Prodi ai ministri: "meno parlate e meglio è"


Non era mai avvenuto, sin’ora, nella vita politica italiana, che pure di cose di “vicende” ne ha conosciute tante; e di tutti i tipi. Ma non era mai accaduto che un presidente del Consiglio dicesse ai suoi ministri:tenete la bocca chiusa; perche’ “meno parlate e meglio è”. Ma questo ha detto – e a piu’ riprese- Prodi ai componenti del suo gabinetto riuniti nel loro primo “conclave” a S. Martino in Campo, nel Perugino.

Fabrizio Roncone sul “Corriere della Sera” – ma pezzi simili sono comparsi su tutti i giornali e quindi si tratta di Verità quasi ufficiali- ne ha fatto una ricostruzione precisa, dettagliata; e che , comunque non è stata smentita .

Come se non si dovessero discutere cose importanti; come se non ci fossero, anzi, problemi di enorme rilievo – come sostiene lo stesso Governo – Prodi ha perso un paio di ore in piu’ a “pontificareE con tutti e con ciacuno sui vestiti che dovevano indossare i ministri e ha fatto togliere le cravatte a tutti, insistendo soprattutto con i riluttanti Giuliano Amato e Tommaso Padoa-Schioppa.

E’ pero’ intuibile, – scrive Fabrizio Roncone – lo stato d’animo con cui Romano Prodi ha avvicinato i ministri che, da giorni, aveva voglia di riprendere e consigliare. Quattro ministri Alessandro Bianchi, Paolo Ferrero, Cesare Damiano e Barbara Pollastrini. Quelli con una minore esperienza di governo. Quelli che forse, in queste prime settimane, hanno parlato un po’ troppo a ruota libera. Quelli che al Professore paiono più esposti a certi trappoloni mediatici. «Per questo – gli ha spiegato Prodi – parlate sempre con grande precauzione …vi telefona un giornalista? Voi negatevi. Vi mettono davanti un microfono? Siate generici…mi raccomando, misurate le parole, i verbi… e, in generale, almeno in questa fase iniziale, meno parlate, meglio è». La giornata è andata via così. Con Giuseppe Fioroni, responsabile dell’Istruzione, che in giardino ha poi incontrato due insegnanti locali in compagnia dei loro studenti («Un ministro finalmente disponibile», hanno commentato le insegnanti Simonetta Cuppari e Elena Prandi). Con Giuliano Amato che s’è rimesso la cravatta. Con Francesco Rutelli che, arrivato per ultimo, è ripartito per primo…”

Pino Rauti