Poi il lavoro si è corrotto

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

C’era una volta il lavoro… E ora? Negli ultimi due decenni, o poco più, il lavoro ha subito uno stravolgimento che lascia smarriti. Era il pilastro centrale del nostro mondo. Oltre alla sicurezza economica, sostanziava le nostre identità e i nostri sogni, individuali e collettivi, e dava un torte senso di appartenenza a un’azienda, a un progetto, a una società. Poi il lavoro si è “corrotto”: ristrutturazioni, informatizzazione, nuove tecnologie, delocalizzazioni, soprattutto l’imporsi dell’ideologia del profitto – tanto, benedetto e subito – hanno intaccato il valore portante del Novecento, rendendolo “flessibile”, effimero, incerto. Mentre la globalizzazione disotterra un nuovo antico “lavoro”: la schiavitù. L’autrice ripercorre queste tappe, anche con testimonianze e interviste a studiosi, esplorando il senso di precarietà e insicurezza che sta invadendo i singoli e la società. E la paura che si insinua: il sole tramonta davvero a Occidente? Serena Zoli è nata a Lugo di Romagna (Ravenna) e lavora come giornalista per il Corriere della Sera. Con Longanesi ha pubblicato: E liberaci dal male oscuro, con Giovanni B. Cassano e La generazione fortunata.

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