Ma perchè tutti tacciono sugli USA?

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Ma perchè nessuno, ai livelli che contano in termini politici, muove neanche un dito contro gli abusi clamorosi della CIA e dei militari statunitensi, dietro lo schermo della lotta al terrorismo? Molti si aspettavano – e noi eravamo tra quelli – che il neo-governo di sinistra prendesse subito posizione in merito. E invece… fuoco e fiamme sui “patti fra omosessuali e roba del genere mentre quell’argomento è rimasto tabù. Il che’ è tanto piu’ strano in quanto del tema si è interessati l’Europarlamento e ha discusso anche l”oceanico” Consiglio d’Europa, e i risultati sono stati univoci: gli Usa hanno compiuto violazioni gravi; e anzi l’Italia è “nel mirino di Amnesty”, come come commenta su “Repubblica” Giampaolo Cadaluno in un articolo ricco di documentazione accurata.
Le cose stanno dunque così.

“LA GUERRA al terrorismo e l’accanimento contro l’immigrazione lasciano frutti avvelenati in tutto l’Occidente, e anche l’Italia è intossicata. Amnesty International bacchetta i Paesi esportatori di democrazia, che predicano bene ma razzolano molto male. «Si professano campioni della causa dei diritti umani ma sono pronti a mostrare risvolti repressivi se è in gioco la loro capacità politica», scrive nell’introduzione al Rapporto sui diritti umani 2006 Irene Khan, segretario enerale dell’Organizzazione. A imbrattare il volto umano del nostro Paese è soprattutto il sostegno dato senza pubbliche ammissioni alla campagna Usa di deportazione dei sospetti terroristi, le famigerate rendition della Cia. Per il rap porto 2006 di Amnesty le colpe dell’Italia si chiamano soprattutto Abu Omar, ma anche Aviano, se è vero che i voli delle consegne illegali sono passati per le piste di questo e forse d’altri aeroporti. I difensori dei diritti umani, insomma, non credono a chi oggi nasconde la mano, perché il sasso lanciato ha colpito la certezza del diritto e l’equità dei processi. Il nostro non è solo un Paese ipocrita che sostiene le nefandezze dell’alleato ma non lo vuole ammettere. Nel documento presentato a Roma si disegna un Paese pigro, incapace di rinnovare le sue strutture carcerarie e costretto a trattenere i detenuti in prigioni sovraffollate e disumane…”

Le “pratiche” della CIA hanno trovato porte aperte in tutto l’Occidente europeo; e anche all’Est d’Europa. Ma adesso “Amnesty” ha un altro obiettivo, come precisa il direttore, Gabriele Eminente: è il traffico d’armi;

è «l’immensa ipocrisia che nasconde genocidi é massacri sotto la coperta del libero business. Nei prossimi giorni Amnesty consegnerà al governo i “40 mila volti”, cioè le foto di chi sostiene la richiesta per un trattato internazionale che tenga sotto controllo il traffico. Una campagna mondiale che sarà una nuova tirata d’orecchie ai Grandi della terra. Perché, ricorda Amnesty, «l’88 per cento dei trasferimenti globali di armi convenzionali è opera dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite».

Pino Rauti
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