Roma ritorna città “insicura”

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Roma sta tornando ad essere “insicura” poco più, poco meno, come era al tempo di Veltroni. Il che, dimostra che oggi viviamo in una “fase storica” nella quale l’insicurezza urbana dipende meno di quanto si crede – o si tenta di far credere – dal “colore” dell’Amministrazione cittadina.

E c’è un motivo, ovviamente; questo accade perché è la condizione urbana ad essere, in sé, fonte di insicurezza. Soprattutto nei maggiori centri urbani, verso i quali si dirigono massicci e incontrollati flussi migratori; e dove il fenomeno stesso del «pendolarismo» muove in continuazione massicci movimenti di persone.

Ma c’è anche da tener presente che questa condizione diffusa di non-sicurezza crea un area sociale assai estesa che coinvolge e “risucchia” in una sorta di buco nero sociale, migliaia di persone.

Come vive, oggi, la gente, in questa situazione?

Ancora una volta dobbiamo annotare una vistosa contraddizione a Sinistra. Dove si “fotografano” situazioni di estremo disagio; appunto, di natura esistenziale; o se si preferisce, di pesante disagio nel vissuto quotidiano. E poi non si traggono le conclusioni su quello che vuole la gente comune; come se l’insicurezza fosse qualcosa da accettare supinamente, in modo rassegnato.

Ecco, ad esempio, cosa leggiamo su “Repubblica” in un bel documentato articolo a firma di Marra Mosca: Quattro tentativi di stupro in poco più di due mesi, due dei quali nei garage delle abitazioni. Le vittime, ragazze che stavano tornando a casa dopo aver parcheggiato la macchina. Episodi di violenza che hanno molte cose in comune: Innanzitutto la location: zona Tor Carbone, comprensorio di Grotta Perfetta, di proprietà di Inail, Enasarco ed Inpdap, tra largo Bargellini, largo Brocchi e via Berto, a poca distanza dal luogo in cui nella notte di giovedì è stata violentata una studentessa di 21 anni. Palazzi signorili dove circa duemila persone vivono, da qualche tempo, nel terrore. Troppe aggressioni, rapine, furti. Troppa delinquenza…

E ora i residenti della zona puntano il dito sull’assoluta mancanza di controlli delle forze dell’ordine. «Sono mesi che non entro più in garage spiega Giovanna. Di sera lo scenario fa paura: poca illuminazione e macchine abbandonate lo rendono il posto ideale in cui nascondersi per i malintenzionati».

E se i cittadini tremano, le attività commerciali della zona sono in ginocchio. Solo 30 negozi su 150 riescono ancora ad alzare la saracinesca al mattino: furti e rapine sono all’ ordine del giorno. «In tre settimane ho subito quattro furti – denuncia Fabio Di Marco, titolare della tabaccheria di Largo Bargellini – tutti durante la notte e per due volte i delinquenti mi hanno sfondato la vetrina». La farmacia di zona ha ormai perso il conto delle rapine.

«Il problema della sicurezza è molto sentito dagli abitanti – dice Felice Romanazzi, presidente dell’ associazione di quartiere “Impegno Sociale” – siamo abbandonati da tutti. Dalla politica, dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine che, da queste parti, sono un miraggio. Tanto che per risolvere questi problemi di delinquenza abbiamo proposto ai residenti di autotassarci per avere un servizio di guardie giurate»

U.G.

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