le morto (13.000 bambini l’anno nei primi 4 anni di vita) e per i danni sociali generale prodotti, che vengono stimati in 100 miliardi di euro l’anno solo in Europa.

Solo il 25% dei colpiti, è diagnosticato ma per essi complicazioni a non finire: arrivano la disabilità e la bombola d’ossigeno. Portatile o fissa. Nonostante l’allarme dell’OMS- dicono Andrea Rossi (Bergamo) e Giuseppe Di Maria (Catania), specialisti ad un “vertice romano” sulla COPD (la BPCO, in inglese- non esistono piani sanitari di prevenzione”.

I numeri sono impressionanti, secondo quanto ne scrive Mario Pappagallo, con ampiezza di dettagli e di confronti sul “Corriere della Sera”. Più di 600 milioni di persone nel mondo sono affette da Bpco: il 4-6 per cento della po polazione. n 4,5 in Italia, che sale al 10 per cento conside rando i soli adulti: 2,6 milioni i malati, 18 mila i morti ogni anno. Quattro milioni nel mondo. Secondo l’Oms, la Bpco sarà la terza causa di morte nel 2020, con 20-30 milioni di vittime, il fumo presenta il conto e non solo per cancro. Nonostante l’allarme, il 75% dei pazienti con Bpco non è diagnosticato. In Italia, inoltre, si contano ogni anno circa 130.000 ricoveri ospedalieri con una degenza media di cir ca 10 giorni e le persone in ossigenoterapia indotta da Bcpo, sono circa 30.000. Costi incredibili. L’analisi è di Roberto del Negro, pneumologo della asl 22 del Veneto. Qualche conto, calcolatrice alla mano; 9 miliardi di euro all’anno.

Niente male in tempi da economia con il «fiato corto». A proposito di «fiato corto», sul tavolo c’è anche l’asma Secondo l’Oms, tra 100 e 150 milioni di persone nel mondo ne soffrono e 180.000 ne muoiono ogni anno. L’asma colpisce in Italia circa 3 milioni di persone ed è responsabile di più di mille decessi all’anno. Il costo medio annuo per paziente supera gli 800 Euro. La malattia è in aumento, anche a livello mondiale, soprattutto nei bambini e nei giovani. L’incidenza dell’asma infantile in Italia è del 9,5% nei bambini e del 10,4% negli adolescenti. Critico Francesco Forestiere, epidemiologo dell’Asl Roma E: «Un bambino italiano su 10 soffre d’asma bronchiale ed un adulto su 10 soffre di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Che si fa per ridurre questi numeri?». E che si fa anche dopo, quando il male c’è? L’Associazione italiana pazienti con Bpco (una Onlus) da anni si batte per il riconoscimento dell’impatto sociale della Bpco. «Siamo ancora in attesa che il ministero del Welfare la riconosca come malattia cronica e invalidante, cosa che consentirebbe la gratuità di alcune prestazioni essenziali per il controllo della malattia», protesta la presidentessa Mariadelaide Franchi. Fumo e smog, cocktail micidiale.

Ogni anno muoiono nel mondo 60 milioni di persone, la maggior parte (35 milioni) a causa di malattie croniche complesse a carico dell’apparato cardiovascolare e respiratorio, tumori, e malattie metaboliche. Queste malattie, che si sviluppano soprattutto in età avanzata, sono tutte prevenibili. Bpco in testa. Dice Giorgio Walter Canonica, specialista in quel di Genova: «L’Oms ha lanciato un programma mondiale per combattere queste malattie, che include l’urgenza di ridefinirne diagnosi, valutazione di gravita e tattamento.

Nuovi studi hanno indicato la nuova strategia per mitigare i sintomi dei pazienti affetti da Bpco, e malattie croni-che concomitanti, e aumentare l’attesa di vita. Utilizzando farmaci già in commercio, come il tiotropio e varie combinazioni di broncodilatatori e steroidi inalatori. «Il dato sulla riduzione della mortalità ci fa riflettere — dichiara Pier-luigi Paggiaro, università di Pisa, coordinatore per l’Italia dei 30 (entri che hanno partecipato a uno degli studi (Upli-fit) — e apre prospettive importanti per i malati di Bpco». «Nuove speranze anche per gli asmatici — aggiunge Fabbri —. Si chiamano anticorpi monoclonali e hanno dimostrato una potenziale efficacia nell’asma grave, oggi non solo inguaribile ma anche non curabile….”

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