A Revello nel Cuneese ritorna alla grande il futurista "Fillia"


«Casa Fillia», l’antica filanda che diede i natali all’eclettico artista, per la prima volta al pubblico (fino al 3 settembre) ospiterà un’esposizione di fotografie, giornali e documenti che ripropongono i momenti significativi della sua opera. Un evento che, a settant’anni dalla morte, desidera riportare alla sua terra d’origine il futurista Luigi Colombo, in arte Fillia, rievocato nella sua molteplice attività di pittore, designer, poeta e scrittore. Per le vie della città esposte gigantografie delle sue opere, mentre una mostra di mobili e quadri è stata allestita nella Cappella Marchionale e presso l’attuale Municipio. Nato e vissuto a Revello, Fillia si trasferì a Torino per gli studi e ne11918 diventò precoce animatore della cultura futurista nel capoluogo piemontese. La sua opera di pittore, scrittore e poeta, ma soprattutto il suo fervore di intellettuale, lo portarono a stringere amicizia con Filippo Tommaso Marinetti e con i maggiori esponenti dell’avanguardia artistica. I suoi quadri e i suoi scritti — romanzi e poesie— lo consacrarono come uno dei fondatori del cosiddetto “secondo Futurismo” e lo imposero all’attenzione di tutta Italia. Morì a soli trentadue anni. Molti elementi della realtà revellese ritornano nella sua opera, come s’avvertono gli echi dei racconti materni sui viaggi in Argentina, tra transatlantici, tango e pampa. Vi si riflette anche il “dinamismo” della filanda in cui Fillia nacque e presso cui trascorse l’ infazia. Proprio nell’antico opificio, il 19 agosto è stata affissa un’epigrafe per ricordarne la nascita e, a seguire, è stata inaugurata l’esposizione dei documenti.